𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝟔

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Hermione aveva ripensato a quel bacio che Draco Malfoy le aveva rubato ogni singolo giorno, per un mese intero, da quando si era svegliata quella mattina nella sua camera da letto, accanto alla familiare testa rossa di Ron e aveva avvertito una nota stonata in quella melodia: l'assenza di Draco, la sua unica costante nei precedenti due mesi di follia.

Aveva iniziato a porsi domande, a chiedersi se il ragazzo non avesse ragione e loro due fossero, in realtà, destinati a stare insieme. O fatti per stare insieme, comunque.

Lei ne aveva dubitato fortemente, a suo tempo, ma non aveva potuto fare a meno di rendersi conto che lei, in realtà, Draco non lo conosceva affatto. Non poteva saperlo con certezza.

E forse è questo il problema; i nostri doppelganger avevano avuto modo di conoscersi.

Aveva giustificato la sua decisione di troncare sul nascere qualsiasi proposta il ragazzo le stava facendo ribadendo a sé stessa che lei non gli doveva nulla; che non aveva motivo per passare sopra a tutte le cose che le aveva fatto e detto in passato e dargli una qualsiasi forma di opportunità; una seconda possibilità gliel'aveva già concessa testimoniando in suo favore al processo e quello era già più di ciò che Draco Malfoy meritasse da lei.

Solo perché loro sono finiti insieme, non vuol dire che debba essere così in tutti gli Universi, si ripeteva; nel loro, per esempio, non c'era modo che fossero compatibili.

Un mese trascorso ad arrovellarsi il cervello, finché non ce l'aveva fatta più; aveva ammesso a sé stessa che aveva scelto senza sapere a cosa stesse rinunciando ed era arrivata alla conclusione che non potesse fare una cosa del genere a Ronald; non poteva stare con lui quando aveva questi laceranti dubbi a tormentarla.

«Non sei tu, Ronald» gli aveva assicurato. «Solo che con la guerra, e tutta la frenesia che c'è stata dopo, io... sento di aver bisogno di capire delle cose, scoprire me stessa.»

«E non puoi farlo restando con me?» aveva chiesto lui, ferito.

«Credo sia questo il punto, Ron», gli aveva detto. «Tu sei una delle cose su cui ho bisogno di schiarirmi le idee.»

«Posso aspettarti, se hai bisogno di tempo» aveva proposto lui, deglutendo. «Tu mi hai aspettato.»

«Forse anche troppo, Ron. E non posso farti la stessa cosa.»

✦✦✦

Dieci giorni dopo, dopo una serie di ripensamenti e pergamene bruciate, Hermione aveva finalmente trovato il coraggio di scrivere e spedire una lettera a Draco, chiedendogli di incontrarsi.

Lui non aveva risposto e non si era presentato all'appuntamento.

«Signorina, si ferma per pranzo?» le aveva chiesto la cameriera.

Lei aveva guardato l'orologio e aveva visto che segnava l'una del pomeriggio; ci aveva sperato così tanto che lo aveva atteso un'ora in più di quanto gli aveva indicato sulla lettera.

«No, mi scusi», rispose mestamente. «Vi libero il tavolo.»

Una settimana dopo, Hermione aveva letto dell'annuncio del fidanzamento di Draco Malfoy con Astoria Greengrass sulla prima pagina del Settimanale delle Streghe.

Una Purosangue, ovviamente.

Si era data della stupida, anche solo per aver considerato l'idea che le sue parole potessero essere sincere; le parole che gli aveva sussurrato quella notte e che l'avevano risvegliata ogni mattina, risuonando nella sua mente. Avrebbe quantomeno potuto dirglielo in una lettera, però; lei si era esposta, ingoiando l'orgoglio di cui andava tanto fiera, tornando indietro sui suoi passi. Capì in quel momento che, anche se avesse accettato di concedergli una possibilità quella notte, l'esito dell'esperimento sarebbe stato il medesimo. Avrebbe comunque fatto quello che i suoi genitori desideravano da lui; era sempre stato tutto quello che Draco Malfoy aveva fatto in vita sua.

Multiverse of Madness (Versione Alternativa) | Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora