Il cappuccino venne servito al tavolo dopo soli pochi minuti d'attesa. Baekhyun dondolava le gambe mentre sedeva su un alto sgabello, evitando lo sguardo intimidatorio di Chanyeol che aveva iniziato a sorseggiare una bevanda dal colore dubbioso. Nessuno dei due aveva osato parlare, se non per dettare le ordinazioni al cameriere, ma un velo di imbarazzo calò tra di loro, ancora.
Il viso di Baekhyun era stanco, come se non avesse dormito per giorni, Chanyeol l'aveva già notato tra un sorso e l'altro. In verità non aveva fatto altro che osservarlo, ma quando capì d'averlo fatto per ormai molto tempo, la sua attenzione cadde sulla cannuccia consumata della bevanda. La leggera e piacevole musica in sottofondo rendeva l'atmosfera tranquilla, come la totale assenza di persone, dopotutto era presto, c'era da aspettarselo.Il più piccolo si strinse nella giacca, accorgendosi solo dopo che quella che aveva addosso appartenesse al più grande. L'aveva totalmente dimenticato, ma non era ancora pronto a ridargliela. Emanava calore e un buon profumo, piacevole da tenere addosso, ma temeva che l'altro potesse prendersi un brutto raffreddore senza di essa. Si sentiva in colpa e senza saperlo un'espressione preoccupata si dipinse sul volto.
«Vedi che puoi tenerla» Disse d'un tratto Chanyeol, lasciandolo più che sorpreso. Mi ha letto nella mente? Non se ne capacitava, ma non rispose, abbassò solamente lo sguardo.
Portò la tazza di cappuccino, nettamente diverso da quello di Junmyeon, alle labbra, bevendo gli ultimi sorsi. «Perché hai voluto saltare le lezioni?» Domandò dopo un po'.Il ragazzo terminò la bevanda posando il bicchiere sul tavolino, poi incrociò le braccia al petto. «Penso sia stato meglio così. Ho una brutta sensazione, non vorrei che ti succedesse qualcosa» Rispose, beccandosi un'occhiata da parte sua. «Chanyeol, non devi farmi da guardia del corpo. Posso difendermi da solo, e in ogni caso, se dovessero prendermi-» Quest'ultimo lo interruppe spingendo bruscamente lo sgabello all'indietro per sporgersi e avvicinarsi pericolosamente al suo viso. «Non pensarci nemmeno»
Assottigliò gli occhi riducendoli in fessure. Il suo sguardo incuteva quasi timore, chiunque, a migliaia di chilometri di distanza, avrebbe notato la sua serietà. E Baekhyun non sapeva più cosa fare, cosa pensare, come spezzare l'incantesimo che sapeva fosse in atto tra le iridi scure. Il viso era vicino, sentiva persino il suo respiro e le ciocche ondulate dei capelli sfiorargli la fronte, e aggrappandosi a quella poca forza rimanente in corpo, tentò di non cedere e rimanere vigile. «Che ti piaccia o no, se devo rischiare la mia vita per te lo farò» Mormorò Chanyeol, tirando fuori un fazzoletto di carta per passarlo sui bordi delle sue labbra sporche di schiuma. Dopo ciò prese le distanze, e Baekhyun, sospirando dal sollievo, recuperò il fiato perso, mozzato dalle parole e dal modo in cui l'aveva incatenato a se con un solo serio sguardo.Il basso scese dallo sgabello e recuperò la tracolla. «Sei assurdo. Questa versione di te non me la sarei mai aspettata» Chanyeol copiò i suoi movimenti, prima di piantare i piedi dinanzi a lui per bloccargli la strada e alzare un sopracciglio. «È così strano che una persona voglia proteggerti da una cosa più grande di te?» Baekhyun fece un passo in avanti, sotto gli occhi curiosi dei nuovi clienti appena entrati e dei camerieri impegnati a servire. «È così strano se la persona in questione sei tu»
Chanyeol doveva aspettarsi la sua riluttanza, lo sapeva che non avrebbe riposto la fiducia in lui così facilmente. Era accecato da una cosa più grande di entrambi, ma nonostante tutto, desiderava portarla a termine. Si sentiva egoista nel suo altruismo, poiché l'unica soluzione a quella gigantesca e difficile faccenda forse non era altro che portarlo con se, privarlo della sua vita, dei suoi studi, della sua felicità e riempirlo di rabbia, tristezza e solitudine, facendogli vivere una vita che non voleva per lui. Chi era Chanyeol per prolungare le sue sofferenze, anche a fin di bene? E a vederlo così silenzioso, Baekhyun provò un forte senso di colpa. Che avesse usato un tono troppo rigido? L'aveva ferito?
Scosse la testa, non poteva aver ferito un essere grande, forte e pieno di orgoglio come Chanyeol con semplici parole. Eppure non faceva che chiederselo senza trovare risposta alcuna.
Quest'ultimo lasciò i soldi sul bancone pagando per entrambi, dirigendosi solo successivamente all'uscita che si affacciava su un ampia piazza. Avanzò fino a raggiungere il centro di essa, dove una folata di vento colpì il suo corpo infreddolito. Lì fu fermato dal più piccolo, che con poca forza tirò la sua maglia verso di se. Il ragazzo si voltò confuso. Ma non gli diede nemmeno modo di voltarsi ancora e proseguire per la sua strada, che tirò il tessuto un'altra volta. «Perché lo fai?»
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trigger of love ; chanbaek
Teen Fictioni'm prepared to sacrifice my life, i would gladly do it twice. © l0eynism, 2022.