Il gioco del destino: il verde

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Simone era solito pensare che le cose belle accadessero solo agli altri.

Ormai, si era rassegnato all'idea che la felicità avesse paura di lui, che non si meritasse il bene di nessuno e che, in fondo, era normale che le persone lo lasciassero andare via perché, forse, non era abbastanza per farle restare.

Persino Jacopo lo aveva lasciato solo.

Il legame tra gemelli è un qualcosa di indissolubile e, a lui, questa opportunità era stata tolta.

Perché era ancora vivo e Jacopo no?

Perché la meningite aveva risparmiato lui ma non suo fratello?

Il trauma di Jacopo era stato come un macigno.

Era da un anno - o poco più - che Simone aveva iniziato un percorso di psicoterapia, sia per elaborare il trauma della scoperta di un fratello che non sapeva di avere, sia per superare quel periodo buio che lo aveva spinto a tentare di togliersi la vita.

Simone voleva davvero morire.

Non era stato un gesto impulsivo come tutti credevano, ma era stato ragionato.

Tanto a chi sarebbe mancato se fosse sparito? Qualcuno se ne sarebbe accorto?

Si sentiva così solo in quel periodo, aveva da poco capito di essere diverso e si era sentito tradito anche dai suoi stessi genitori, che gli avevano nascosto una cosa così tanto importante.

Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

Simone era stato delle ore a guardare quell'unico video che aveva di lui e Jacopo. Si sentiva un mostro perché non si ricordava di niente e non era giusto, se lui fosse morto era certo che Jacopo avrebbe tenuto vivo il suo ricordo.
Invece, Simone, aveva fallito anche in quello.

In sella al suo motorino era, quindi, andato in spiaggia portandosi con sé il cd che aveva trovato nello studio di Dante - nel quale c'era il suo video con Jacopo - e poi, aveva preso varie medicine che aveva trovato in casa e che sua nonna, il cui nome era Virginia, prendeva per curare l'ansia.

Successivamente, le aveva ingerite, una dopo l'altra, mischiandole con il gin.

Per fortuna suo padre lo aveva trovato in tempo e, grazie ad una lavanda gastrica, si era salvato.

Simone era ancora vivo.

Se quel giorno ci fosse riuscito non avrebbe mai più visto i colori.

Se quel giorno non fosse andato in discoteca non avrebbe mai conosciuto l'arcobaleno.

Se Simone non avesse conosciuto Manuel non avrebbe mai incontrato l'amore.

                                ***

Il verde, per la sua instabilità, rappresenta tutto ciò che cambia, si trasforme, varia: è il colore del caso, del gioco, del destino, della fortuna.

Simone e Manuel pensavano che si sarebbero rivisti soltanto nel momento in cui uno dei avrebbe trovato il coraggio di chiedere all'altro un appuntamento ma, come spesso accade, a volte il destino sembra davvero metterci lo zampino.

Lo stesso destino, che aveva voluto che, quella sera in discoteca, Simone vedesse con i suoi occhi il suo ex ragazzo insieme ad un suo compagno di squadra.

Lo stesso destino, che aveva voluto che la prima porta ad aprirsi fosse proprio quella del bagno nel quale c'era Manuel.

Lo stesso destino, che da lì a poco, avrebbe contribuito a farli incontrare di nuovo.

Vivere a colori - Simone x Manuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora