L'amico ritrovato

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Premessa: come avete letto su Twitter, l'ho scritta mentre aspettavo una visita medica quindi non escludo che ci sia errori, in caso ditemelo che correggo. Buona lettura

24 ore prima

Manuel se ne stava seduto sul pavimento di un appartamento vuoto, lo stesso appartamento che aveva acquistato insieme a Simone poco tempo prima e a breve sarebbe stato definitivamente abitato. Dovevano ancora fare il vero e proprio trasloco ma i mobili erano già stati acquistati o comunque erano stati regalati loro da amici e parenti: si trattava solo di sistemarli e poi si sarebbero potuti trasferire.

Erano mesi ormai che Manuel non sognava altro se non quello, anche se negli ultimi tempi il rapporto con Simone era sembrato un po' teso a causa del suo concorso e del dottorato dell'altro.
Non si erano ancora parlati dopo quella sera, nonostante i tentativi di Simone ai quali Manuel non aveva risposto perché si era beccato una tremenda influenza e per qualche giorno era rimasto a letto in dormiveglia. Aveva visto i messaggi e le chiamate solo quando era stato meglio ma non aveva comunque risposto.

Se ne stava assorto in quei pensieri quando il campanello suonò e Manuel impiegò poco tempo prima di aprire la porta.

"Manuel, o dovrei dire Professor Ferro" pronunciò Alice sorridendo sulla porta.

"Alice" la salutò Manuel prima che la donna lo abbracciasse e lui ricambiasse.

Era passato un bel po' di tempo da quando avevano rotto la loro frequentazione ma nessuno dei due sembrava essere troppo cambiato: erano diventati solo più maturi, in particolar modo Manuel.

Si erano incontrati per caso un paio di settimane prima al Liceo Leonardo Da Vinci quando Manuel aveva saputo del ruolo e Alice si trovava lì per gestire i lavori di ristrutturazione. Era stato un incontro breve ma i due si erano scambiati i numeri di telefono e in quelle settimane si erano sentiti e visti.

"Mi fai entrare?" chiese titubante Alice.

"Certo, tanto la casa già la conosci" si scansò Manuel permettendole di entrare.

I due rimasero in quella casa per qualche ora, pranzarono con un piatto di pasta e poi si diressero al liceo in quanto Manuel aveva il consiglio di classe per conoscere i colleghi e Alice doveva consegnare gli ultimi progetti alla preside per la ristrutturazione di alcune aule.

Avevano appena parcheggiato la macchina quando Alice ruppe il silenzio.

"Simone non sa nulla vero?"

"No... Non ho avuto modo di dirglielo" rispose Manuel non guardando Alice.

"E cosa aspetti?" domandò spazientita Alice alla quale pesava non poco quella situazione.

"Ultimamente amo avuto dei problemi ma te giuro che alla prima occasione glielo dico" disse Manuel timidamente e alla donna per un attimo sembrò di vedere il riflesso del Manuel adolescente.

"Va bene. È che non mi piace fare le cose di nascosto, lo sai" spiegò Alice mentre si sganciava la cintura e posava una mano sulla spalla di Manuel.

"Hai ragione, appena ho occasione glielo dico" la rassicurò Manuel con un mezzo sorriso prima che entrambi scendessero dalla macchina.

Quella scena non era minimamente sfuggita a Dante che era arrivato poco prima: sapeva benissimo che Manuel era innamorato di suo figlio ma Anita le aveva raccontato cosa era successo tra lui e Alice e quindi voleva vederci chiaro.

Per Manuel il consiglio di classe conoscitivo fu quasi una tortura: si sentiva lo sguardo di tutti addosso e in particolar modo di quelli che erano stati i suoi ex professori. Voleva dimostrare loro di non essere più il teppistello del liceo ma anzi un bravo professore capace di comprendere i bisogni dei propri alunni anche facendo tesoro del suo passato e degli insegnamenti di Dante.

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