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Questa è l'autrice dal 2023 che vi parla ☺️ Questa è la prima storia che ho scritto ed ero praticamente alle prime armi. Se leggerete le altre storie sul mio profilo (devil's sinners e try to love me) capirete quanto la mia scrittura si sia evoluta.
Premetto che la sto revisionando, ma non è affatto facile! Un bacio 🤍 (i capitoli con "*" sono quelli
revisionati🫶🏼)

«Perchè anche io ti amo Laila...»
Lui avvicina le sue soffici labbra alle mie e il mio cuore batte, batte forte. Batte così tanto che giuro di riuscirlo a sentire nelle orecchie, questo bacio e tutto ciò che ho sempre desiderato da quel giorno in cui tutto è finito.

I suoi occhi si socchiudono di poco, nascondendo quel color nero pece di cui sono piene le sue profonde iridi. Quasi sento una morsa allo stomaco quando non riesco più a vedere il suo sguardo perso nel mio, come se fosse l'unico che cercasse ovunque.

Sento il suo fiato soffiare sulle mie labbra e a quel punto...

«Laila è la quindicesima volta che ti chiamo, guarda che ti lascio a piedi!»

I miei occhi si spalancano, la palpitazione del mio muscolo chiamato cuore, è alle stelle per lo spavento. Mi strofino una mano sull'occhio sinistro e mi alzo velocemente.

La mia testa si scontra violentemente contro la maledetta mensola che si trova sopra il mio letto, creando un boato assordante, quasi più forte del tono di voce di Marcus che mi ha chiamata pochi secondi fa.

Mi siedo al confine del mio letto, colpita da un raggio di sole caldo californiano, che probabilmente oggi non ha voglia di starsene al suo posto, e penso alla possibilità di alzarmi e dare il via ad un'altra giornata in cui vedrò lo scaltro, odioso e vanitoso migliore amico di mio fratello, oppure se valutare l'opzione di riaddormentarmi, che molto probabilmente sarebbe più piacevole della prima.

«Arrivo...arrivo» Mormoro assonnata e con voce impastata dal sonno. Il mio tono è così basso che dubito il resto della casa mi abbia sentita.

Prendo un grosso respiro e mi alzo in piedi, dirigendomi verso la porta della mia camera e aprendola, buttando fuori tutta l'aria ispirata prima. Scendo le scale e in pochi secondi entro in cucina dove trovo mia madre alle prese con i fornelli.

Mi avvicino a lei, a passo felpato, per non farmi udire. «Buongiorno mamma» dico insonnolita e poi le do un abbraccio, mugolando.

Lei mi accarezza dolcemente il braccio sorride, riducendo i suoi occhi chiari in due fessure.

Mia madre è la persona che ammiro di più, indubbiamente. Lei è buona, a volte fin troppo e anche il suo aspetto lo fa capire, i capelli mori e gli occhi chiari, ma soprattutto i suoi lineamenti dolci, fanno intendere che è tutto tranne che crudele.

«Laila, fai colazione e va a vestirti...non credo che Marcus voglia aspettare ancora», Mormora lei a bassa voce ridacchiando subito dopo. Indica con la testa il cibo che vi è a pochi centimetri da noi, e poi torna a ciò che stava facendo poco prima che arrivassi.

Prendo un toast al volo e lo stringo tra i denti mentre salgo le scale. Cercando di evitare lo sguardo di mio fratello che mi sta attendendo dinanzi alla porta d'ingresso. Fortunatamente è talmente preso dal suo cellulare che io nei suoi pensieri non ci sono neanche lontanamente.

Appena mi ritrovo nuovamente nella mia adorata stanza, a passo svelto vado verso il guardaroba e apro le sue ante, in cerca della mia divisa scolastica, che non esce da lì dentro da due mesi e mezzo. Trovata, indosso per prima la camicia bianca con lo stemma scolastico nero e poi la gonna grigia a scacchi. Le lunghe calze del medesimo colore della camicetta scivolano sui miei polpacci per anticipare i mocassini neri che indosso subito dopo. Allungo la testa solo per assicurarmi che Marcus non si stia lamentando, e, non udendolo, ne approfitto per sistemare l'accumulo di paglia che si trova sulla mia testa.

Fuck The Rule (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora