Prof Ferro e Dottor Balestra

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Premessa: il capitolo è lungo (o perlomeno è lungo per i miei standard di scrittura) quindi prendetevi tutto il tempo. Ci sono riferimenti a argomenti piccanti, non si percepisce quasi ma è sempre bene ribadirlo per evitarvi spiacevoli sorprese se siete sensibili. Non posso dire altro se non Buona lettura ❤️

Simone e Manuel erano tornati ad essere a tutti gli effetti la Manuel & Simone Associati. I giorni successivi al chiarimento erano stati impiegati per compiere il trasloco e prepararsi per l'inizio della loro nuova vita: Manuel più si avvicinava il primo giorno di scuola, più era nervoso e a poco servivano le rassicurazioni di Simone, Dante e Anita sul fatto che tutto sarebbe andato bene.

Anche Simone non scherzava in fatto di ansia: la data della discussione del Dottorato era fissata per i primi di Ottobre e la paura di far male o che la sua ricerca non fosse interessante lo spaventava ma cercava di non darlo a vedere per stare vicino a Manuel.

Era la sera del 14 Settembre e Simone era appena rientrato a casa dall'università.

"Manu, sono a c-" cercò di articolare prima di trovarsi davanti Manuel seduto per terra con la testa tra le mani mentre sul letto giaceva un numero indefinito di vestiti.

"Oh Manu che succede?" si preoccupò Simone avvicinandosi al compagno.

Fu in quel momento che il maggiore alzò lo sguardo incontrando quello di Simone e al corvino sembrò di vedere il Manuel adolescente del primo giorno di scuola nel quale si erano conosciuti.

"Non ho nulla da mettere Simo" sussurrò Manuel sconsolato.

Simone gli sorrise accarezzandogli la guancia.

"A me non sembra visto la quantità di vestiti sul letto ma se vuoi ti presto qualcosa io... ti starà un po' grande ma potrebbe essere una soluzione" propose Simone e Manuel annuì.

Impiegarono un po' di tempo a scegliere l'outfit giusto ma alla fine riuscirono: Manuel avrebbe indossato dei jeans scuri e una camicia bianca di Simone . Era un outfit casual ma perfetto per l'occasione.

Dopodiché si spostarono in cucina per preparare la cena. Simone si mise ai fornelli mentre Manuel pensò ad apparecchiare e poi sistemò la borsa per il giorno seguente.

Stavano seduti a tavola ma Manuel non aveva toccato cibo e giocherellava con la forchetta tenendo lo sguardo basso. A Simone quella scena faceva tenerezza ma al tempo stesso voleva comprendere quale fosse la causa del broncio del compagno.

"Sicuro che il problema erano solo i vestiti?" ruppe il silenzio guardandolo con dolcezza.

Manuel scosse la testa.

"Domani andrà male e io sarò il professore sfigato che tutti odiano o prendono in giro" pigolò Manuel continuando a giocare con la forchetta.

A Simone scappò una risata.

"Che te ridi oh?" lo fulminò Manuel non smettendo di tenere il broncio.

"No scusami, è che non ti ho mai visto così terrorizzato prima né quando eravamo alunni e manco quando facevi le supplenze" cercò di tornare serio il minore.

"Da alunno me fregava il giusto e quanno facevo le supplenze erano pe periodi corti e l'apprendimento degli studenti nun dipendeva solo da me" pigolò Manuel.

"Adesso è tutto sulle mie spalle e se ai ragazzi la materia nun piace a colpa è solo mia" continuò angosciato.

"Io nun so bravo come tu padre, me piacerebbe, ma nun so bravo" terminò abbassando lo sguardo sul piatto ancora pieno.

Simone comprese tutta l'angoscia di Manuel e decise di appellarsi a ciò che suo padre aveva fatto in tutti quegli anni con lui per spronarlo a non mollare: un discorso filosofico motivazionale.

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