Capitolo 14

667 36 190
                                    

Confusione era la parola giusta per descrivere quel periodo.

«Mi hai fottuto il cervello Luigi»

Questa frase rimbombava sonoramente nella testa di Luigi e non sembrava voler smettere. Dopo le parole di Alex, capì che era confuso tanto quanto lui sui propri sentimenti e forse Luigi stava incominciando a credere che qualcosa effettivamente stava cambiando.
Che fosse un amicizia più profonda? Che fosse un amicizia innocua? Oppure un amore ancora sconosciuto?
Tante domande frullavano nella testa di entrambi a cui volevano vivamente dare una risposta ben precisa, ma c'era un qualcosa che non tornava. E forse era proprio il momento di ascoltare le supposizioni strambe che gli degnavano gli amici. Se fino a qualche giorno fa Luigi definiva i commenti di Francesco una totale follia, ora stava seriamente cedendo al muro della ragione che aveva davanti a sé. Probabilmente la confusione derivava da altro in quel periodo, lui già dal primo giorno in aeroporto si assicurò che quel ragazzo non l'avrebbe più rivisto, sebbene era stato gentile con lui, non voleva avere altre distrazioni e soprattutto non voleva innamorarsi. E no, non dico "come l'ultima volta" perché Luigi non si era pentito di aver chiuso con le sue ex. Se si erano lasciati c'era un motivo, e il motivo era sempre lo stesso.
Paura e poca dedizione.

Lavinia era stata la prima fidanzata di Luigi, bionda con gli occhi verdi che si sfumavano in puntine di grigio particolari. E solo dopo averla lasciata aveva capito il perché del non fidanzarsi con le persone della stessa classe. Erano ragazzini quando era successo, Luigi aveva appena quattordici anni mentre la ragazza tredici. Non era proprio un vero fidanzamento, poiché non durò neanche due mesi. La ragazza bella com'era, aveva altri pretendenti pronti a dargli più di quello che poteva permettersi Luigi, e non intendo solo di soldi. Lui era malato di diabete, passava le giornate alternando scuola e ospedale, usciva poco e si divertiva allo stesso modo; La ragazza invece era il contrario, usciva e si divertiva, viveva una vita normale con visite dal medico regolari solo una volta ogni sei mesi. Insomma era chiaro che tra di loro non poteva funzionare. Lei però si era innamorata, lui anche e da lì nessuno ha potuto negare l'evidenza. Uscivano insieme e si divertivano a modo loro però dopo un incidente dato dal microinfusore di Luigi, si erano ritrovati in ospedale. Il ragazzo in sala operatoria e la ragazza fuori in sala d'attesa. Luigi poi uscì da quella sala vivo e vegeto, però non era intenzionato a continuare la relazione con Lavinia. Non che non l'amasse, anzi era cotto di lei, però la diversità era troppa e lei era troppo per lui. A tredici anni la ragazza doveva assistere ai suoi interventi in ospedale e alle sue cure che da un momento all'altro potevano cadere in basso, e non era il massimo, almeno non a quell'età. Luigi avrebbe tanto voluto una vita semplice accanto a lei ma il desiderio non gli fu realizzato, non voleva che la ragazza passasse la sua età giovanile dietro a medici e infermieri che cercavano di curare il proprio ragazzo. Voleva che lei fosse felice e che vivesse i suoi giorni al meglio, anche se lui era disposto a soffrire per far felice lei.
Si permise di lasciarla e la ragazza lo comprese senza neanche stare troppo male. Da quel giorno Luigi preferì starsene per conto suo, anche se in realtà non ci fu mai stato. Altre due sue ex hanno scoperto il fatto del diabete ma nessuna di queste tre ha mai chiesto il perché di quei suoi occhiali bianchi sempre sul volto, come aveva fatto Alex. Alex, un ragazzo che in poco tempo gli aveva fottuto il cervello tenendo il posto fisso nella sua mente. Luigi non si stupì molto del fatto che era un ragazzo e non una ragazza, non dava importanza alle regole dell'orientamento sessuale. Se era innamorato non poteva farci poi chissà quanto. Non si descriveva in nessun modo, non era gay non era bisessuale e non era etero.
Non era nulla, era solo lui, Luigi.
È vero, non aveva avuto esperienza con il genere maschile, però non se ne faceva un problema. Anzi, forse Alex poteva essere la sua prima esperienza.

Non era sicuro di cosa provasse ma di certo non era solo un amicizia, era fretellanza? Però ad un amico che consideri tuo fratello non gli dici che ti ha fottuto il cervello. Cosa stava provando ancora non lo sapeva ma una cosa era certa... Non era semplice amicizia.

Basti tu a farmi sorridere //Aligi Stryse//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora