Epilogo

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«Izuku non possiamo sistemare le cose tra di noi? Io ti amo.» disse Katsuki porgendo una mano al verdino che lo guardava spaventato.

«No. Per favore vattene.» e nel dirlo diede un mano al bruno che con un sorriso gliela strinse prima di portarlo via da lì, lasciando il biondo a bocca aperta a guardare la strada vuota.

«Rudy, dove mi stai portando?» domanda Izuku ormai sollevato non avendo più il biondo davanti a scombussolargli la mente e il cuore.

«Lontano da tutto questo»

1 mese dopo.

«Le ricerche del pro-hero Deku varranno sospese.» annunciò Katsuki durante una riunione dove tutti i membri che avevano contribuito alle ricerche erano presenti.

«Ma come Bakubro? Come mai di punto in bianco hai deciso di fermarti?» chiese Kirishima Eijiro sbattendo i pugni sull'enorme tavolo che occupava quasi per intero la stanza.

«Perché lui non vuole tornare. Con questo la riunione è chiusa.» disse sollevando un putiferio nel resto degli hero che lo guardavano shoccati per le sue parole così remissive.

Di certo non era il temperamento che erano abituati a vedere nell'eroe esplosivo Dinamigth.

«Bakubro, aspetta.» urlò Eijiro rincorrendolo, mentre il biondo si avviava verso l'uscita non solo della stanza, ma anche dell'edificio.

«Non c'è più nulla da dire Kirishima, Izuku non tornerà ed è solo colpa mia.» e con una detonazione del suo quirk prese il volo lasciando il suo migliore amico a bocca aperta.

Non gli aveva mai sentito pronunciare il nome del verdino e neanche il suo.

Katsuki volava sopra la città grazie al suo quirk, cercando in un modo o nell'altro di non pensare a cosa aveva dovuto lasciarsi alle spalle.

Aveva avuto al suo fianco una delle persone più belle del mondo, un animo puro e dedito a salvare tutte le persone che poteva e lui lo aveva trattato così male da obbligarlo non solo a lasciarlo, ma addirittura a fargli lasciare il lavoro dei suoi sogni.

I sensi di colpa lo avevano attanagliato da quel giorno in cui aveva trovato la sua lettera d'addio.

E con quelli a tormentarlo, si ritrovò in quel parco giochi in cui insieme a Izuku aveva passato ogni giorno della loro infanzia.

«Mi dispiace.» sussurrò verso il fiume in cui il suo astio lo aveva portato ad allontanarlo la prima volta.

«Non basterà mai un mi dispiace, lo sai benissimo anche tu.» disse una voce che lo fece sobbalzare.

Katsuki si voltò e vide un ragazzo dai capelli bruni che lo guardava con astio.

«No, ma non importa perché io lo lascerò vivere la sua vita. Anche a costo di vivere io stesso nel dolore.»

E se ne andò di nuovo, lasciando Rudy a fissare la polvere che si era alzata per colpa dell'esplosione.

«Sei contento adesso?» chiese il bruno scrutando in mezzo agli alberi, aspettando che un ragazzo ne emergesse.

«Non lo so, non ne sono sicuro. Dopotutto non ricordo cosa mi ha fatto.» rispose Izuku avvicinandosi all'amico e posando il capo sulla sua spalla.

«Forse è meglio che non ricordi, almeno adesso potrai vivere la tua vita.» continuò il maggiore accarezzando i capelli al verdino.

«Forse.»

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