only with you

capitolo cinque

fifth song:Why am I Like This?— Orla Gartland

tw:suicidio, autolesionismo.
(questo capitolo non è eccessivamente utile per la storia, sappiate solo che da qui il rapporto tra Minho e Jisung si rafforzerà.)

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Erano passati svariati giorni da quell'uscita, i ragazzi l'hanno aggiunto nel loro gruppo whatsapp quindi aveva i numeri di tutti e si ritrovava sempre pieno di messaggi.

Aveva capito che Seungmin fosse il più intelligente, o almeno quello con più neuroni, Hyunjin flirtava con TUTTI classica drama queen, Changbin ripeteva sempre "yooo", Chan si comportava da vecchio, Jeongin chiedeva sempre a qualcuno di comprargli degli snack, Felix era quello più dolce e il suo comportamento nei messaggi non cambiava molto rispetto alla vita reale infine Minho che rispondeva una volte ogni morte di papa.

Ma nonostante la loro presenza, Jisung continuava a non sentirsi a abbastanza. I sensi di colpa verso il tradimento verso la madre iniziavano a farsi sentire.

Jisung voleva morire e aveva programmato di farlo proprio quel giorno ma preso dalla debolezza o dal risentimento, aveva iniziato a farsi del male fisico per trattenersi.
Voleva davvero arrivare al punto di non ritorno, ma allo stesso tempo pensava a Minho e a quanto gli sarebbe mancato.
È incredibile come sia attaccato emotivamente a lui, nonostante si conoscano da poco.

Ed è proprio mentre stava avendo la peggior crisi di tutta la sua vita, rannicchiato nel suo bagno alle due del mattino, che chiamò il primo numero della sua rubrica. Non sapeva perché l'avesse fatto, probabilmente voleva solo qualcuno che lo salvasse.

Lo chiamò, speranzoso di una risposta, lacrime salate continuavano a scendere.
Improvvisamente sentì una voce stanca e profonda.

"Jisung?"
Silenzio.
"Jisung ci sei?"
Un singhiozzo.

"Huh? Jisung che succede?"
La preoccupazione nella voce di Minho era udibile.

Un altro singhiozzo.

"Jisung sto arrivando, aspettami perfavore non fare qualcosa di cui potresti pentirti." e attaccò la chiamata.

Jisung avrebbe voluto dirgli che l'aveva chiamato proprio per questo, ma non gli diede tempo.

In meno di 10 minuti, Minho era dietro la porta e bussava senza sosta, era spaventato. Non voleva perderlo.
Jisung riuscì ad alzarsi e a passo pesante si diresse verso la porta che successivamente aprì, ritrovandosi un Minho con occhiaie ben visibili e una felpa.

"Mi dispiace..." disse debolmente Jisung.

Minho inizialmente non capí, finché non si rese conto delle sue braccia. Iniziò a rassicurarlo, lo medicò e proprio quella sera fecero una promessa.
Jisung promise che quando si sarebbe sentito male, lo avrebbe chiamato.

Minho era grato che non fosse successo il peggio perché non se lo sarebbe mai perdonato.
I due ragazzi erano adesso sdraiati sul letto del più piccolo, Minho decise di fargli una domanda, cautamente.

"Ji, vuoi spiegarmi cos'è successo?"

Jisung si aggrappò forte al maggiore e rispose.
"Non mi sento alla tua altezza e a quella dei ragazzi. Ho anche paura che mia madre non mi perdonerà per aver cercato di andare avanti e dimenticarla..."

Ci furono attimi di silenzio, dove Minho pensò molto alle parole da dire, decise però di dire le prime frasi che gli venivano in mente. Sicuro che la sincerità fosse la cosa di cui più aveva bisogno Jisung in questo momento.

"Io sono contento di averti conosciuto, tutti lo siamo...Sei un ragazzo speciale e tua mamma ti amava tanto. Sono sicuro che lei sia la più felice tra tutti noi qui, lei è sicuramente fiera di te per esser riuscito a parlarne con qualcuno. Una madre ama il proprio figlio sotto ogni aspetto. Credimi."

Jisung volle credergli e non ringrazierà mai abbastanza Minho per esser stato con lui quella notte e avergli fatto aprire gli occhi.

❝Ciao ragazzi, ennesimo capitolo triste ma prometto che dal prossimo capitolo in poi la storia avrà una svolta e le ricadute di Jisung saranno molto meno. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se è così vi ricordo di mettere una stellina se vi va. Buon proseguimento.❞