8. Lago di Fiastra

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Non è corretto identificarci come pesone affetruose o che tanto meno si vogliono davvero un immensorabile quantitá di bene.
È passato relativamente poco tempo dalla prima volta che abbiamo scopato e nella nostra vita sono cambiate tante tante e tante cose.
Ma a noi non importa: finchè nessuno ci scopre tutto è bello.
Che poi non so che cosa voglia dire effettivamente bello, è una parola che è stata completamente sputtanata.
Sono diverse sere che Davide mi chiede qualcosa che avevo sempre sperato non mi chiedesse mai.
"Che cos'è per te il senso della vita?
Dormi?
Okay come non detto, ti voglio bene amó"
Torna ad accucciolarsi al mio petto.
Io fingo di dormire, Davidino mio a questa domanda non risponderò mai.
Perché il senso della mia vita sei tu, ma non te lo dirò mai.
Come tu non ammetterá mai che so fare bene i pompini.
Apro appena gli occhi per vedere la tua sagoma nella notte, sei così perfetto.
Ho paura di perderlo, dannatamente paura.
Paura che tutti questo possa crollare da un momento ad un altro.
Quando il suo respiro diventa più pesante mi accorgo che si è finalmente addormetato.
"Ora che dormi posso dirti che ti amo, ti amo da morire, sei la cosa piu bella che ho"
Lo stringo forte a me e mi scende una lacrima dal viso che sprofonda nei suoi capelli.
Lui era completamente convinto di non amarmi, che il nostro fosse un non amore.
Io non ho mai voluto distruggere la sua credenza e lo sempre assecondato.
Ma nel cuore della notte oggi ho capito che lo amo davvero.
Glielo diró solo quando saremo scappati da qui, ed il mondo avrá molti più colori.
Ma so che sarai tu a precedermi, ne sono sicuro.
Mi addormeto così con un mezzo sorriso sulle labbra e il Non-Amore nel cuore.

"Buongiorno Patato"
"Vaffanculo Davide"
"Che bella la tua voce impastata, fammi tua, le mie amiche non ci vogliono insieme ma io ti bramo"
"Dai non faccio così"
"Ammetti che stavi per dire quanto sia bella la mia voce impastata"
Mi sussurra all'orecchio mentre con la mano mi accarezza l'addome.
"Smettila Davide me' so' appena svegliato"
"Qui è sempre l'ora del sesso"
"Ma ammazzati"
"Non credevo amassi così tanta violenza nel sesso"
Mi si mette sopra.
"Ragazzi è pronta la colazione"
"Andre è arrivata tua madre?"
"A quanto pare"
"Fanculo qui non si scopa mai"
"Hai ragione"

Ci dirigiamo a tavola, siamo entrambia a petto nudo ma non abbiamo un aspetto particolarmente 'sospetto'.
"Avete dormito bene?"
Dice mamma versando del thè in una tazza.
"Si si"
Un sorriso di intesa si fa spazio nel mio volto, mentre mi giro verso Davide.
"Davide non mi dici niente, come sta mamma?"
"Tutti okay"
Io faccio smorfie mentre mamma è girata a passate la scopa, Davide sta cercando di non morire dal ridere.
"Mamma tua non la vedo da un po' "
Comicio a toccare i capelli di Davide intrecciandoli tra le mie dita, in modo che si distragga.
"Eh si succede"
"In che senso succede?"
Mamma si gira e mi vede in quella situazione, io ritraggo subito la mano e mi ricompongo.
"Andrea puoi non dare fastidio a Davide, al quale stavo parlando"
"Signora non mi stava dando fastidio, comunque mamma sta bene è solo impeganta con il ristorante"
"Capisco"
Avvolgo il mio braccio attorno a Davide e gli stampo un bacio tra i capelli
"Andre vado a sdocciarmi"
Davide se ne va e io lo osservo sparire nella porta del bagno, quanto è fregno?
"Andrea posso parlarti?"
"Certo mamma"
"Perché lo infastidisci tanto"
"A lui non da fastidio"
"Si ma perchè lo fai"
"Mi fa stare bene e fa stare bene anche lui"
"Girano voci che sia frocio"
"No no mamma come ci pensi, lui no assolutamente"
"Meglio"
"Si"
Sapevo che non sarebbe finita lí questa conversazione.

Siamo in camera vestendoci abbinati, come sempre.
Vogliamo andare da qualche parte questa domenica, magari il lago di Fiastra.
"Davide sei uno spettacolo per gli occhi"
Si tira su le mutande e si mette a braccia incrociate.
"Visto che mi hai scrutato per bene il cazzo ora attendo il momento in cui te le levi tu le mutande, e girati voglio vederti il culo"
Io faccio quello che mi chiede, è abbastanza eccitante.
Appena mi metto i boxer mi stringo a lui e gli riempio il torace di bacini.
Lui mi passa le mani sulla schina ed è tutto così f a v o l o s o.
Ci baciamo cercando di non far sentire rumori 'strani'.
"Ragazzi quindi andiamo a Fiastra?"
Mi stacco leggermente da Davide e le grido.
"Si mamma, prepara i panini"
Mi rimmergo in quel meraviglioso bacio.

Sono le undici e partiamo, alla guida papà con mamma affianco.
Io tranquillamente steso su Davide, porello non deve sopportarmi più!
"Davide ma non ti da fastidio Andrea che dorme?"
"No no"
Mi accarezza i capelli e si mette a faremi i grattini dietro al collo.
"Non lo trovi appiccicoso"
"No è gentile con me"
Ma era palese che io non dormissi perché mi'madre sembra non capirlo?
O fà finta?
Forse sta cercando di indagare sull'essere gay di Davide.
"Purtroppo nostro figlio è un ragazzo molto ribelle, non capisce che tante cose possono dare fastidio...a volte"
Papà dallo specchietto retrovisore, sicuramene nota i grattini che sta regalando Davide al mio collo.
"Non sgraffiarmi troppo il figlio"
Mio padre non tiene nemmeno in considerazione l'ipotesi del nostro essere homo.
Ma mia mamma invece si e infatti resta scioccata da questo atteggiamento.
"Ma così gli fai male"
"Scusate io non volevo fare male ad Andrea era sono una carezza"
Mi fa così tenerezza che sposto una mano al suo addome e lo accarezzo.
"Ma perché tutto questo bisogno di carezze?"
Bisbiglia mia mamma tra i denti, sono sicuro che Davide non lo abbia sentito, ma io si.

Pranziamo tutti insieme su di un tavolino in legno.
"Quindi Davide alla fine papà ha cambiato lavoro"
"Si"
"Quindi che lavoro fà?"
Prontamente levo la ciabatta e sposto il mio piede sul pacco di Davide.
"Imbianchino, ah...aia.
Cavolo un crampo al piede"
"Hahahah sarà il cambio stagione"
Esclamo continuando a muover e il piede, che levo solo perché voglio bene a Davide.

Andiamo a fare una passeggiata e ci sdraiamo sul prato lontani dai miei genitori.
"Davide li perdoni per oggi"
"Semplicemente avranno capito che io sono gay, non tu.
Non preoccuparti"
Mi abbraccia come se avesse paura sparissi da un momento ad un altro.
"Vita mia"
"Andrea nun te allargà
Intraprendiamo un bacio abbastanza esplicito che spero nessuno veda.
Ci sono altre coppie intorno, ma non sembrano interessate a noi.

Il pomeriggio passa e ce ne torniamo a casa, riportiamo Davide alla sua.
"Grazie per la bellissima giornata"
Lo abbraccio fortissimo e gli stampo bacini sulla spalla.
Non mi voglio staccare da lui, ho paura.
Tanta paura.
Con il labiale mimo un "non ti voglio abbandonare".
"Andrea lascialo andare"
Mi stacco ed è lui a riattaccarsi per mezzo secondo, quanto mi piace!
"Buonanotte"
"Buonanotte Davide, ti voglio bene"
Lui esce dalla macchina e noi ripartiamo, lo cerco con lo sguardo finchè la macchina non accellera e lo perdo.
"Vuoi tanto bene a questo ragazzo"
Un sorrioso sincero compare sul mio viso.
"Si papà anche lui me ne vuole, e tanto anche"
"Andrea io ho davvero paura che sia frocio e che ti porti nella cattiva strada"
"Mamma non è gay"
Mi infilo le cuffiette e chino la testa.
Stavolta faccio bene ad avere paura.
Tanta paura.

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