Abbraccio

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Alex si era svegliata con un terribile mal di testa.
Gli tuonava tutto e per questo motivo aveva deciso di scendere giù fare colazione e prendersi qualcosa per quel mal di testa terribile.
Non aveva dormito bene quella notte , sapeva che l'indomani mattina ci sarebbe stato il processo.
Si era rigirata nel letto tutta la sera, non riusciva anche a realizzare tutto quello che era successo in quelle ventiquattro ore.
In più doveva anche parlare con Rafe, sperava di farlo una volta che lui fosse tornato a casa ma se non fosse stato così sarebbe andata a trovarlo in prigione.
Che idea orribile! La prigione. Ma in realtà,riflettendoci bene, Rafe meritava la prigione.
Anche se era in preda al panico quando uccise lo sceriffo...
Ma non poteva pensare certo una cosa del genere. Doveva cercare di dormire e poi sapeva che Ward, il vero 'cattivo', avrebbe avuto quello che si meritava.

Appena sveglia, scese giù e trovò sua madre e Sarah mangiare pancakes.
Mary prese un piatto e glieli preparò anche a lei poi disse:"Alex appena finisci di fare colazione, dobbiamo parlare"
Alex rispose con un cenno della testa e mangiò per forza quei due pancakes sul piatto.
"Come hai dormito?" le chiese Sarah
"Male" rispose , prese una pasticca da dentro lo sportello e la lasciò lì da sola.
Andò in camera di sua madre per vedere cosa doveva dirle.
"Alex, ho fatto i biglietti per il ritorno"
"Di già? Mamma io devo... devo parlare con Rafe"
"Lo so, partiamo domani mattina. E non metterti in testa di farmi riuscire a cambiare idea sul fatto di restare. Torniamo in Italia e ti farà bene vedrai, lasciarti questa storia alle spalle. Ovviamente resterai in contatto con i tuoi... fratellastri"
"Si hai ragione. Comincio a preparare le valigie"
Uscì dalla camera e pensò alla frase che le disse sua madre: "...Ovviamente resterai in contatto con i tuoi... fratellastri"
Sarebbe rimasta in contatto con tutti ma tranne con Rafe, pensò. Sapeva che le faceva male ma scambiarsi i numeri e chiamarsi sapeva che le avrebbe fatto male di più.

Andò in camera e prese la valigia da dentro l'armadio, doveva tenersi occupata e non farsi mille paranoie. Aveva preso la decisione, sarebbe tornata a casa e si sarebbe lasciata alle spalle tutta quella storia. O almeno in parte...
Cominciò a buttare tutti i vestiti un po' alla rinfusa nella valigia e riuscì solo a pensare a Rafe. A quello che gli avrebbe detto e a quello che avrebbe detto lui a lei.
Si buttò sul letto e chiuse gli occhi, se non avrebbe costretto sua madre a venire lì  forse si sarebbe risparmiata quest'altra ferita. Si addormentò così fino a quando verso le 16 sentì il campanello di casa suonare.

Scese giù, aprì la porta ed era Rafe.
Erano passate quasi ventiquattro ore da quando era in prigione e le mancava da morire.
Non era cambiato, aveva soltanto delle occhiaie sotto gli occhi, Alex pensò che forse neanche lui aveva dormito quella notte.
Non ebbe tempo di pensare ulteriormente, che Rafe l'abbraccio così forte che forse le avrebbe rotto le costole ma a lei non importava, ricambiò il suo abbraccio.
Entrarono in casa e Alex gli disse:" Dobbiamo parlare"
"Si hai ragione" rispose lui.

CHOICES || rafe cameron; outer banks Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora