Le ore passarono lentamente.
Io e mia sorella rimanemmo sul divano a fissare il bianco soffitto.
Non conoscevo quella sensazione.
Non conoscevo quella sensazione di vuoto quando una parte della tua anima è verso la morte.
Non conoscevo il cuore all'impazzata nè le gambe tremanti.
Non conoscevo la vergogna.
Era tutto strano.
Il campanello mi distolse dai pensieri.
Corsi verso la porta e la aprii.
:"Ehi principessa, andiamo?"
I soliti complimenti di Harry.
Sta volta non mi fecero sorridere.
Non avevo le forze per sorridere.
:"Certo, CHARLOTTE!"
Urlai.
I passi della bambina si fecero vivi e rimbombarono in quella casa fredda e vuota.
Le braccia di mie sorella strinsero il mio collo e le mie la presero.
Salimmo in macchina.In quel tragitto nessuno dei tre spiccicò parola.
Anche quella macchina era piena di tristezza e paura.Harry c'è sempre stato per noi.
Ha sempre saputo tutto della nostra famiglia, ci ha sempre tenuto la mano in qualunque difficoltà, anche in questo campo.Strinsi ancora più mia sorella facendola aderire al mio petto.
:"Forza, scendete"
La voce di Harry ruppe l'atmosfera malinconica.
Scendemmo dall'automobile e ci incamminammo verso l'ingresso dell'ospedale.
Le mie gambe tremavano e il coraggio per superare la porta di ingresso era davvero poco.
Harry si fece spazio tra i passanti.
Io e Charlotte lo seguimmo.
L'odore dei farmaci invase le mie narici.
Quel sentir di tristezza mi riempì il cuore.
Un velo di malinconia percorreva quel lungo corridoio insieme a noi.
Una scia di odore acido attraversava i nostri corpi zittendoci.
Un silenzio sfrustrante tra noi e urla al di fuori.
L'unica cosa che mai avrei voluto vivere.
Sentii una voce lontana chiamare un infermiera e subito dopo medici con bombolette d'ossigeno e defibrillatori fiondarsi nella stanza.
I miei occhi stettero a guardare la scena e in quei pochi secondi il mio cuore si fermò.
Dopo qualche istante la barella dell'uomo percorse velocissimanente il corridoio spinta dai medici che urlavano "Correte! Arresto Cardiaco! Correte"
Il mio cuore perse ancora dei battiti.
Quella situazione traumatizzò mia sorella, che, con occhi lucidi, appoggiò la testa sulla mia spalla.
Cercai di non far tanto caso agli strilli e ai lamenti e mi feci strada.
Camera 56a.
Appoggiai mia sorella e cercai lo sguardo del mio migliore amico.
Mi sorrise cercando di darmi conforto.
Entrai nella stanza.
Un brivido percorse tutto il mio corpo e la mia anima di spezzò.
Vederla in quelle condizioni mi fece tremare il cuore.
Vederla con le flebo e il contatore dei battiti.
Con il misuratore della pressione.
E soprattutto in quella barella.
Dove si era ripromessa si non finire più per quella causa.Mamma perché mi hai mentito?
Lo avevi promesso, a me, a te, al mondo.
Le promesse si mantengono sai?
Dicevi che saresti rimasta al mio fianco.
Mi raccontavi di tutto quello che avremo fatto insieme.
Mi dicevi che tutto quel periodo ormai era acqua passata e nella nostra famiglia era cominciata una nuova vita.
Cosa c'era di sbagliato in quel che stavamo facendo?
Cosa non era abbastanza?
Perché non ti è bastato?I pensieri si fecero larghi nella mia testa ma una voce ruppe il silenzio.
:"amore mio."
Quella voce cupa e sfilata mi strappò una lacrima.
Non riuscii a muovere nemmeno un muscolo.
Non riuscii a prendere fiato per risponderle.
:"amore parlami"
Continuò con quella voce quasi insentibile.
Il suo sguardo era rivolto al soffito e il suo corpo era impontente di movimento.
:"ti prego dimmi qualcosa"
Cercai di respirare per risponderle, ma niente, altre mille goccie caddero sulle mie guancie.
:"Elizhabet parlami"
Continuò.
Presi coraggio e balbettai un sonoro "ciao" che a malapena sentì.
Non riuscii a reggere quella situazione e corsi fuori trovando conforto nelle braccia di Harry.
Le lacrime scorrevano nel mio viso e bagnavano la sua maglietta bianca rendendola trasparente.
Mi avvicinò di più a sè baciandomi delicatamente i capelli.
Sentì un pizzico di debolezza in quel bacio.
Lo conosco Harry.
Fa il duro, il donnaiolo, fa tanto il togo e sembra di ghiaccio; ma non sempre le cose gli vanno così.
Conosco molti lati del suo carattere e uno dei migliori credo sia quello triste.
Quello in cui cerca di essere forte con parziali risultati.
Quello dove una sola lacrima scorre nel suo viso in un attimo quasi invisibile.
Quello dove dà il meglio di sè.
Lo so.
È bello, ha una vita da figo ed è ben messo, ma non per questo non è privo di sentimenti come la gente pensa.
Sentii la manina di mia sorella percorrere la mia coscia.
Vidi una lacrima nelle sue guancie e sul momento caddi sulle ginocchia.
Quella visione fù ancora peggiore della precedente.
Vedere mia sorellina piangere fù la cosa più stressante del mondo.
Avvolse le braccia al mio collo e si strinse a me.
:"Sorellina, andrà tutto bene"
Tirai su col naso e continuai a parlare
:"La mamma sta bene, mi ha detto che sta bene"
Mentii.
Mi guardò.
:"E perché piangi?"
:"Perché vederla così è brutto. Non è un angioletto. Tranquilla. Tra poco torna con noi."
Un sorriso si allargò sul suo viso e un suo abbraccio seguì.
Sorrisi a mia volta.
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† Save Me † ||Zayn Malik
De Todoelizhabet, 16 anni La madre entra in terapia intensiva e la ragazza insieme alla sorellina Charlotte, 4 anni, viene costretta a trasferirsi un un rifugio per ragazzi. Non sa tutto quello che le acccadrà col tempo.