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Quella videochiamata aveva scatenato una valanga di eccitazione indecifrabile. A dividerci c'era quello schermo,sempre più temuto,ogni giorno che passava. Ma non era in grado di calmare quella gran voglia di saltarsi addosso. Di sdraiarsi su un letto,e creare il più bel nido d'amore possibile ed immaginario. Il bisogno del contatto,di sentirsi interamente catturati da quel corpo e da quella persona. Come se quella persona poi facesse naturalmente parte di te. Dentro di te,nella tua anima. Per me il sesso era questo,senza mai paragonarlo a qualcosa di volgare e sporco. Per me l'amore veniva sempre prima di tutto. Maledì ancora una volta quella distanza che oramai faceva parte delle nostre giornate,e non ci dava mai la possibilità di viverci appieno un momento da passare insieme,se non attraverso quello schermo nero. Ma almeno mi rallegrava,vedere quel suo sorriso proiettato per ore. Dalla mattina alla sera,il mio inizio e fine giornata. Ciò che mi dava la carica per affrontare tutto. La forza per andare avanti. E anche se poteva essere banale per alcuni,per me,era più che fondamentale. Vivere con quel pensiero,ma soprattutto vederlo trasformarsi in realtà. E poi infine,addormentarsi insieme. Sentire sempre le stesse emozioni,anche da lontano. Ascoltare il respiro l'uno dell'altro fino alla fine. E ricordare ancora e ancora,quanto fossero belle quelle sere in cui accadeva tutto questo. Immaginarsi ancora fermi a quelle sere,dove calava la notte,e c'eravamo semplicemente noi e i nostri respiri incrociati. Il nostro cuore battere in sintonia,e tutte quelle cose belle che si danno spazio quando esiste l'amore,quello vero,quello inspiegabile. Tra pochi giorni sarebbe stato il suo compleanno,come volava il tempo. Ricordo ancora quei vecchi compleanni passati a casa di sua nonna. Quando eravamo ancora dei ragazzini. Il compleanno più buffo che ricordo fu quello passato nella terrazza di casa,dove mi trovo adesso,per ricordare e rivivermi quegli anni meravigliosi. Aveva compiuto 12 anni,ed era il solito ragazzino viziato che voleva sempre ottenere tutto. Per questo dicevo più volte di detestarlo,ma quel giorno mi colpì così tanto,il modo in cui mi stava strettamente accanto. Ricordo che non avevo molta voglia di stare lì e giocare insieme a tutti gli altri suoi amici,ma lui era lì,mi stava accanto e non voleva mollarmi. Stava rinunciando quasi a tutto,pur di stare con me. Ed io non lo capivo,mi chiedevo il perché. Ero troppo ingenuo e piccolo per capire,ma la situazione mi irritava parecchio. Che lo feci perfino piangere,che stronzo.
Solo adesso mi rendo conto di quanto invece fosse bello. Soprattutto averlo ancora vicino dopo tutto quel tempo passato.
Decisi di fargli una sorpresa,avrei preso il primo volo per la Germania. Erano già passati troppi mesi dall'ultima volta che lo avevo visto. Non potevo più resistere a quella tentazione di correre da lui. Dovevo farlo e basta,niente poteva fermarmi. Così dopo quasi 2 ore,arrivai a meta,o meglio quasi. Il mio cervello stava realizzando che tra poco l'avrei rivisto,come il mio cuore,che poteva quasi uscirmi dal petto per come mi sentivo e per quanto fossi preso dall'emozione. Tremavo camminando per strada,quella strada che mi avrebbe condotto dritto a quella casa. Forse casa nostra.
Poco dopo,finalmente riuscì a trovare la destinazione esatta. Adesso l'unica cosa che rimaneva di fare,era suonare quel campanello. Non ero pronto a contenere tutta quella adrenalina. Non ero pronto a contenere le emozioni,ma quello che di certo sapevo è che morivo dalla voglia di baciarlo e stringerlo fra le mie braccia.
Presi un bel respiro,e suonai. Solo ansia in quel momento.
Aprì la porta,eccolo.
Era davanti a me,bello più che mai. Sempre più bello.

"Non ci credo"

𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒅𝒊 𝒎𝒆..💜🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora