Per festeggiare il primo giorno della pausa estiva andiamo tutti in discoteca. Arriviamo, prendiamo il privè e dopo ci dimeniamo in pista. Poco dopo arrivano i ragazzi e li raggiungiamo al bancone. Ordinano tutti dei cocktail e poi ci sediamo sul divanetto del privè.
Io e Giulia ci ritroviamo a parlare dell'imminente caldo estivo e di tutte le vacanze che faremo, ad un tratto vedo le altre avvinghiate ai loro rispettivi fidanzati, tutti a strusciarsi l'uno all'altro e a limonare. <<Ehy! Andate via!>> dico spingendo Sara.
<<Perché non te ne vai tu?>>chiede mio fratello. Gli rispondo con una smorfia e alzo il dito medio.
<<Siamo qui per divertirci e stare insieme! Voi avrete tutto il tempo per baciarvi dopo il matrimonio>>dico facendo l'occhiolino.
<<Ha proprio ragione Marco, mi dispiace ammetterlo>>commenta lui.
<<Rimangia quello che hai appena detto o te ne farò pentire>>dico minacciandolo con in mano il cocktail.
Mio fratello si avvicina all'orecchio di Sara e le confida quello che il suo bastardo amico, mi ha detto qualche giorno fa in palestra. Lei per un attimo spalanca gli occhi e poi ride a crepapelle, Giulia mi guarda confusa e dico anche a lei cosa mi ha detto e ovviamente ride.
<<Che belle amiche!>>dico offesa dalla loro reazione.
<<E' passato più di un anno dal tuo ultimo ragazzo>>dice facendo spallucce Giulia.
<<Ne avresti bisogno>>risponde Sara.
<<Non ho bisogno di nessuno! Morirò zitella e sarò la zietta preferita dai miei nipoti>>.
<<Vacci piano sorella!>>grida mio fratello. <<Voglio Sara solo per me, per molto tempo ancora>>.
<<E allora è meglio che ti fai i cazzi tuoi>>dico. Butto giù l'ultimo sorso del mio cocktail. <<Vado a prendere da bere!>>.
Vado al bancone con i soldi in mano e ordino un Manhattan. Aspetto un po' appoggiata al bancone, visto che c'è molta gente, ma ondeggio i fianchi a ritmo di musica. L'alcol in corpo e la musica fanno un connubio in me incredibile. All'improvviso qualcuno mi stringe una chiappa. M'irrigidisco e poi sbotto. Mi volto e in un nano secondo gli porgo uno schiaffo. Il rumore è quasi quanto quello della musica, qualcuno si accorge del mio gesto e si voltano a guardarci, altri invece non ci fanno caso.
<<Credi che sia carne da macello? Cazzo! Almeno chiedimi come mi chiamo prima di palpeggiarmi!>> gli grido in faccia. Va bene che l'alcol mi rilassa, ma la maleducazione mi fa imbestialire.
Il ragazzo con i capelli neri fortemente gellati, non risponde, si limita a tenere la faccia rabbiosa e la mano sulla guancia dove l'ho schiaffeggiato. Ad un tratto mi punta il dito contro e comincia. <<Tu...>>.
<<Lei?>>chiede qualcuno alle mie spalle, con voce cupa.
Mette una mano sopra la mia spalla destra, sfiorando la cicatrice. Non ho bisogno di voltarmi per capire chi è, mi basta inalare il suo profumo, che sa perennemente di fresco.
<<Bimba, per caso questo idiota ti stava importunando?>>.
Non capisco perché mi dia quel nomignolo. Dovrebbero impedirglielo, anzi dovrei essere io a impedirgli di chiamarmi in quel modo. Mi fa incazzare e lui lo sa e so che prova piacere quando lo fa. Lo usa da quando siamo ragazzini, eppure a volte il suo 'Bimba' mi fa girare la testa. Mi piace, mi fa sentire speciale, anche se proprio per lui non dovrei essere speciale e lo stesso deve valere per me. Lui è diavolo e io non posso scottarmi.
Mi volto a guardarlo negli occhi. <<No, stava andando via>>.
Mi sorride facendo apparire quella maledetta, ma sexy, fossetta e poi si rivolge al tizio che è ancora lì. <<Hai sentito? Devi andare via!>>. Il ragazzo guarda prima lui, poi me, come se stesse pensando a cosa fare, se cominciare una rissa o scappare come un verme; alla fine decide di fare il verme. Appena è lontano dalla nostra vista, sposto immediatamente la mano di Marco dalla mia spalla e mi rivolgo al barista.
<<Sto aspettando il mio cocktail>>dico un po' irritata.
<<Arriva>>dice velocemente.
Si appoggia accanto a me e mi guarda, ma io non gli rivolgo la stessa attenzione. <<Non merito un 'grazie'?>>mi domanda.
<<No, avevo già fatto tutto prima del tuo intervento>>rispondo.
<<Ma se non fossi intervenuto non ti avrebbe lasciato in pace quell'idiota con i capelli leccati dalle vacche>>dice serio. Mi ritrovo a ridere. Effettivamente erano eccessivamente gellati.
<<Almeno ti faccio ridere. Ho provato i tuoi pugni e sanno fare male>>.
Mi volto a guardarlo e piego la testa lateralmente come per studiarlo. <<Mi istighi perché in fondo ti piace essere preso a pugni>>dico sorridendo.
Annuisce. <<Si, ma solo da te>>dice facendomi l'occhiolino.
<<Che stronzo adulatore>>commento. Se non lo conoscessi fino in fondo, cadrei ai suoi piedi seduta stante.
<<E tu una stronza tentatrice. Non dovresti metterti così in mostra, sai?>>.
<<Lo sai che non funziona con me questo approccio vero?>>chiedo scazzata. <<Ti conosco>>.
Sbuffa. <<Non ci sto provando, bimba. Ti sto solo dicendo che...>>.
<<Dovrei coprirmi?>>chiedo interrompendolo. <<Perché non lo dici alle tue puttanelle, se sei diventato così puritano>>dico, mentre lui mi sorride lascivo.
<<Ecco il cocktail>>dice il barista.
<<Grazie>>dico prendendo il cocktail. <<Paga lui>>dico indicando Marco.
<<Stronza>>sussurra.
Volto le spalle sorridendo e mi dileguo. Torno a sedermi nel salottino, dove vi sono tutti e pochi istanti dopo ci raggiunge anche quest'ultimo. Saluta tutti, mentre noi come sempre ci evitiamo. Appena finisco il mio ennesimo cocktail, prendo per mano Giulia e la trascino in pista a scatenarci.
![](https://img.wattpad.com/cover/313032662-288-k784527.jpg)
STAI LEGGENDO
Non ti ho mai odiato davvero
RomanceAnna è una ragazza di 25 anni e la sua passione, trasformatosi in lavoro è il motocross. Dentro questo mondo vi è tutta la famiglia e anche il migliore amico di suo fratello, Marco. Si conoscono da quando erano bambini, eppure adesso si odiano profo...