sesto

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Perdere non rientrava tra gli obiettivi di Chanyeol, e perdere quella scommessa lo mandò su di giri. Non era nemmeno sicuro del perché, ma mentre si ingozzava di patatine al pub in cui attendeva Sehun, si accorse di quanto quel dannato pensiero gli stesse occupando la testa. Ordinò un drink leggero dal colore bluastro, non l'aveva mai assaggiato prima ma all'apparenza sembrava piuttosto invitante. Ne bevve un sorso, un altro e un altro ancora, fino a terminarlo. Giusto quella sera non avrebbe voluto spingersi oltre, avrebbe guidato e una volta a casa si sarebbe preso cura della sorella, dunque preferiva tenersi leggero e lucido per ogni evenienza.

Risuonarono le campanelle poste sulla porta principale, un ragazzo alto e familiare fece il suo ingresso con un sorriso a trentadue denti. Si avvicinò al bancone e prese posto su uno degli sgabelli di fianco Chanyeol, che aveva un'aria decisamente strana ai suoi occhi.

«Hai vinto» Poi sussurrò, suscitando un ghigno dell'altro. «Cosa ho vinto, fammi indovinare... Baekhyun ha accettato!» Il più alto lo fulminò con lo sguardo, ma a quel punto non poteva fare molto. Doveva accettare la sconfitta.
«Farai meglio a non fiatare»

Sehun ridacchiò e poi si rivolse al ragazzo al bancone, ordinando lo stesso drink dell'amico. Era frizzante e con un dolce retrogusto, assolutamente perfetto per la sua vittoria. «Ti dispiace se questo me lo offri tu?»
Guardò Chanyeol, assumendo un'espressione che difficilmente avrebbe provocato nell'altro una risposta negativa. In ogni caso, glielo doveva. Quest'ultimo si lasciò andare, passando quelle poche ore di libertà immerso tra la musica alta e puzza di alcol e fumo, per ritrovarsi fuori dal pub con una chiamata in corso. Si respirava aria pulita e la leggera frescura risultava piacevole sulla pelle, ancor più bello notare come nei paraggi non vi fosse anima viva.

«Chanyeol, volevo dirti che sto partendo. Tra poco salgo sull'aereo» Il ragazzo roteò gli occhi, tirando un sospiro. «Okay, buon viaggio»
Fece per riattaccare ma la voce rauca continuò a risuonare dall'altro capo. «Ricorda il tuo lavoro, appena torno spero di ricevere nuove notizie» Chanyeol non aspettò un secondo in più prima di cliccare il tasto rosso della tastiera e conservare, con neanche tanta delicatezza, il telefono in una delle tasche dei jeans.
Quasi si pentì per non aver bevuto quanto invece avrebbe voluto. L'alcol l'avrebbe salvato dai terrificanti pensieri nella sua testa.

-

E la notte fece il suo corso lasciando al mattino la fredda temperatura, solita del periodo invernale. Dicembre era appena iniziato ma sembrava non minacciare di nevicare, nonostante la maggior parte degli abitanti della città attendesse quel mese per quella ragione. Per Baekhyun era totalmente indifferente. Non cambiava molto se fosse inverno, estate, primavera, o autunno, non aveva mai avuto la possibilità di viverle a pieno e dubitava di poterlo fare in futuro. Restare chiuso nella stessa stanza, avvolto dalle stesse mura per due anni, scatenò in lui un'enorme senso di indifferenza verso il mondo esterno, tranne per la pioggia.
Lui l'amava, come amava passare ore dinanzi la finestra per contare le goccioline sul vetro per sentire il cuore più leggero. In essa aveva sempre trovato conforto.

La terra girava, tutti andavano avanti, lui no, rimaneva il ragazzino inerme della camera 244 con la sola poca, quasi inesistente, voglia di lottare per vivere.
Quella mattina diede la colpa alla tazza di caffè che Junmyeon aveva preparato, se i pensieri intrusivi fecero capolino nella sua testa.

«A chi stai pensando?» Gli domandò il più grande affiancandolo con la medesima bevanda. Passò una coperta a Baekhyun e con un'altra coprì le proprie gambe. «A volte vorrei che il mio cervello non funzionasse»
Junmyeon sorrise. «Non funziona già, cos'altro vuoi?» Scherzò, voltandosi verso di lui. Gli occhi puntati verso la tazza fumante dalla quale sembrava non aver bevuto nemmeno un sorso. Aggrottò la fronte.
«Ti stai pentendo per stasera? Vedi che puoi ancora rifiutare, non credo che recherebbe problemi l'assenza di un solo invitato»

Baekhyun scosse ripetutamente la testa.
«Non mi sto pentendo, stasera voglio divertirmi. Ho solo una brutta sensazione quando penso al mio futuro» Dopo aver parlato, sorseggiò un po' del caffe sporcandosi giusto gli angoli delle labbra per la leggera schiuma sulla superficie. «Il futuro avrà solo cose belle per te, Baekhyun»
Ma faticava a crederci, anche il solo pensiero di un po' di luce nella sua vita gli era sempre sembrato un miraggio, una cosa tremendamente lontana. Baekhyun sospirò e tolse la coperta dalle proprie gambe, recuperò la tazza di prima e si avviò verso la cucina per lavare i piatti rimanenti. Non era tardi, di ore ne mancavano ancora molte, ma conoscendosi, e conoscendo Junmyeon, avrebbero perso decisamente tanto tempo a prepararsi per quella che sarebbe stata una giornata diversa dalle altre.

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«Sai una cosa? Mi sto pentendo» Disse incamminandosi verso l'auto. Il più grande lo guardò e scoppiò a ridere, suscitando una smorfia dell'altro che di bello non aveva nulla. Era nervoso, non ne capiva nemmeno il motivo ma aveva la sensazione che sotto vi fosse altro. Qualcosa che solo da un misero biglietto non sarebbe mai riuscito a cogliere.
«Bevi e basta, se è il caso scambiati una sigaretta con un bel ragazzo. Magari fai conoscenze nuove» Baekhyun roteò gli occhi e sbuffò, chiudendo la portiera ed allacciando la cintura. «Sarò pur sempre mascherato» Rispose subito dopo. Junmyeon inserì le chiavi facendo così partire l'auto per sfrecciare lungo una strada a lui nuova, ma la quale offriva un magnifico paesaggio dal lato del passeggero.

«Ed è questo il bello»

trigger of love ; chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora