Biblioteca

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Guardai l'orologio e vidi che erano ormai tre ore che stavo studiando. Non avevo un attimo di pace e il fatto che tra poco stiano arrivando gli esami non aiutava. 
Ripensai alla proposta di Eula e mi chiesi se davvero avrei potuto mantenerla con tutta la marea di roba che mi trovavo. Di scartoffie e libri che dovevo leggere. Forse era meglio chiamarla e dirle che domani non sarei potuta andare a fare shopping con lei. 

-Accidenti vedo che ti stai sforzando davvero tanto. Prendi questo, ti farà bene-. vidi qualcuno posarmi una tazza di tè sul tavolo davanti a me. Girai lo sguardo e vidi che era la bibliotecaria. Non so come si chiama, non ci avevo mai parlato e non le chiedevo nemmeno dove cercare i libri dato che me li cercavo da sola. Era molto giovane, potrebbe avere la mia età, ma dalla voce sembra che potesse essere più grande. Aveva i capelli color nocciola e gli occhi verde chiaro come una radura erbosa. Indossava una camicia viola, una gonna nera, delle calze autoreggenti scure, delle scarpe nere col tacco e i suoi capelli erano legati alla fine da un fermaglio a forma di rosa viola. -Grazie, ma non ne ho bisogno- le dissi io. Lei sorrise e si sedette accanto a me -Non puoi studiare senza rilassarti e lo zucchero aiuta a stimolare il cervello. OH! Ho dimenticato lo zucchero! Vado subito a prenderlo- -no, aspetta. Non ce n'è biso- -. Lei non mi ascoltò e corse subito via. Non ci feci caso e ripresi a studiare. Cominciava già a farmi male la testa purtroppo a causa dello sforzo esagerato. Presi la mia bibita energetica, ma mi fermai e osservai la tazza di tè che la bibliotecaria mi aveva lasciato lì accanto. La presi e assaggiai il contenuto. Dovevo ammettere che era ottimo e aveva un buon retrogusto dolce. Il tè era caldo, quindi inadatto alla stagione calda appena arrivata, ma non mi dispiaceva berlo.

La bibliotecaria tornò subito con in mano un vassoio nel quale erano posizionati la teiera, il vasetto dello zucchero, un'altra tazza e dei biscotti. -Visto. Sono tornata subito. Ho portato tutto il set, nel caso volessi ancora del tè- disse lei sorridendo e con un tono davvero troppo confidenziale. -Ti ho già detto che non ne ho bisogno. Tranquilla. Ho già quello che mi aiuta- dissi io cordialmente mostrando anche la bibita energetica. -Se posso dirtelo con sincerità, ti ho vista studiare senza fermarti da almeno tre ore qui nella biblioteca. Studiare senza il dovuto riposo non fa bene ne alla mente ne al corpo. E poi quei drink sono utili solo per l'esercizio fisico, non per stimolare il cervello-. Certo che ne sapeva davvero tante di cose, mi sorprendeva anche come sapesse quante ore ho studiato. - Per caso mi stavi osservando?- le chiesi incuriosita. -Si-. Cosa?! Come fa a essere così diretta? Non vi era nemmeno una traccia di imbarazzo nel suo viso. Una persona qualunque avrebbe negato o si sarebbe imbarazzata nel dire una cosa simile, ma lei continuava a sorridere in quel  modo, come se la cosa non le desse fastidio. - E come mai mi osservavi?- chiesi. - Semplicemente ero curiosa. Notavo come ti stessi sforzando troppo e così ho deciso di darti una mano- -con il tè?- -certamente- -senti. Apprezzo il gesto, ma come ho detto dovrei studiare- - e io ripeto che sforzarti troppo ti farà solo male e la nutrizione sbagliata non aiuta. Credimi, fermarsi un attimo e sorseggiare un buon tè aiuta. Te lo dico io che lavoro in biblioteca-. 

Non mi costava niente fermarmi un po' e poi magari mi sarebbe passato il mal di testa. Così accettai e ci fermammo a prendere il te coi biscotti. Devo ammettere che era tutto davvero buono e il servizio da tè era davvero carino. Le tazze e la teiera erano di colore rosa con ornamenti argentati rappresentanti piante. -Vuoi un po' di zucchero?- mi chiese cordialmente la bibliotecaria. -Certamente. Non mi dispiace.- - Quante zollette?- - Facciamo una- -ok-. Lei prese una zolletta e la versò nella mia tazza. -Devo ammettere che ora mi sento molto meglio. Grazie mille. Mi hai aiutata.- -Ma di nulla cara. In fondo la biblioteca è il mio regno e voglio che tutti al suo interno stiano bene-. Un linguaggio davvero molto romantico da parte sua, parlava come se fosse in un fantasy. A proposito! Non le ho nemmeno chiesto come si chiama, ne mi sono presentata! Finì di mangiare il mio biscotto e presi la parola. -Il mio nome è Jean. Frequento il corso del primo anno di università- dissi. Lei poggiò la tazza sul piattino -io mi chiamo Lisa. Come ben sai sono la bibliotecaria di questo posto.- -anche tu frequenti l'università?- -uh uh no no. Sono solo diplomata. Dopo il liceo decisi di perseguire la mia passione per la lettura, mandai qui un curriculum e venni assunta.- Il suo sorriso era davvero radioso. Come una scarica elettrica, eppure semplice e bello come una rosa appena sbocciata. - Deve piacerti molto il tuo lavoro.- dissi a caso. - Moltissimo. In tanti direbbero che è noioso, ma io lo trovo gratificante. Poi non sono mai stata una che si sforza tanto, perciò questo lavoro per me è l'ideale- rispose lei - se lo dici tu-. 
La vidi avvicinarsi a me e allungare la mano verso il mio viso. Stranamente mi sentivo in imbarazzo e cercai di allontanarla, ma non feci in tempo e mi toccò la guancia. Chiusi gli occhi in attesa che...di che cosa? Cosa mi aspettavo che facesse? Che...mi baciasse? Stavo davvero pensando a quello? Il suo pollice attraversò la mia guancia per poi toccarmi il lato della bocca. Sentivo le guance davvero calde. 

- Ecco. Ora sei pulita. Avevi delle briciole sulla faccia.- disse lei. Io riaprì gli occhi e rimasi stupita. Mi aveva solo pulito la faccia?! Cioè stava facendo quello e io invece ho pensato che mi stesse per...ODDIO! Mi sento così stupida!!
- La pausa è bastata. Che ne dici di riprendere gli studi, mentre io riprendo a lavorare?- disse lei. Io annuì scuotendo forte la testa.
Lei si alzò e tornò al bancone mentre io ripresi a fare i compiti. Concentrarmi era ancora più difficile di prima perché non smettevo di pensare a quello che era appena successo. Per la prima volta nella mia vita sono arrossita, mi sono sentita in imbarazzo per qualcuno! Io non ho mai avuto cotte. La priorità che davo ai voti mi impedì di avere una completa vita sociale. Ebbi degli amici, ma non riuscì mai ad avere relazioni. Ho dovuto aspettare tanto prima di capire persino i miei gusti sessuali e cercare un ragazzo o una ragazza con il quale frequentarmi e magari poter fuggire dai miei genitori. Ma ciò non è mai accaduto e penso che non accadrà mai.

Passarono altre due ore e sentì qualcuno toccarmi la spalla. Mi girai e vidi che era di nuovo Lisa  - Perdonami cara, ma la biblioteca sta per chiudere-. Guardai l'orologio e vidi che erano le 18:00. Ho studiato davvero per così tanto tempo senza accorgermene? 
Misi la roba nel mio zaino e uscì dall'università. -Ti va di camminare insieme?- Ancora lei? - io devo andare a sinistra. Tu vieni? Prendi anche tu il bus?- chiese - No. Abito dall'altro lato, a pochi passi. Non c'è bisogno che mi accompagni, abito vicino alla via che porta all'università- le spiegai io. Lei mi sorrise e poi mi salutò andandosene.

Non so perché, ma vederla sorridere mi piaceva così tanto e l'aura del tramonto risaltava benissimo i suoi occhi verdi. Scacciai quei pensieri e mi avviai verso casa.



Spazio autore

Ecco il secondo capitolo. Vi è piaciuto?

Non metterò i "pov" in questa storia perché è tutto dal punto di vista di Jean. Lisa è una delle protagoniste, ma il fatto che non metta il suo punto di vista ha un suo perché.

Il servizio da tè di Lisa è simile al set artefact Maiden. in pratica così:

spero che questa storia vi sia piaciuta e che possa ancora interessarvi

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Ci vediamo al prossimo capitolo

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