1. Un grande cerchio

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"Ragazzi oggi la prof di fisica è assente, ci sono io durante queste ore buca, mi piacerebbe parlare con voi"
Percepibile nell'aria quella sensazione di malcontento generale: quello stronzo non poteva morire invece di stare qui?
Domanda che compare molto in fretta in quelle teste.
La 'coppietta' che si scambia sguardi del tipo:
"Davide, che palle, io volevo scopare invece dovemo sentí sto' pezzo de cojone che parla"
"Dai Andrea tanto oggi pomeriggio ho casa libera"
La classiche 'oche' che nemmeno si sono accorte della presenza del prof, sono troppo occupate nei loro discorsi per la serie:
"ma che schifo, perché ad alcune ragazze piace prenderlo in culo?"
Poi il 'bello e rovinato' che si accinge a vincere un altro duello in qualche strano gioco da telefono.

-E quella cojona che non vede l'ora di ascoltare tutto, per scriverci un altro dei suoi libri idioti-

"Che cosa sono per voi i problemi?"
Ecco la ragazza dai capelli a caschetto castano e gli occhiali sulla punta del naso che alza la mano.
"Prof la si può trovare ovunque, dipende da noi"
Sicuramente Chate ha ragione, ma oggi a noi non interessa sentire cosa ne pensano tutti sulla  felicità.
Merry che alza la mano lascia intendere che quello sarà un lungo dibattito, dal quale conviene decisamente scappare a gambe levate.
Tutti notano qualcosa di particolare neglio occhi di quel professore, nonostante sapessero tutto, nessuno sapeva nulla.
Le lettere vengono mischiate come nei temi di Jacopo, la dislessia non deve essere una amica troppo gentile e cordiale.
Tutti i dislessici (come daltronde i mancini) finiscono sempre ad odiare la loro 'condizione' per poi finire al Diaz a spararsi eroina in vena.
Cazzo questa è l'idea per il prossimo libro! Adesso nessuno aveva parlato di eroina, o almeno credo.
"Drogato di merda"
Esordisce qualcuno dall'ultimo banco, Bong sta tentando di strappate un quadernino rosso dalle possenti mani di Jacopo.
"Non puoi prenderlo"
Quel quaderno contiene solo ricette per cucinare i corpi di minoranze sterminate, quando J avrà conquistato il mondo con una qualche dittatura di stampo nazzista.
Nessuno deve leggerlo o gli ruberà l'idea.
Dalla finestra si vedono uccellini che volano e cinguettano, sono carini.
Si riesce a vedere anche il tetto, che la gente di questa classe conosce decisamente bene.
Ora sono nell'aula di moda, bellissima.
Ricolma di manichini con indosso bei vestiti, ma che francamente nessuno mai indosserebbe.
"Questi sono i problemi"
Esordisce ad un certo punto il professore disegnado un cerchio con il gessso sulla lavagna, il quale scrivendo emetto un rumore più che fastidioso.
"Vedete è un cerchio grande, un grande cerchio"
Andrea afferra il braccio di Davide e gli sussurra all'orecchio
"Ti vedo strano, va tutto bene?"
"So'stanco Andrea"
Risponde così un Davide indebolito, non si sa da cosa.
Probabilmente da una vita dove non riesce a venir capito.
"Anche io sto giù oggi, sai, Davide"
A dice così probabilmente per dare conforto a D,  che non si sa se ne ha davvero bisogno.
Il prof continua il disegno aggiungendo uno stikman all'interno del grande cerchio disegnato prima.
"Questo sei tu.
"Il grande cerchio è una bolla di sapone, è il problema da superare"
Davide appoggi la mano sulla spalla di Andrea
"Parlare di problemi è così vicino a noi, ma anche così lontano"
"Che intendi davide?"
"Che cosa sono i problemi infondo?"
"Quando mi dici che non hai voglia di scopare"
La risposta di Andrea è ironica, ma forse non completamente.
Il prof continua non curante della poca attenzione da parte degli alunni
"Il passo pincipale è supersre la bolla di sapone, da lontano il probelema sará piccolo, non lo vedrete più gigantesco.
Da lontano lo vedrete minuscolo, e se il tempo cura le ferite lo fará sparire"
"Davide te non sparire mai"
"mai piccolo, mai"

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