𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝟑

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«Dannazione, Malfoy, te lo avevo detto!» sbottò irritata Hermione, guardandosi intorno accigliata.

«Questo non sembra affatto il nostro Universo.»

Draco fece una smorfia, ma non chiese scusa. «Devo aver confuso l'1 con il 7.»

«Oh, davvero?» lo schernì sardonica lei.

«Granger, non è colpa mia se hai una scrittura orrenda.»

«Scusa, non tutti prendiamo lezioni di calligrafia da bambini, la maggior parte degli esseri umani dà priorità a cose più importanti!» ribatté la ragazza con sarcasmo.

Il biondino alzò gli occhi al cielo, poi prese a scrutare anche lui l'ambiente circostante.

«C'è qualcosa in questo posto che mette i brividi.»

Draco non poté fare a meno di concordare con lei; tutto sembrava più oscuro, in quel mondo. Il cielo era coperto da nuvole nere e nonostante fossero a malapena le sei del pomeriggio non si vedeva nessuno in giro.

«Arriva qualcuno, da quella parte!» bisbigliò la Granger, indicando un punto poco lontano da loro.

Il giovane si irrigidì immediatamente; la afferrò per le spalle e la spinse contro un muro, nascondendoli alla vista.

«Malfoy, che accidenti-»

«Zitta.» le ordinò in tono irremovibile.

Hermione era sul punto di dargli una risposta tagliente, - o uno schiaffo, non ne era sicura -, ma poi mise a fuoco le figure in lontananza e sbiancò.

Mangiamorte.

Il cuore iniziò a palpitare forte nel suo petto; Draco arretrò nella viuzza, tirandosela dietro con lentezza; si appiattì contro una parete, schiacciando la Granger contro di sé.

Normalmente, sarebbe stata a disagio, ma in quel momento era solo sconvolta; non pensava che avrebbe dovuto rivivere quel genere di situazione.

«Se ne sono andati», bisbigliò il ragazzo. «Dobbiamo toglierci di mezzo.»

«Riavviamo quella dannata cosa no?»

L'ex-Serpeverde tirò fuori la sfera dalla tasca interna del suo mantello e provò ad inserire le coordinate corrette, ma la sfera non si azionò.

«Cazzo!» imprecò Draco sottovoce. «Forse deve ricaricarsi o che so io. Non funziona!»

«Dannazione!»

Hermione si portò le mani tra i capelli.

Pensa, Hermione. Pensa.

Avvertì il corpo del giovane esercitare nuovamente pressione sul suo e la mano di lui chiudersi sulla sua bocca.

Due altre figure incappucciate oltrepassarono l'entrata della stradina in cui si erano nascosti, senza vederli.

«Dobbiamo andare via subito, toglierci dalla strada...», asserì Draco. «E capire cosa diavolo sta succedendo qui.»

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Li aveva Smaterializzati nella foresta di Dean; Hermione non era sicura che funzionasse tutto come nel loro Universo, né sapeva se i luoghi che conosceva avessero dei corrispettivi lì, ma con le poche informazioni che avevano, potevano solo improvvisare.

«Possiamo trasfigurare quel grosso sasso in una tenda», disse lei. «Siamo in due e tu eri bravo in Trasfigurazione, dovremmo farcela, no?»

Draco annuì rassegnato e la raggiunse estraendo la bacchetta.

Multiverse of Madness (Versione Alternativa) | Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora