settimo

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Per quanto odiasse quel posto, Chanyeol doveva ammettere di quanto, arredato in quel modo, fosse bello. Forse per la presenza di luci dalla tonalità diversa, i colori degli allestimenti ma anche il profumo che le candele sprigionavano lungo tutta la sala e in altre parti della casa. L'atmosfera sarebbe stata decisamente travolgente per tutti gli invitati.
Tirò fuori uno scatolone dal quale uscì le ultime decorazioni, poi ne prese un altro vuoto dentro il quale posò ciò che rimaneva o ciò che riteneva non consono per una festa così elegante. Conservò solo una pallina di carta che lanciò successivamente al ragazzo distratto a guardare qualcosa sul suo telefono, che sussultò.

«Aiutami a sistemare la roba per la tua stupida festa invece di stare al telefono»
Sehun raccolse quest'ultima per tirarla nuovamente a lui, e cogliendolo a sua volta di sorpresa. «Stavo cercando Baekhyun da qualche parte, ma non capisco se abbia un nome in codice. Non lo trovo» Mormorò storcendo le labbra, e provocando in Chanyeol una lieve agitazione. Era molto espressivo, capire quanto fosse arrabbiato era dunque semplice solo guardandolo in viso, e Sehun aveva notato quel comportamento diverse volte. A dirla tutto lo divertiva vederlo così.

«... Non fa per te» Rispose sotto lo sguardo intimidatorio dell'amico che sfociò in un ghigno divertito. «Non ti capirò mai. Non ti piace eppure sei geloso» Detto ciò, Sehun si alzò riponendo il telefono in tasca e avanzò verso l'altro, alle prese con un ulteriore scatolone. Era consapevole che lo stesse giudicando, lo sguardo diceva tutto ma non gli diede peso quindi, con disinvoltura gli prese lo scatolone dalle mani facendogli cenno di riposarsi, avendo fatto già troppo. Iniziava a sentirsi quasi in colpa. Chanyeol lo ringraziò con un semplice cenno, tirò fuori la propria maschera, l'amato pacchetto di sigarette, l'accendino e uscì all'esterno. In quel modo, se fosse arrivata gente, sarebbe stato già pronto e irriconoscibile come da regola. Poggiò le spalle contro un pilastro decisamente invecchiato dal colore giallastro, notando le crepe che gli agenti atmosferici avevano provocato nel tempo. Ma il complesso, soprattutto all'esterno, non sembrava poi così tanto curato per essere un luogo molto importante, dove vi abitava una persona importante e di un certo ceto sociale. Ma a lui non importava, non gli importava nemmeno se ciò avesse potuto causare il giudizio negativo degli invitati. La festa era stata organizzata per via di una scommessa, Chanyeol aveva perso e dunque gli toccava sopportare. Portò la sigaretta alle labbra aspirando il fumo, accorgendosi di alcune auto appostate vicino al cancello. Da esse scesero donne, una valanga di donne e uomini mascherati che si avviarono verso l'ingresso della casa. Aspirò un'altra volta il fumo, buttò la cicca nel cestino di fianco e si diresse verso l'interno, avrebbe aspettato lì che tutti arrivassero.
Non molto dopo, l'auto di Junmyeon si fermò al parcheggio di quella che sembrava la villa di un politico molto rinomato. All'apparenza era gigantesca, e il solo pensiero che giusto lì dentro si sarebbe svolto un evento del quale nessuno sapeva cosa aspettarsi, mise in agitazione Baekhyun. Sapeva di non sentirsi all'altezza, vedeva la gente uscire ed entrare con magnifici abiti, in particolar modo le donne, e lui che era riuscito ad accaparrarsi solo una misera camicia nera e di seta per apparire il più presentabile possibile.

«Non so se uscirò vivo da qui» Mormorò girando lo specchietto che era posto sul tetto dell'auto. Junmyeon rise. «Quanto sei pessimista! Ne usciremo vivi e anche molto soddisfatti» Concluse tirando fuori la propria maschera per indossarla. Baekhyun sbuffò e ritornò a guardare il riflesso sullo specchietto. Era molto fiero del trucco ma anche consapevole che non avrebbe avuto modo di sfoggiarlo. La matita nera contornava gli occhi, e giusto un velo di ombretto chiaro e luminoso steso sulla palpebra e sfumato con del grigio. I due, non appena furono pronti e ben sistemati, uscirono dall'auto per incamminarsi verso il grande portone placcato in oro.

Ma quanto dev'essere ricco il proprietario?

Non avrebbe mai immaginato che in parte potesse appartenere a Chanyeol, e che il vero proprietario, suo padre, gli stesse dando la caccia. Osservò gli interni per filo e per segno, annotando l'eleganza che sembrava pervadere l'intero posto. Dei tavoli erano stati addossati al muro in modo da lasciare maggiore spazio al centro, e sopra di essi dei bicchieri e bottiglie di champagne a volontà, inoltre il gradevole profumo sprigionato dalle candele era dolce ma al tempo stesso capace di rendere l'aria tra quelle mura decisamente diversa, forte.
Però, prima di poter fare qualsiasi cosa necessitava di fumare. Era sicuro che l'avrebbe salvato da tutta quella pressione, ma anche consapevole che ciò non poteva far altro che peggiorare la sua salute.
Lasciò Junmyeon nelle mani di un uomo che gentilmente gli aveva offerto del buon vino, e, tentando di non andare contro alla gente che oramai riempiva la sala, raggiunse il portone dal quale era entrato poco prima. Poi avvertì una stretta al polso, e spaventato si voltò.

«Una volta che entri non puoi più uscire»
Sehun, in tutta la sua più totale bellezza, totalmente curato ma non mascherato, forse perché si trattava dell'organizzatore della festa. Magari era proprio lui il proprietario, non lo avrebbe sorpreso in realtà.
Sorrideva, ma probabilmente aspettava una risposta da parte del bassino troppo immerso nei pensieri. «Qua è troppo caotico, è meglio l'esterno. Vieni» Il suo braccio fu avvolto attorno le spalle di Baekhyun. Il maggiore lo guidò fino al terrazzo che permetteva l'incantevole vista della città dall'alto. Un sogno. Silenziosamente si avvicinò al barman, ordinò qualcosa da bere e rimase seduto per un bel po'. Sehun, che poco prima lo aveva congedato per salutare altri nuovi arrivati, lo raggiunse nuovamente e con un drink insolito tra le mani che Baekhyun, curioso, indicò. «Scotch Whisky, per te»
Accettò dopo secondi di esitazione, e portò il bicchiere colmo di liquido alle labbra. L'odore era forte così come il gusto, che per un attimo sembrò bruciare la gola. Era decisamente buono, così tanto che bastò poco per terminarlo, lasciando Sehun più che soddisfatto. «Mi riconosci, per caso?» Chiese il minore, posando il bicchiere sul bancone in marmo. La musica, che in quel momento era impostata sul classico, risuonava in sottofondo. L'atmosfera era del tutto piacevole.
Il ragazzo annuì. «Sì, ma non lo dirò a nessuno. Hai portato il tuo amico?»

Baekhyun annuì a sua volta. «È dentro, starà già mangiando» Poi versò dell'altro liquido, consapevole che di lì a poco l'avrebbe mandato fuori di testa. «Andrò a salutarlo, se lo troverò. Se hai bisogno non esitare a venire da me, penso di essere abbastanza riconoscibile» Posò una mano sulla sua spalla, gli sorrise e poi sparì tra la gente. Rimase da solo, ma almeno aveva del buon Whisky. Sarebbe bastato quello a renderlo un irrequieto animale da festa e a metterlo in un guaio più grande di lui.

trigger of love ; chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora