Capitolo 6

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La prima settimana nell'istituto è giunta al termine e il weekend era alle porte.
Alex ha ben pensato che per tutto il weekend sarebbe stato a studiare e a ripassare la sua nuova canzone ma pensava male, perché i suoi compagni avevano già organizzato una festicciola al lago anche se lui non era proprio intenzionato ad andarci.

Quella mattina di venerdì 23 settembre il comasco era già all'opera nell'istituto come altri suoi compagni, stava lavorando ancora sulla melodia della canzone e su varie note che doveva fare al pianoforte in pieno silenzio fin quando questo silenzio non venne interrotto da una voce, anzi un urlo, da parte del ragazzo che proprio non gli stava a genio.

«Ei senzasorriso! Senti non te lo sto chiedendo io perché sono l'ultima persona che lo farebbe ma mi ha obbligato Francesco-»

«Arriva al dunque» lo bloccò Alex prima che potesse dire altro e il napoletano lo guardò male continuando.

«Ci sei quindi oggi al lago?»

«Non credo ma comunque grazie dell'offerta»

«Fa come vuoi» Luca roteò gli occhi e li alzò al cielo dando poi le spalle al moro ormai deconcentrato dal suo lavoro.

Non era per cattiveria ma ad Alex, Luca non piaceva proprio. Niente di personale però non l'ha mai sopportato perché si, loro si conoscevano anche prima di entrare nell'istituto e tra di loro non è mai sorta buon aria. E poi se Alex voleva andare al lago poteva benissimo andare senza tutti quei polli casinisti attorno.

Alex tentò di ritrovare la concentrazione ma alla seconda volta che la porta di ingresso si aprì la perse nuovamente imprecando tra sé e sé e maledicendo l'artefice di tutto quel baccano. Alex come ormai tutti sanno in quella scuola, era un tipo solitario e infatti quasi non si vedeva, era il fantasma del gruppo ma di questo non se ne preoccupava. Era quello sempre scorbutico e malinconico, perciò alcune persone lo avevano definito persino il "senzasorriso" anche se lui lo aveva eccome il sorriso... Solo che lo tirava in ballo nelle occasioni di cui ce n'era veramente un bisogno preciso oppure quando è felice al limite.

Alex definiva il sorriso come una forma initile, Ci sono tanti modi per descrivere un sorriso: nella maggior parte dei casi, sorridere è un benessere del corpo e della mente e permette di affievolire paure e tristezza, mentre per Alex era tutt'altro. Per Alex il sorriso era il nulla, era il camuffare la tristezza stessa dietro a questo scudo.

Avete presente quando qualcuno sta talmente male da voler piangere ma purtroppo ha esaurito le lacrime? Beh non gli resta che sorridere. Anche quando tutto va male e quando ti senti crollare, sorridi. Alex non la pensava in quel modo perché per lui nonostante tutto il male che abbia provato e che gli è stato addebitato non ha né pianto istericamente né sorriso, o meglio sì aveva pianto è ovvio ma non tanto da esaurire tutte le lacrime a sua disposizione oppure da tentare il suicidio come certe persone veramente malate fanno. Non che lui fosse normale, anzi si definiva tutt'altro che normale, ma se sai che tutto va male a cosa servirebbe piangere? O tanto meno sorridere. È una cosa al quanto sciocca sorridere quando tutto va male anche solo per disperazione perciò a questo punto si va avanti non mostrando empatia per nessuno, senza fare un sorriso perché ormai la tua bocca non è tirata da non si sa quanto e senza mostrare tristezza perché ormai le lacrime sono andate.

Alex era un realista a tutti gli effetti, doveva sempre pensare alla realtà nella sua concretezza basandosi soprattutto sulla pratica senza cedere a idealismi o illusioni. Per quanto lui potesse essere un pensatore nato, perché è quello che faceva tutto il giorno: Pensava e pensava, alla sua vita o a quello che potrebbe accadere ma basandosi sempre sul concetto del realismo.

Lui però in un certo senso era felice.
Stava bene, era in pace con sé stesso. Non fraintendete però, Alex sapeva sorridere e voleva farlo. Non pensate che sia un ragazzo totalmente senza sorriso e che sembra sia cresciuto senza perché non è così. Lui sapeva usarlo e sapeva benissimo quando usarlo però aveva un momento ben preciso dove metterlo in azione.
Alex amava il silenzio e amava lo sfogarsi con se stessi attraverso la musica, non era un tipo da feste o da discoteche ma uno da posti tranquilli e silenziosi.

Basti tu a farmi sorridere //Aligi Stryse//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora