Capitolo 1

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Il campionato ha inizio. In tutti questi mesi di pausa mi sono allenata. Ho fatto terapia per il braccio e la spalla. Durante gli allenamenti è capitato di cadere e la spalla continuava a tirare, ma non mollo e non lo farò mai. Ero po' intimorita dalla prima corsa, ma alla fine ce lo fatta.
Le prime tre gare non mi fanno risplendere come avrei voluto, non sono riuscita a piazzarmi sul podio, ho solo fatto due quarti posto e un quinto posto. Non sono messa male sul cartellone punti, sono terza, ma avrei voluto fare molto di più. Ma la spalla mi dà ancora qualche problema.
<<Non spingere molto>> dice mio padre, mentre mi alleno in palestra. Cambio esercizio. Lui si allontana da me e va verso mio fratello. Adoro mio padre, ma è un po' opprimente, so che lo fa per il mio bene, ma non capisce che voglio a tutti i costi vincere.
Mi sdraio sulla panca e prendo dei pesi, allenando così i muscoli delle spalle e le braccia.
<<Non vedo l'ora che sia il tuo addio a celibato>> dice ridendo Marco a mio fratello che ha accanto, mentre mio padre esce dalla stanza.
<<Immagino>> risponde l'altro ridendo.
<<Vorrei tanto dirti cosa ti ho preparato, ma non voglio rivelartelo>> dice contento.
<<E allora non parlare>> sbotto io.
<<Sei sempre così...>>.
<<Meravigliosa? Lo so>>dico interrompendolo.
<<Acida>> rivela facendo ridere mio fratello.
Mi metto a sedere sulla panca e lo guardo di traverso e piena d'odio e lui fa lo stesso con me.
<<Dovresti imparare a farti i cazzi tuoi e a non origliare le conversazioni di quelli più grandi>> commenta e stavolta sono io che rido a crepapelle.
<<Più grandi? E chi sarebbero?>> dico guardandomi intorno. <<Di certo non tu che hai gli ormoni di un adolescente>> dico indicandolo.
<<Anna>> dice mio fratello a mo' di rimprovero.
<<Dovresti trovarti qualcuno a cui rompere le palle>> dice all'improvviso Marco.
<<Marco!>> grida Carlo.
<<Come le troie che ti scopi tu?>> chiedo.
<<Anna!>>.
Mi sorride, facendo apparire la fossetta alla sua destra.
<<Dovresti essere scopata per bene, così da non farti più aprire bocca>> dice all'improvviso. <<Si vedeva da lontano che il tuo ex non ne era capace>>.
Mi alzo piena di rabbia. Vado verso di lui, quando mio fratello si interpone tra noi. Mi dimeno. <<Tu! Sei solo uno stronzo di merda!>> dico e lui sogghigna.
Carlo mi porta via da quella stanza, prima che possa mettergli le mani addosso. Lo odio. E' uno stronzo! <<Lasciami>> grido a mio fratello, mi spinge e mi fa sedere su una sedia. <<Dovresti difendermi>>dico.
<<Sai difenderti benissimo>> dice a braccia conserte. <<Sappiamo entrambi che lo avresti preso a pugni>>.
Sorrido. Si, lo avrei fatto e ne sarei stata super contenta. <<Come fa ad essere il tuo migliore amico?>> chiedo.
<<Non è così male. Siete voi due che insieme fate scintille e non dire che non è vero, lo provochi sempre>>.
<<Io?>> dico offesa.
<<Si>>. Alza gli occhi al cielo e poi li rivolge di nuovo su di me. <<Vi prego al matrimonio non prendetevi a calci>> dice.

Il matrimonio di Carlo sarà ad Ottobre, saremo i suoi testimoni. E' proprio cattiveria tenermi accanto a quell'essere odioso, ma prometto che farò la brava quel giorno e poi guerra da oggi fino alla fine.

<<Prometto che quel giorno sarò brava>>dico. <<Solo se l'idiota del tuo amico starà al suo posto>>.
<<Lo farà>>.
Torniamo nella stanza e torno ad allenarmi, anche se sento lo sguardo di Marco addosso. Ogni volta che per sbaglio incrocio il suo sguardo, lui mi guarda indossando un sorriso lascivo. So che vuole essere preso a calci, credo che lo adori. E' uno stronzo masochista; ma se lo faccio, sarò io la cattiva della storia e questo non posso permetterglielo, non adesso e non qui.

Non ti ho mai odiato davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora