9. Sopra e sotto

4 0 0
                                    

"Prof possiamo parlare, ho paura"
Il prof Flavio esce dalla classe e mi accompagna in un aula vuota.
"Ho paura, se lo perdo mi ammazzo"
"Ma no, non lo perderai"
"Posso rivelarle un segreto?"
Fino a qui il mio cuore batte all'impazzata, ora rallenta.
"Prof sono lo scopamico di Davide, se scoprono che siamo gay siamo morti"
"Andrea mi dispiace"
Il prof mi abbraccia forte.
"Siete tanto coraggiosi, potete riuscire a superarla"
Il momento viene interrotto da una porta sbattuta ed un ragazzo che corre per il corridoio.
"Oddio Davide"
"Non è Davide, ma Nathan"
"Nathan?
Che è successo?"
"Scusa Andrea vado a vedere"
"Vengo anche io"
Ci dirigiamo nel bagno dei ragazzi in cui troviamo Nathan accasciato vicino ai lavandini.
Non appena ci vede, grida:
"Cazzo lo so che non posso stare qui, che per voi sarò sempre una donna, andate a fanculo"
Il prof si siede in terra e io faccio lo stesso.
"Nathan cosa è successo?"
"La prof ha detto che sono un malato mentale"
"Cazzo, Nathan non preoccuparti.
L'importante è che lo sai tu chi sei.
Mi dispiace e ti capisco"
Allora non so perché io abbia detto che lo capivo, forse perché era vero.
Mi alzo e me ne torno dal mio Davide con i miei problemi annessi.

"Andre ti sei perso la prof che si mette a fare la transofoba"
"Ho parlato con Nathan, poveretto"
"Ci so' rimasto male pure io"
"Io questi li ammazzo, ma ci vogliono lasciare.."
Davide mi tira un schiaffo sulla guancia, stavo parlando troppo ad alta voce del 'nostro segreto'.
"Davide ti sei dato alla violenza sulle donne"
"Eh hai visto"
Fanculo questa vita e soprattutto fanculo a sto'cazzo di odio.
Che non so voi ma io mi so rotto il cazzo.

*drin*
Siamo, come sempre, gli ultimi ad uscire dall'aula.
"Andre non ce la facevo più ad ascolare la prof, cioè non capisco a che cosa serva religione.
Che materia inutile, poi quella non perde occasione per sfornare frasi omofobe"
"Mh già"
"Andrea tutto bene"
Mi accarezza la guancia.
"Usciamo di qui prima di tutto"
"Direi"
Usciamo dalla porta principale e ci mettiamo nella strada verso il Diaz.
"Io ho il panino con l'uovo, che con lo stare nello zaino sarà diventato una frittata"
"Mh"
"Principessa che è successo, ora siamo fuori scuola: va tutto bene"
Io mi lancio tra le sue braccia che sono il posto dove vorrei restare per sempre.
"Sei l'errore più bello"
Sbiascico.
"Che hai detto?"
"Ti voglio bene Davide"
"Anche io"
Dentro di me sapevo, quello era un mezzo addio.
"Dai Davide andiamo a mangiare"
"Si sto morendo"
Ci sediamo in terra e mentre accendo la musica dal cellulare mangiamo i nostri panini.
"Se vuoi parlare ci sono"
No Davide.
"Grazie"
Sarebbe stato bello poter trovare un motivo per litigare con quel ragazzo in modo da non ferirlo quando sparirò.
Perché sono sicuro che mamma quando scoprirà tutto sulla mia relazione sarà finita, sarà finita questa relazione.
Davide è forte, tanto.
Ma ho paura possa rimanerci tanto male, non voglio mi odi.
Ma non voglio odiare l'uomo che più desidero.
Non bastano mille scopate e mille baci per dimostragli quanto è il senso della mia vita.
Perché questo non è amore questo è molto dipiù.
Se amore è il ragazzo che va a prendere la fidanzata a casa con delle rose in mano, noi siamo il Non-Amore.
C'è chi ha passato le notti ad interrogarsi su di noi e noi ci siamo interrogati su di loro.
Ottimo momento per parlare di Benedetta.
Non voglio rovinare l'immagine di amore di me e Davidino sul prato ma questo è importante.
Un giorno durante una lezione di storia ha esordito con:
"Se i froci non si possono amare il nostro sarà un Non-Amore"
Ed è diventato un po' il 'motto' mio e del mio fidanzato, non sapete quanto sia bello per me dire 'il mio fidanzato' anche se in realtà siamo scopamici.
Perché 'i froci non si amano', ma questo lo sapete bene.
Abbracciati forte sul prato Davide rompe il fruscio del vento.
"Endriu"
"Devid"
"Andiamo alla festa al Brahma domani sera?
E non dimi che Andrea non ci andrebbe perché ora tu sei Endriu"
"Endriu ci andrebbe?"
"Si"
"Allora andiamoci, anche se il letto di casa mia è più comodo del cesso"
"Shh che rompi coglioni"
"Che mi metto?"
"Che frase da frocio stilista"
"eh lo so, mi chiamano Marcelo Burlon"
"Ma vola basso che di Marcelo non hai neanche l'alluce del piede"
"Ma almeno ho un fidanzato figo, più figo del suo"
"Addirittura"
"Si"
Il fatto che lui possa prima o poi pensare che si tratti di frottole tutto quello che di bello io gli possa aver detto, mi spezza l'anima.
Davide amore mio, so che sai cosa provo per te.
"Andre, andiamo al negozio qui vicino e magari trovi qualcosa"
Si che bella idea, il mio fidanzato ricco mi porta a fare compere lussuose"
"Si, e che lusso!"
"Hastag voi vi scopate quello che tifa Juve io mi scopo Davide lo sugar daddy"
"Ma vaffanculo"
Ci alziamo da terra e ci dirigiamo al negozzietto.
Il nostro modo di camminare sembra quasi organizzato: passi precisi e moderati.
Sinistro destro, sinistro destro: cordinazione.
Il mio braccio sinistro che struscia al suo braccio destro: perché siamo attaccati come calamite.
Arriviamo al negozio e Davide sembra provarci con il commesso...
"Il mio amico cercava la S di questa"
"Mh dovrei averla in magazino, Estela vammi a prendere la S di questa verde.
Dice rivolgendosi alla collega sud-Americana.
"Ma voi siete di macerata?"
"No no"
"Capisco non ti avevo mai visto da queste parti"
"Famo scuola qui"
"Bello, come ti chiami su Insta?"
"Davide quattro e venti tratto basso"
Io osservo questa scena squadrando quel damerino, che spero solo sparisca.
Estela mi porta la maglia e sto per dirigermi in camerino, quando decido di fare un gran dispetto a Davide
"Amo vieni?"
"Non vedi che sto parlando"
Io mi lancio in camerino, mi accascio a terra e cerco di trattenere dei mugoli di un mix tra nervoso-pianto.
Decido di sgattagliolare fuori, nascosto dietro ad un manichino ascolto la loro conversazione
"Quindi è lui gay"
"Non lo so"
"Te sei gay?"
"Perché tutte queste domande"
"Boh mi piaci, ma non voglio le botte da quella kekka isterica"
Mi prudono le mani dal nervoso, manca poco alla mia uscita con pugno ad entrambi annesso.
"Scusami non mi interessi, si sono gay e si sto con quello.
Il quale ha un nome, anche molto bello: Andrea.
Che sarò fiero di gridare mentre me lo scopo.
"Ma pensavo fossi passivo"
"Ecco appunto.
Amore andiamo"
Dice girandosi verso di me, non so come facesse a sapere che fossi dietro al manichino.
Una volta fuori dal negozio scoppiamo a ridere come due cretini.
"Cioè Davide ti trovi solo altri attivi"
"No cioè una maledizione oh, veramente di passivo sei rimasto solo tu"
"Sapevo di essere raro e prezioso ma non pensavo fino a questo punto"
"Effettivamente c'è anche Nicolass, mhh..."
"Puttana"
Lui mi prende per un polso e mi trascina fino ad un bar a due passi da lí.
"Due birre alla spina"
"Non sarai troppo fragile, lasciala bere al tuo amico"
"Quando scopa sta sotto"
Io divento paonazzo e nascondo la mia faccia nel suo petto, per far capire che anche lui fosse un frocio.
"viva la figa"
Ora gli rispondo, mi sto divertendo
"Devi convincere noi o te stesso?
Dai una botta me la daresti"
"No no ti scopo solo io"
Davide sorride e mi stronge forte.
Il barista è ammutolito mentre ci porge le due birre che andremo a bere in una panchina lí fuori.
Tra una risata ed un altra sono già brillo.
"Oggi dimostreremo a tutti che sei il mio attivo"
Lui a momenti non si strozza.
"La vendetta dell'attivo, presto al cinema"
"Ottimo titolo per un film di sesso"
"Tipo quello che faremo stanotte"
"Gireremo un film?"
"No replicheremo solo le scene"
"Ah che fegatura, corro dal passivo e dall'asessuale.
Comincia a tremare!"
"Io allora corro dal mio commesso attivo dal quale mi farò scopare nei camerini...ahh"
Simula un orgasmo molto simile ai miei, la cosa mi fa sorridere di cuore.
"Cazzo non posso dirti che l'unico che potrà scoparti sono io perché non sarei mai capace a stare sopra"
"Decisamente"
Ci baciamo, tanto non ci sta quasi nessuno.

Non Amore  Prequel <3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora