CHAPTER SIXTEEN

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 narrator's pov

Le strade strisciavano sotto i lampioni spenti al di fuori del parchetto che puzzava di merda.

« Fra', ce ne hai messo di tempo! Dov'è la roba che ti ho detto di portare? » domandò il rosso, un pochettino ansioso.

« Quale roba? » Min-ho, d'altro canto, era totalmente disorientato, una volta introdottosi nel parchetto.

« I miei amici gangster ti stavano aspettando... aspettano la yaba... » mormorò Ji-sung, avanzando di qualche cauto passo verso l'amico che, alleluia, lo aveva raggiunto con la sua Audi al parchetto traboccante di merda e piscio, ambo i due molesti.

Rincoglionito com'era, molto probabilmente Ji-sung si era cacciato in qualche guaio per colpa di quella sua stupida boccaccia.

Per fare il cool kid e appagare una combriccola di sei ciccioni pensionati e drogati, Ji-sung si era inventato che era anch'esso un tossicomane e che aveva 'sto grandissimo amico, un bel ragazzo di strada, e un portentoso spacciatore di yaba.
La yaba era una droga squisita ed era appunto la droga della combriccola.

I ciccioni, beh sì erano assai corpulenti, per approfittarsi dello sfigatello avevano deciso di minacciarlo: se non vuoi morire, di' al tuo amico di portarci della yaba.

Ji-sung li aveva giudicati ridicoli e ad uno di loro aveva persino riso in faccia.
Però, ovviamente, uno di loro aveva tirato fuori un coltellino svizzero, non uno di quelli tarocchi presi al primo negozio 99 Centesimi ma bensì uno ben funzionante e marcato.

« Ah! È in macchina, mon chéri... perché non vai a prenderla? » esortò infine Min-ho a tono lento, osservando i gesti e lo sguardo del rosso pieno d'ansia.

Min-ho aveva visto il coltellino svizzero.

Il rosso fece come detto dall'amico, quando però si accorse che i gangster ciccioni iniziavano a perdere le staffe: « Non la trovo... »

« Minchia, datevi una cazzo di mossa! » proferì uno di loro.
E un altro ancora ringhiò acidamente.

I due deficienti erano nella merda.
Ji-sung boccheggiò, incapace al momento di formulare chissà quale frase di senso compiuto, e continuò a fingere di cercare la yaba.

« Aspetta! È sui sedili posteriori! » esclamò Min-ho.
Menomale che aveva parcheggiato a due passi dall'ingresso del parchetto.

Moriremo fu l'unica cosa che lampeggiò nel cervello del rosso Ji-sung.

Min-ho sorrise fiduciosamente ai sei uomini e raggiunse un corto attimo l'amico intento a cercare la yaba inesistente.
E la cosa che andò a fare in seguito stupì pure Ji-sung.

GAYLAND ミ MINSUNG Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora