Vivo

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Carola

«Non hai idea del potere che hai su di me»

Non riesco ancora a realizzare che QUESTE parole, parole che desideravo udire da mesi, siano uscite, nette e senza indugi, dalla bocca di Luigi.
A quella sua affermazione, ho avuto la sensazione che la terra sotto i miei piedi mancasse.

Poi, quando i nostri volti si sono spontaneamente avvicinati, indotti con ogni probabilità dalla bramosia di un bacio anelato da tempo, un tempo che oramai sembra interminabile, sospinti dalla voglia di aversi, di stringersi e non lasciarsi più, mi sono sentita leggera, come se stessi ballando una variazione classica sulle punte; mi sono sentita VIVA, come il titolo della sua canzone, quella canzone che mi aveva fatto innamorare di lui.

Ma quel bacio, che tanto avevo sognato e immaginato con ogni possibile scenario, non c'era stato, per colpa di quell'urgente chiamata di lavoro.

Una volta arrivata a casa, mi sono sentita frustrata ed ero arrabbiata con me stessa, perché non riuscivo a placare il bisogno incessante che sentivo di lui.

L'urgenza di averlo con me è superiore alla rabbia nutrita nei suoi confronti.
E anche se quella sera avevo fatto di tutto per sembrare una 'dura', nonostante l'apparente freddezza e scontrosità, in realtà nella mia testa non dimorava altro che la tentazione di urlargli in faccia quanto lo amassi, di confessare l'esigenza di averlo nella mia vita e di essere io nella sua per sempre.

Ma non ce l'avevo fatta, sia per paura dell'ennesimo rifiuto,  sia per il timore di ricevere un'altra delle sue risposte illusorie.

Vorrei tanto scomparire, vorrei poterlo dimenticare così da annullare il dolore e la passione che ogni giorno mi dilania e che non riesco a nutrire nei confronti di nessun'altro se non nei suoi.

Mi sdraio sul divano e non posso fare a meno di piangere e di cercare consolazione in qualche bicchiere di vino.

Luigi

Sono le 4 di notte.
Dopo aver risolto l'incongruenza nella schedule lavorativa (che a detta della mia manager costituiva un problema urgente) ed essere tornato nel mio appartamento, non ho fatto altro che pensare a Carola, a quanto potesse star male per il mio comportamento.

Avrei potuto ignorare quella chiamata... invece io avevo deciso di rispondere, forse perché avevo paura delle conseguenze che quel bacio avrebbe portato con sé.


Carola ha ragione ad essere arrabbiata con me; come poteva capirmi se non riuscivo ad essere sincera con lei?
A volte nemmeno io riesco a capirmi. Non so esprimermi se non attraverso la musica.
I testi delle mie canzoni, che parlano e sanno di lei, non possono bastare.
Non è più il caso di starsene con le mani in mano, ma di agire.
Devo dirle la verità e dimostrarle concretamente quanto tengo a lei.
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Luigi, alle 5 del mattino, dopo aver reperito da Michele (che per fortuna era già sveglio per impegni lavorativi), suo amico e compagno d'avventura nella scuola di Amici, l'indirizzo dell'appartamento di Carola, si diresse da lei senza pensarci troppo, perché il cuore gli aveva suggerito che fosse la cosa giusta da fare.

Ansimante ed in preda all'ansia, cominciò a dubitare della sua scelta. Ma ormai era lì e non gli restava altro da fare che suonare il campanello che aveva davanti a sé.
Suonò più volte e solo alla quinta ricevette risposta.
«Ch- chi è a quest'ora? Se è uno scherzo, non siete divertenti», rispose Carola, con una voce che suonava diversa dal solito.
«Carola, sono io, Luigi. Ti prego aprimi, è urgente.»
Dopo un lungo silenzio, incredulo, Luigi vide il portone d'ingresso aprirsi e di corsa raggiunse il piano dove si trovava l'appartamento di Carola.
Il cuore batteva all'impazzata per via dell'agitazione e della velocità con la quale stava salendo le rampe di scale, tanto era impellente il bisogno di vedere Carola e di parlarle.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 27, 2022 ⏰

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