Il viaggio

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Ci sono diversi modi di viaggiare, in modo semplice spostandosi fisicamente e il modo, a parer mio, più bello e interessante è il viaggio mentale in posti sconosciuti e inesistenti nei pensieri infiniti.

Ero sul treno, diretta verso Milano, era già mezz'ora che viaggiavamo io e mia madre, lei si era addormentata e sono rimasta sola con i miei pensieri. Stavo guardando il paesaggio fuori dal finestrino scorrere velocemente, penso che quello che vediamo dal treno sia un posto bellissimo, diverso e curioso. Mentre chi ci abita, chi lo vive tutti i giorni, non nota quello che vediamo noi viaggiatori. Tra i miei pensieri, mi addormentai.

Sono ancora sul treno, non sono sicura ma penso di essere addormentata. È tutto immobile tranne il paesaggio, che continua a scorrere. Per noia, decisi di fare una passeggiata. In treno non c'erano molti viaggiatori, ma sentivo molte voci. Mi avvicinai a una ragazza che stava leggendo, sembrava non essersi accorta di me, non mi vedeva. Sembrava stesse parlando, ma con la testa bassa non vedevo alcun movimento. Sono confusa e incuriosita dall'accaduto, ma non volevo disturbarla nella lettura, quindi passai avanti.

Notai un uomo anziano, sentivo la sua voce ma era immobile e non stava parlando.

Il sogno

Con la voce un po' rauca, stava pensando e io lo sentivo. Non mi vedeva, quindi mi sono seduta accanto a lui. Stava ricordando un viaggio che aveva fatto e diceva che ci vorrebbe ritornare, che era un posto bellissimo. Ad un certo punto, mentre raccontava, sbatté le palpebre e mi ritrovai in una città in cui non ero mai stata. C'erano macchine d'epoca, ero nel passato. Vidi in lontananza l'uomo del treno, era giovane, intorno ai cinquant'anni. Mi avvicinai per non perdermi e lui si stava dirigendo verso una direzione. In un battito di palpebre, ci ritrovammo in un bar dove le persone parlavano francese. Mi avvicinai alla grande vetrata e ci trovavamo di fronte alla Torre Eiffel. Mi accorsi che l'uomo stava parlando con una donna. Incuriosita, mi avvicinai. Si erano appena conosciuti e stavano parlando del viaggio che aveva fatto l'uomo. Diceva che come viaggio non era un granché, ma che come concetto lo affascinava molto. La donna, non capendo il suo discorso, chiese il perché di questo suo pensiero. L'uomo disse che il viaggio non ha solo un significato e un solo modo, come sosteneva la donna, ma ne ha diversi. Disse che non voleva perdersi a chiacchierare del semplice viaggio fisico, perché risulta troppo semplice per essere analizzato. Si concentrò sul viaggio mentale e disse che per avere un viaggio mentale, la mente non deve essere collegata. Non si può vivere con una mente fissa, non scoprirai mai parti di te stesso che esplorerai viaggiando dentro la tua mente. La donna non capiva cosa intendessimo io e l'uomo, quindi iniziò a raccontare di quando aveva letto un libro. Diceva che lo aveva preso così tanto che era entrata nella storia e che aveva viaggiato nel mondo dentro quel libro. Diceva di aver visto con l'immaginazione posti spettacolari, paesaggi mai visti che non esistono in natura. Raccontava di aver conosciuto un animale parlante.

Il serpente giallo a strisce blu

Chiusi gli occhi, ero in un bosco. Mi sentivo accarezzata dal sole, dall'erba che sfiorava i piedi. Era caldo. Iniziai a girare un po' intorno ed esplorare. Era una piccola pianura verde con un ruscel lo che la attraversava, andando contro corrente. Incontrai una cascata che scendeva dalla collina, era bellissimo. Tra le mie esplorazioni, scoprii una piccola caverna dietro la cascata. C'erano dei fiori che brillavano di un azzurro affascinante. Mentre osservavo i fiori, un serpente mi passò sotto le gambe. Era di un giallo affascinante, con delle schiariture a strisce blu. Non mi metteva paura, anzi mi sentivo al sicuro. Mi parlava nella mia mente e mi disse di continuare a salire la collina. E così, continuai la mia esplorazione con la sua compagnia, diretta verso la cima di quella piccola collina.

Coscienza-inconscio

Il serpente mi raccontò molte cose sulla mente che noi umani ancora non vogliamo credere. Lui sa la verità della mia coscienza e del mio inconscio. Lui è dentro di me e viene fuori solo se viaggio dentro la mia mente. Il serpente mi disse: "Quando vuoi tornare in questo posto mistico, chiamami e io verrò a prenderti." Cercai più spiegazioni nella confusione di tutto quello che era appena successo, ma non ebbi il tempo di fargli una domanda perché arrivò una luce bianca che mi accecò.

Sono tornata sul treno.

Chissà chi era, chissà che parte di me rappresentava. Forse il serpente sono io, tutto ciò di me a cui non voglio credere. Forse è un'altra parte di me e quale parte? O forse quel serpente è come un animale guida, non lo so. Ma mi sento una persona nuova.

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