CAPITOLO 6

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Quel pomeriggio, prima di portare a casa sua madre, Harlow si assentò per qualche minuto, il tempo di chiamare Dave. Voleva stare un po' da sola e nascondersi dallo sguardo di King.

"Spero che tuo padre stia meglio..." le disse Dave più gentile e più attento di quanto non fosse stato quella mattina alle otto, quando lo aveva chiamato per la prima volta dopo l'attacco di suo padre.

Harlow aveva trovato irritante, per non dire offensivo, che lui fosse riuscito a dormire così profondamente senza chiamarla mai, senza mandarle un messaggio... qualunque cosa che poteva mostrarle che anche se non fisicamente presente, era pur sempre accanto a lei.

È vero, gli aveva chiesto di non accompagnarla all'ospedale, ma non l'aveva neanche chiamata finché non lo aveva fatto lei. All'annuncio che l'attacco di cuore di suo padre era stato più un ammonimento che una sentenza di morte, Dave aveva borbottato qualcosa lasciandola perplessa.

Forse avrebbe preferito sapere che era già stato organizzato il funerale di Elijah Winston...

"Sì, sta meglio, grazie... Perdonami, ma non potrò fermarmi molto... Devo accompagnare la mamma a casa. È molto stanca e non vorrei che si ammalasse pure lei," gli aveva detto in tono molto secco. "Ti chiamerò di nuovo questa sera dopo che sarò andata a trovare papà. Va bene?"

"Certo," aveva biascicato Dave, come se fosse reduce da una sonora sbronza. "A più tardi!"

Harlow scosse leggermente la testa. Quella voce... Magari aveva già festeggiato la dipartita del futuro suocero? Di sicuro lei avrebbe avuto ancora più valore con il padre morto.

'Che brutti pensieri... Dave non è così... Smettila di vederlo attraverso i pregiudizi degli altri. Ricordati che è Dave l'uomo che stai per sposare, non King Sanders!'

Sì, doveva smettere di pensare certe cose... Era tutta colpa di King se le venivano in mente questi pensieri. Era come un virus che le aveva infestato il sangue. Per la sua sicurezza, doveva mantenersi lontana da lui. Era assolutamente importante stare alla larga da King Sanders e dai suoi attacchi.

Erano quasi le dieci ed era da poco ritornata dall'ospedale. Si era ritirata nella sua suite privata a casa dei genitori, lontana da Axel e dal suo ospite che, aveva scoperto troppo tardi, stava lì invece che in un albergo.

Ce sfortuna avere King lì! In queste condizioni, non sarebbe riuscita molto a toglierselo dalla testa...

"Dai, Harlow! Hai altre cose a cui pensare che non hanno niente a che fare con King Sanders..." disse lei piano e, come promesso, telefonò a Dave.

Era decisa ad essere assolutamente corretta con Dave durante quella conversazione telefonica... Lo avrebbe ascoltato senza pensare ad altro che al loro futuro e alle nozze che si stavano avvicinando.

"Ciao, Dave," gli disse quando lui le rispose.

"Ehi, Harls! Com'è andata stasera con tuo padre?" chiese Dave.

"Insomma... Vederlo così è frustrante. C'è solo un modo per descrivere l'umore di mio padre questa sera ed è... irascibile," gli raccontò, cercando di usare un tono leggero. "Detesta stare male così come detesta essere ricoverato in ospedale. Vuole tornare a casa ed è nervoso con la mamma perché lei insiste che deve restare almeno un altro giorno in osservazione."

"A me sembra che Elijah stia più che bene... È tornato combattivo come al solito," commentò Dave.

"Gli ho chiesto se voleva che posticipassimo il matrimonio e mi ha risposto che non è un maledetto invalido e che sarebbe stato in piedi per accompagnare all'altare sua figlia. Tuttavia sarebbe molto più felice di farlo se prima seguirò il suo consiglio."

UNA PROPOSTA SCANDALOSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora