six_tell me

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i giorni successivi alla lite furono estremamente quieti, talmente tanto che spesso si creava una tensione nell'aria tanto pesante da poter quasi essere tangibile, soprattutto nelle ore di cena.

jake e sunghoon non si rivolgevano nemmeno uno sguardo, né a casa né tantomeno a scuola. il moro aveva preso l'abitudine di studiare in biblioteca pur di non tornare a casa, e stava nella camera di sunghoon solo per dormire.

spesso, però, in queste sessioni di studio si ritrovava accompagnato da heesung, mostratosi molto disponibile nei suoi confronti ultimamente, il che non gli dispiaceva affatto.

-sei sicuro di voler venire di nuovo con me in biblioteca?- domandò jake, incamminatosi verso la biblioteca scolastica non appena finite le lezioni, quando si ritrovò heesung accanto.

-yep! più che sicuro.- rispose quest'ultimo con un sorriso in volto, camminando con le mani in tasca con fare sicuro come suo solito.

-non devi uscire con gli altri? è pur sempre venerdì.- ridacchiò il moro davanti all'atteggiamento dell'amico, il quale aveva l'abitudine di prendere decisioni di punto in bianco.

-potrei chiederti la stessa cosa, perché vai in biblioteca durante un venerdì pomeriggio anziché prepararti ad uscire?- lo canzonò l'altro, per poi scoppiare in una leggera risata davanti allo sguardo atterrito di jake.

-hey lo sai che ancora mi devo abituare! e poi non è che abbia qualcuno con cui uscire.- rispose il moro, mormorando l'ultima parte.

udendo quella frase grazie alla loro vicinanza, heesung d'un tratto si fermò, attirando l'attenzione di jake.

-non dire così,- poggiò una mano sulla sua spalla, guardandolo con occhi gentili. -hai sempre me, non te lo scordare. e in più quel branco di bambini dell'asilo con qui esco a volte.- disse, causando una risata al ragazzo di fronte a lui.

avrebbe ascoltato la sua risata per ore e ore se solo avesse potuto.

-grazie, hyung. sei l'unico che mi fa sentire a casa.- lo ringraziò jake con sguardo pieno d'ammirazione. heesung era una delle persone più amichevoli e mature che avesse mai incontrato, le sue giornate miglioravano incredibilmente non appena lo scorgeva in lontananza ad aspettarlo davanti al cancello di scuola. per non parlare delle sue incredibili doti di consolazione, sembrava sapesse sempre cosa dire e quando.

che fosse un angelo mandatogli per compensare della presenza di sunghoon nella sua vita?

sunghoon. il solo pensare il suo nome gli creava angoscia; era ormai diventato quella macchia che scuriva le sue giornate. heesung era il suo giorno mentre sunghoon la sua notte.

-avete finito con le smancerie?- jake scattò sull'attenti nell'udire quella voce, sul volto cadde un velo di fastidio.

sunghoon se ne stava davanti a loro con una mano in tasca e una a tenere lo zaino sulla spalla, il tono stizzito e un sopracciglio inarcato.

-sunghoon, che ci fai ancora qui? pensavo fossi tornato a casa.- rispose heesung; jake notò qualcosa di strano nel suo atteggiamento.

-no, ti stavo cercando. speravo potessi darmi una mano riguardo un argomento di fisica dato che a pranzo eri occupato.- disse il corvino, lanciando un'occhiata di sbieco al moro, ossia la causa per cui heesung era stato occupato a pranzo. quella era forse la prima volta che gli rivolgeva uno sguardo da giorni.

-in realtà- cominciò il maggiore, per poi sentirsi interrompere da jake. -va con lui hyung! posso studiare da solo in biblioteca non preoccuparti.- disse, risistemandosi frettolosamente lo zaino sulla spalla per poi incamminarsi senza dare all'altro il tempo di rispondere.

-ci vediamo presto!- salutò ormai allontanandosi, quasi correndo via dai due.

-d'accordo!- alzò la mano heesung in segno di saluto, avendo però già perso di vista il ragazzo.

sbuffò riabbassando la mano, per poi puntare lo sguardo su sunghoon. -si comporta sempre in modo strano in tua presenza, è successo qualcosa tra voi due per caso?- domandò senza peli sulla lingua, in cerca di una qualche reazione dall'altro.

-cosa te lo fa pensare? magari è semplicemente nato strano.- rispose sunghoon, gli occhi velati dalla solita indifferenza che mostrava a chiunque gli parlasse.

ci furono secondi di silenzio tra i due che parvero ore, secondi in cui sembrava si stessero esaminando a vicenda.

-sunghoon,- lo richiamò il maggiore. -sai che puoi dirmi tutto vero?- fece un passo avanti, avvicinandosi al ragazzo.

il corvino forzò un sorriso. -lo so, hyung. ma non c'è nulla da dire.- si inumidì le labbra con la lingua, per poi fare a sua volta un passo avanti verso heesung.

-piuttosto dimmi, c'è qualcosa tra voi due? ho notato che ultimamente passate molto tempo insieme.

heesung sbuffò una risata, poggiando una mano sulla spalla del minore. -nulla oltre che pura amicizia, ma in ogni caso dubito t'importi, o sbaglio?

sunghoon rimase in silenzio; poteva immaginare cosa heesung stesse insinuando, ma ciò che il maggiore non sapeva era che l'unica cosa ad infastidirlo era il sentirsi portare via ciò che era suo. ed era quello che jake stava facendo, occupando il tempo di heesung molto più del necessario.

diventando il soggetto delle conversazioni nel suo gruppo d'amici, che ormai non facevano altro che parlare della nuova creatasi amicizia tra l'australiano e il loro hyung durante le ore di pranzo.

sentiva il suo nome persino dai suoi genitori che non facevano altro che chiedergli se jake si fosse ambientato, se lo trattavano bene a scuola, se lo aiutava nello studio, jake qui jake lì...

sunghoon ne aveva piene le tasche.

e dire che dopo la loro lite aveva pure pensato, anzi sperato di potersi liberare di lui; al contrario, invece, sembrava che la sua presenza pesasse sulla sua vita ancor più di prima.

perché erano tutti così ossessionati da jake? cos'aveva di speciale? era solo un ragazzo comune.

-hai ragione, non m'importa.- ghignò. -ma non lo voglio attorno, non mi è molto simpatico, tutto qui.

heesung annuì, lasciando leggere pacche sulla sua spalla. -sei sempre il solito antisociale, ho dovuto costringerti a fare amicizia anche con gli altri un tempo, ricordi?

sunghoon sbuffò una risata. -guarda che mi hai costretto a fare amicizia pure con te!

-esatto, e guardarci ora. andiamo d'accordo e passiamo tempo insieme, anche se spesso non spiccichi più di due parole all'ora ma ormai sono abituato. quindi cosa c'è di diverso in jake dal renderti così ostinato a tenere le distanze?- il suo tono passò dallo scherzoso all'inquisitorio in modo così repentino che sunghoon quasi non lo notò.

quest'ultimo distorse lo sguardo, non reggendo quello di heesung quando diventava serio, decidendo di non rispondere alla domanda.

-allora vuoi aiutarmi con fisica o no? ci conviene andare prima che ci chiudano dentro scuola.- cambiò argomento, prima di girare i tacchi e incamminarsi, sapendo che il maggiore lo avrebbe seguito.

e mentre camminava heesung lo osservò da dietro, una nube di pensieri sopra il capo. aveva visto, sentito tutto quello che era successo tra di loro quel giorno. sapeva del segreto che mantenevano, anzi, che sunghoon aveva costretto jake a mantenere.

conosceva il suo amico e sapeva quanto testardo fosse, quanto fosse quasi impossibile per lui aprirsi e quanto gli fosse difficile rapportarsi con le persone.

sapeva quanto complicato il rapporto col padre fosse, e quanto temeva di deluderlo, quanto temeva il fallimento.

avrebbe voluto aiutarlo, lo avrebbe fatto, se solo si fosse deciso ad aprire bocca. questo, o heesung avrebbe dovuto forzarlo, per il suo bene e quello di jake, anche lui ormai diventato un caro amico.







ciao miei cari 2 lettori

mixed up ; jakehoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora