III

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"Ma guardi dove vai?" dico togliendomelo di dosso, raccolgo le mie cose e alzo il volto verso l'individuo maldestro.

E' un ragazzo alto, pelle olivastra, occhi color cioccolato con capelli marroni.

Sta lì, in piedi a guardarmi, mordendosi il labbro per non ridere.

"Beh?Che hai da guardare?" rispondo acida, "Scusa, è solo che è divertente la scena." dice ridacchiando, alzo gli occhi al cielo stufa di sentirlo blaterare, così me ne vado in camera.

Butto tutto sulla scrivania e guardo l'orologio sopra ad essa.

17.30

Conoscendo Kyle alle 19 sarà qui, quindi non mi preoccupo più di tanto.

Mi siedo alla scrivania e prendo la cartellina, estraendone la tavola.

Il segno della matita è evidente, come è evidente tutta la rabbia che ho usato quando stavo disegnando.

Afferro il carboncino e ripasso lo schizzo, marcando per bene le linee.

Non scorderò il male che mi ha fatto, l'inferno che mi ha fatto passare e le delusioni.

Non mi ha portato niente di buono se non dolore. E lo odio così tanto per questo.

Ricontrollo l'ora.

18.30

E' già passata un'ora, bene. Perché devo sempre pensare a lui ? Crea solo problemi e scompiglio ai miei pensieri. Scuoto leggermente la testa per togliere ogni pensiero a egli rivolto fuori dalla mia testa.

Mi vesto e mi trucco, lasciando i capelli al naturale. [ foto nei media.]

Dopo poco bussano alla porta, la apro rivelando il volto del ragazzo che ho scontrato prima con mio fratello.

"Kyle?" lo guardo confusa, lui accenna un sorriso e mi abbraccia, dopo un po' si allontana. "Questo è Calum, un mio vecchio amico, l'ho incontrato nel corridoio e ho pensato che si potesse unire a noi questa sera, ti va?"

Annuisco soltanto, chiudo la porta alle mie spalle e seguo i due ragazzi fuori dal dormitorio.

Sarà una lunga serata.

··Cold Hands··Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora