La stabilità di un rapporto: il marrone

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"I litigi nascondono l'amore. Come fa la montagna quando copre il sole. Ma l'amore è lì."

- Fabrizio Caramagna

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Simone e Manuel ormai si frequentavano da circa tre mesi, ma ancora non erano ufficialmente una coppia.

Manuel, infatti, non voleva mettere fretta all'altro ragazzo che, a differenza sua, non si sentiva ancora del tutto pronto a dare un'etichetta al loro rapporto.

In fondo, che loro due si frequentassero era evidente e anche se non avevano mai messo una foto insieme sui social, non avevano problemi a scambiarsi effusioni in pubblico.

Erano una coppia agli occhi di chiunque, ma non se lo erano mai detti.
Quella sera, però, Manuel avrebbe voluto parlare a Simone e chiedergli se si sentisse pronto a definire il legame che li univa.

Per quanto fosse stupido doversi definire a tutti i costi. Dopo tre mesi, Manuel iniziava davvero a sentirne la necessità. Aveva bisogno di essere sicuro che Simone volesse solo lui, aveva bisogno di avere una rassicurazione perché era certo che si stesse davvero innamorando. E, per quanto l'amore fosse qualcosa di così bello, Manuel aveva bisogno di potersi fidare totalmente e di poter considerare Simone davvero suo.

Nella sua breve vita, non aveva mai provato qualcosa di così forte per qualcuno. A volte, era sufficiente la semplice vicinanza con Simone per fargli venire la pelle d'oca e si rendeva conto che bastava un sorriso dell'altro ragazzo per far star bene anche lui.

In sostanza, Manuel aveva anteposto Simone a se stesso e questa per lui era una novità - non che fosse una persona egoriferita - infatti, in passato più volte gli era capitato di mettere prima il suo bene e, poi, quello degli altri. Con Simone, invece, era diverso. Si influenzavano a vicenda come se fossero un'unica entità.

Quella sera avrebbero dormito insieme e Manuel aveva comprato un portachiavi argentato a forma di riccio.

Era entrato di soppiatto nella stanza di Simone, mentre lui era in bagno, lo aveva nascosto sotto al cuscino insieme ad un bigliettino. Visto che aveva il vizio di chiamarlo "Ricciolì", aveva pensato che quel portachiavi li rappresentasse e fosse, in qualche modo, un qualcosa esclusivamente loro.

Quella sera, finalmente, ci sarebbe stata la svolta nel loro rapporto - o almeno questo, era quello a cui Manuel auspicava -.

Allo stesso tempo, però, Manuel aveva paura che il suo sentimento fosse di intensità diversa e che una piccola parte di Simone - davvero piccolissima- uscisse con lui solo per non pensare a Luca.

Capitava talvolta, anche se non troppo spesso, che Simone nominasse il suo ex o che paragonasse il rapporto con Manuel a quello che aveva con lui.

Non lo faceva con cattiveria, anzi, ma questo non faceva altro che alimentare le paranoie di Manuel che dietro al suo carattere, in apparenza, forte, in realtà, nascondeva la fragilità di un bambino.

Quella sera, però, era deciso, finalmente si sarebbe esposto con Simone e avrebbe ricevuto una risposta ai suoi tanti interrogativi.

Manuel era agitato, le sue mani erano sudate, l'adrenalina era a mille.
Avrebbe finalmente avuto delle risposte.

E se Simone gli avesse detto di no?

Manuel scacciò presto quello scenario apocalittico dalla sua testa. Doveva essere positivo, in fondo, anche Simone lo guardava con gli occhi di una persona innamorata.

Dante si era abituato ad avere, spesso, Manuel a casa. Da quando quel ragazzo era entrato a far parte della vita di suo figlio, anche lui era più sereno poiché vedeva Simone felice come non lo aveva mai visto.

Vivere a colori - Simone x Manuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora