CAPITOLO 20

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 Aveva detto mezz'ora... Trenta minuti... Erano passati soltanto dieci minuti da quando King era uscito e Harlow aveva la sensazione che fossero passate dieci vite senza di lui...

Aveva detto mezz'ora, poi le aveva girato le spalle e aveva incominciato ad allontanarsi. Non si era guardato indietro... era semplicemente uscito e aveva chiuso la porta dietro di lui. Voleva ancora stare con lei? O sarebbe ritornato per chiederle il divorzio?

"King... perdonami..." sussurrò lei e si rannicchiò in uno degli angoli del divano.

Si lasciò andare di nuovo e le lacrime ripresero a scendere inarrestabili. In una giornata, in ventiquattrore, aveva perso tutto: amore, marito, matrimonio, bambino, felicità... Aveva perso King... Lo aveva attaccato e accusato di cose ingiuste e così, era riuscita a mandarlo via.

Chiuse gli occhi e nella sua mente vide il viso deluso di King. Era come se lui fosse di fronte a lei. Era così triste, così ferito dalle parole che gli aveva detto. Sì, le aveva detto che l'amava, che voleva avere dei figli con lei, che sarebbe rimasto accanto a lei per sempre...

Però, che uomo sano di mente potrebbe rimanere con una donna come lei, che, chiaramente, manca di empatia, che è convinta di avere il monopolio sul dolore. Si ricordò anche che King aveva perso la mamma quando era solo un ragazzino, perciò la sua esperienza con la morte era molto più straziante di qualunque cosa potesse sperimentare lei adesso.

Prese un piccolo cuscino e lo strinse tra le braccia, come se fosse il corpo di King. Rivisse i momenti più belli passati con lui in Australia, in Messico, a Las Vegas... Il loro incontro, la notte di Capodanno, la partita di poker sullo yacht di suo padre, la sua proposta nella piscina, il loro primo bacio, il matrimonio, la loro prima notte insieme... le loro tante notti insieme...

"Mi dispiace, amore mio..." mormorò. "Mi dispiace così tanto..." aggiunse e chiuse di nuovo gli occhi.

Era tanto stanca, ma non voleva andare a letto senza King. Non poteva dormire da sola nel loro letto. Non poteva respirare senza di lui. Non aveva alcun senso senza di lui. Loro erano la coppia magica che batteva ogni asso... Non esisteva Harlow senza King... Non poteva esistere...

********

"Harlow... amore..."

Stava stringendo il cuscino tra le braccia e sulle sue guance King vedeva ancora delle lacrime non asciugate.

"Tesoro mio, svegliati..." disse di nuovo.

Piano, Harlow sbatté le palpebre. Un istante ancora e poi le sollevò del tutto. Dio, i suoi occhi da cerbiatta avevano un effetto devastante su di lui. Anche se stavolta erano molto tristi e un po' perplessi.

"Sei veramente tu? Non sto sognando... Sei tornato..." sussurrò lei.

"Sì che sono io, amore... Pensavi fosse un sogno?"

"Sei andato via... Ti ho trattato così male e tu sei andato via. Ed io credevo che non saresti mai più tornato da me."

Allungò un braccio per sfiorargli le labbra con le dita. Voleva assicurarsi che lui fosse lì. King le guardò la mano che tremava come una foglia, ma la lasciò fare. Harlow doveva toccarlo per assicurarsi che era lì veramente.

"In verità, piccola, non sono andato via... Be', non molto lontano, per essere veramente onesto. Sono rimasto in macchina, di fronte alla nostra casa. Volevo girare un po' le strade della città, ma, una volta salito, ho capito che non volevo andare via. Non volevo allontanarmi dalla mia donna."

"Davvero?"

"Sì, davvero... Sono uscito solo perché volevo lasciarti un po' di spazio... per respirare, per capire, per sentire. Ma non volevo starti lontano nel caso avessi bisogno di me. Quando ti ho sposata, ti ho fatto delle promesse, Harlow, e volevo mantenere almeno una di queste..."

UNA PROPOSTA SCANDALOSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora