In un lontano e imprecisato futuro l'umanità si è ritrovata a fronteggiare la terza guerra mondiale, la quale ha ormai distrutto buona parte del pianeta; senza paesi ogni cittadina è a sé e a regnarvi sono coloro il cui unico intento è ottenere semp...
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Pioggia che cade
lacrime che scendono.
Mente che tace
anima e cuore che cedono.
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Passarono diversi mesi da quella notte, giorno dopo giorno pensai a quale fosse la scelta giusta da fare.
Mi spinsi al massimo delle mie capacità allenandomi giorno e notte, facendo fuori uscire ogni mia più microscopica goccia di sudore in corpo e strappandomi i muscoli dallo sforzo.
Arrivai alla conclusione che infondo non ci fosse una scelta giusta, qualunque cosa avessi scelto avrebbe avuto delle conseguenze quindi perché non cercare di trovare un compromesso per avere entrambe? Divenni più forte affinché potessi riuscire a cavarmela senza l'uso dell'installazione ma in caso di estrema necessità avrei avuto un asso nella manica.
Una soluzione che racchiudeva entrambe le scelte che mi si erano parate davanti; così installai il congegno con la promessa di usarlo solo nel caso in cui il mio corpo non fosse stato abbastanza per sopravvivere...
***
<<Adesso>> mi dissi. Presi il suo braccio e con gesto lesto riuscii a catapultarlo a terra puntandogli il pugnale dritto alla gola; Kyrios non fiatò ma sul suo viso comparve un sorriso di approvazione.
Ritrassi la lama e mi discostai da lui dandogli poi le spalle per allontanarmi, gesto stupido da parte mia visto che il rassegnarsi non rientra nelle capacità del ragazzo; in un batter d'occhio me lo ritrovai alle spalle ma prima che potesse bloccarmi mi abbassai dandogli un calcio che lo fece finire a terra.
Un sorriso compiaciuto comparve questa volta sulle mie di labbra.
Il ragazzo scoppiò a ridere porgendomi poi la mano per aiutarlo ad alzarsi <<non ho altro da insegnarti a quanto pare>>
Le intere giornate passate ad allenarmi assieme a lui finalmente avevano mostrato i loro frutti e tutti quei lividi che a chiazze spiccavano sulla mia pelle chiara, dimostravano il mio impegno e al contempo la serietà con la quale Kyrios mi addestrava, scrupoloso e qualche volta senza pietà.
<<Devo passare da Rhea, vieni con me?>> gli chiesi mentre inserivo la mia arma nella fodera.
Il ragazzo con un cenno di capo acconsentì e così ci incamminammo verso la bottega. Dal secondo campo dovevamo recarci al primo passando in quelle vie piene di caos, dove le luci di insegne e gli odori della strada descrivevano la vita del posto.
