-Certo che dovremmo farci qualche amico con la macchina! Se dobbiamo prendere sempre i mezzi per andare a lavoro finiremo per fare orari disumani!- disse Isabel mettendosi seduta al posto appena liberato davanti a me, erano ormai una decina di giorni che lavoravamo e prendevamo l'autobus per il ristorante a ben un ora di distanza. -Sai Joy ha la macchina e stamattina ha chiesto di te, credo sia la terza volta che lo fa. Forse gli interessi, pensaci è carino.- mi disse la mia amica con sguardo furbo.
-No grazie. Te lo cedo volentieri, non è il mio tipo..- le dissi volgendo lo sguardo fuori dal finestrino dove il traffico scorreva.
-Oh andiamo Jega! Provaci!-
Sentendo quel nome sgranai gli occhi -Is. Non mi chiami mai così,come mai ora te ne sei uscita?- le chiesi.
-Non lo so, mi piace come soprannome dovresti farti sempre chiamare così.- mi disse rivolgendomi un sorriso. Amavo quel soprannome! Era ,come dire, il mio nome d'arte...mi rappresentava!
-Va bene, mi ci farò chiamare!- le dissi ricambiandole il sorriso... Isabel era una delle poche che mi capiva... Eravamo amiche da molto e anche se con alti e bassi avevamo un rapporto unico.
-alleluia dobbiamo scendere!- disse.
Scendemmo alla fermata, entrammo nel ristorante e iniziammo il turno.
Eravamo entrambe in cucina, ormai dopo 4 anni di Alberghiero mi ero abituata a muovermi in cucina anche in quelle che non conoscevo bene.
Ringraziando dio quel giorno non venne molta gente a pranzo e quindi ci andammo a cambiare. Nel camerino il cellulare di Isabel squillò e appena finì la chiamata saltò di gioia - abbiamo un passaggio fino in macchina!-
- se è Joy io vado a piedi!- quel ragazzo mi stava veramente sulle palle! -oh andiamo non fare la scema!-
-No davvero se vuoi tu vai a me non va...- stavamo per uscire quando il proprietario impanicato ci blocco la strada. -Mi serve un piacere urgente da voi due!- ci disse agitato.. -bisogna fare una consegna ad un cliente molto importante! Di solito la faccio io ma devo correre all'ospedale che mio figlio si è rotto un braccio! Chi ci va delle due? Può anche tenersi la mancia!-
Mi girai verso Isabel e la vidi stanca così mi offrii volontaria per la consegna. -mi devi un favore- le dissi, lei mi ringrazio almeno cento volte è andò in macchina con Joy. Il proprietario venne da me con una scatola ed un foglio con l'indirizzo della consegna, mi diede qualche indicazione e se ne andò. Iniziai a camminare lungo le strade di Milano in cerca dell'edificio scritto sul biglietto. Girai per almeno 13 svolte ma niente iniziò a piovere così aprii l'ombrello e notai che era rotto. Imprecai e decisa a fare bene questa consegna per tenermi il posto usai la metà non rotta per coprire la scatola e continuai a camminare. Ad un certo punto vidi la scritta della via che cercavo... " un edificio grande bianco con l'insegna N.T. Entri chiedi di Lucia alla home e consegni l'ordine", facile! Pensavo tra me e me, camminai per un po' finché non mi voltai, sul lato opposto della strada si innalzava un grande edificio bianco con due lettere incise sopra 'N.T'.
Bene trovato! Attraversai la strada ma appena salii sul marciapiede una macchina sterzò su una pozzanghera e mi fradiciò tutta la schiena. 'MA CHE CAZ..!' Appena mi voltai per mandare a quel paese l'idiota che mi aveva bagnata un altra macchina sterzò e mi fradiciò anche davanti. ' eh ma allora è un vizio! ODIO MILANO!' Dopo almeno una ventina di imprecazioni mi diressi all edificio, feci per entrare ma una scritta catturò la mia attenzione "Casa Discografica New Topia" .
'È uno scherzo? Cioè io sto per entrare nella sede della casa discografica del mio idolo zuppa dalla testa ai piedi?! Oh mio dio non ci credo!' Esitai un momento davanti all'ingresso finché non presi coraggio ed entrai.
L'atrio era grandissimo e percorso da tanta gente, c'erano persone che camminavano di qua e di là e che non facevano caso a niente e a nessuno che fosse intorno a loro, per un momento ringraziai che fosse così.. Chiusi l'ombrello e lo buttai nella pattumiera più vicina mentre mi recavo alla reception. Una donna bionda stile 'TopModelSgallettata' si accorse di me e dopo avermi fatto una radiografia da cima a fondo mi chiese se avevo bisogno d'aiuto. -mi manda il ristorante "La Dolce Vita" ho una consegna per Lucia.-
La sgallettata mi rivolse un falso sorriso e mi indicò gli ascensori - 17esimo piano studio 9, Lucia ti aspetta e spero per te tu non gli abbia bagnato il pranzo, buona giornata.- disse infine tornando a fissare il monitor del computer. Stufa ormai è irritata mi diressi agli ascensori senza degnarla di uno sguardo e premetti il tasto di chiamata. Al din le porte si aprirono ed un ragazzo uscì dall ascensore avvolto da uomini vestiti in giacca e cravatta appena mi vide si fermò di colpo bloccando le porte dell'ascensore. Quasi mi mancò il fiato quando Emis Killa mi rivolse la parola: -Ehi ragazzina dici che piove un po'?- mi disse facendomi un grande sorriso divertito. come una cretina riuscii a spiccicare solo uno strano -s..si-
Lui mi si avvicinò e , mentre gli 'uominipinguino' in giacca e cravatta ci fissavano, mi disse -La prossima volta porta un ombrello così eviti pure di ammalarti, sarebbe un peccato per una bellezza come te!- mi fece l'occhiolino e se ne andò facendo chiudere le porte dell'ascensore e lasciandomi immobile come un ebete...
'È successo veramente? O me lo sono immaginato? No è impossibile, Emis Killa non registra nemmeno alla New Topia, ma allora che cazzo è appena successo?' L'annuncio del 17esimo piano mi svegliò dai miei pensieri e mi fece tornare sulla terra ferma. Attraversai un lungo corridoio fino ad una porta dove c'era pitturato il numero 9 così bussai, un uomo un po occhialuto aprì la porta e vedendo la scatola mi fece entrare, -Lui arriva subito.- mi disse e uscì dalla porta. 'Aspetta lui? Non era Lucia una lei? Si sarà sbagliato! Posai la scatola su un tavolo e l'aprii per controllare se tutto era apposto, quando la porta si aprì e una voce parlò alle mie spalle -Era ora! Pensavo di dover venire a cucinarmi da solo il pranzo- disse ridendo.
Quella risata...quella voce... L'avevo detto l'avrei riconosciuta fra mille... Mi girai e lui era davanti a me.
-Aaah ecco ci hai messo tanto perché hai fatto un bagno in piscina!- mi disse sorridendo Fedez.CIAO A TUTTI RAGA! QUESTO È IL SECONDO CAPITOLO, SPERO VI SIA PIACIUTO E FINALMENTE VEDIAMO QUESTO INCONTRO! C'È ANCHE EMIS KILLA PERCHÉ PIÙ AVANTI VEDRETE CI SARANNO ANCHE ALTRI RAP. SPERO LA STORIA VI PIACCIA UN BACIO COMMENTATE FEDEZIANI ❤️
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Cuori in ceramica
FanfictionLei Carol soprannominata Jega, 19 anni fan sfegatata di Federico Leonardo Lucia alias Fedez! Dopo un brutto periodo trova lavoro con la sua migliore amica a Milano, fa amicizie ed un giorno il suo lavoro le permette di realizzare il suo sogno più g...