1- Non ci sarò

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"Dio Hêm non so più come dirtelo" sbuffò Nunzio stufo delle insicurezze della sua ragazza che si limitò ad abbassare lo sguardo. Stavano insieme da due anni, ma da quando Nunzio era ritornato da Amici, era diverso, quasi Hêmera faticava a riconoscerlo e si domandava se effettivamente fossero paranoie infondate o davvero quel Nunzio non era lo stesso ragazzo che aveva conosciuto due anni prima "Scusa, me ne vado" si alzò mentre il moro la osservava senza sbattere ciglio, si sentiva in colpa nel trattarla in quel modo, ma piano piano si era reso conto che quello che provava per lei stava svanendo, o forse semplicemente aveva paura di quella nuova routine, lontano da lei, con la costante ansia che potesse trovare qualcuno migliore di lui. Perché lo sapeva, sapeva di non meritarsi una come lei. Rilasciò il respiro trattenuto appena la porta della sua stanza fu chiusa dalla riccia che ormai si stava rassegnando, magari la stava tradendo, pensò, e fu come una coltellata. Nunzio sarebbe stato capace di tradirla davvero? Si domandava da giorni e ogni volta era peggio di quella precedente. I litigi aumentavano ed entrambi erano accecati dalle stesse paranoie, incapaci di rassicurarsi ed essere più uniti che mai. Preferivano mettersi sulla difensiva e lasciare che le parole scorressero, senza fregarsi dell'effetto negativo che ricadeva sul loro rapporto.

Hêmera si ritrovò ben presto a casa, quella sera sarebbero dovuti andare a ballare, ma la voglia le era completamente passata dopo l'ennesima discussione tra lei e il siciliano. Hêmera non era italiana, ma aveva origini greche, nata nell'antica Nikaia, ovvero l'attuale Nizza, in Francia, a pochi chilometri dal confine franco-italiano. Ma ciò non è tutto, i suoi divorziarono, rendendo la vita di Hêm un sali e scendi, come un pacco postale. Si trasferirono quindi in Italia, dapprima a Cogoleto, Liguria, con il padre, e successivamente a Catania, Sicilia, con la madre. Così visse la sua infanzia tra due mondi, al tempo, completamente opposti, con radici poco consolidate, senza un posto nel mondo. Finché non conobbe Nunzio nel 2019, all'inizio non scorreva buon sangue tra i due, o almeno da parte di Hêm, odiava la spavalderia con cui Nunzio provava a conquistarla, ma che ben presto divenne la parte di esso che più preferiva. Sospirò lanciandosi sul letto, perché tutte a lei quel giorno? Doveva davvero rinunciare ad andare in discoteca per colpa di uno stupido litigio? Poco tempo dopo le arrivò una chiamata a cui rispose senza guardare il nome "Eraa!" gridò Teresa dall'altra parte facendo sobbalzare la riccia "Tess ma sei pazza" rise contagiando anche l'altra "Sarà" esclamò "Posso venire a prepararmi da te per sta sera? Ho bisogno di uno dei tuoi vestitini sexy con cui hai conquistato il mio ballerino" continuò con tono supplichevole sperando in una risposta positiva "Ci andiamo insieme, ho l'auto!" continuò euforica "Tere non ci sarò, ma se vuoi posso comunque aiutarti" mormorò mordendosi le labbra "Cosa? Scherzi?" domandò allibita non aspettandosi quella frase, non era da Hêm perdersi feste, ogni volta era quella giusta per ubriacarsi e lasciarsi andare, anche se con prudenza e solo con persone di cui si fidava, Teresa compresa "No" sussurrò mentre sentiva gli occhi andare a fuoco, supplicandola di lasciare che le lacrime scendessero lungo le sue guance "Hêmera che dici, non è da te, arrivo subito" e le staccò in faccia senza darle l'opportunità di ribattere. Sospirò ancora una volta, consapevole che Teresa avrebbe insistito fino allo sfinimento, riuscendo per fino a convincerla.

Nel frattempo Nunzio si preparava tranquillamente, tutto si sarebbe risolto, ripeteva nella sua mente. Lui e Hêmera sarebbero tornati come prima... Lui avrebbe ritrovato il modo per accendere nuovamente quella scintilla tra loro, costi quel che costi. Si era promesso ciò, ma andava pian piano a convincersi che ormai non poteva più far niente, che non riusciva più a stare bene con lei, o almeno così pensava "Nu, ti muovi? Poi facciamo tardi" sbuffò Andrea, suo fratello minore "Chi la sente Hêmera dopo" rise aprendo la porta del bagno dove si trovava il maggiore che prontamente lo fulminò con lo sguardo "Avete litigato di nuovo?" chiese confuso osservando come suo fratello si fosse irrigidito al nome della sua stessa ragazza "Si, ma non sono cazzi che ti riguardano" borbottò aggiustando la sua camicia bianca, spruzzò il profumo che Hêm gli aveva regalato al suo diciannovesimo e per cui lei stessa usciva pazza "Ricorda che una donna come lei, non la trovi da nessuna parte" gli ricordò il più piccolo prima di uscire dal bagno e attendere Nunzio nel soggiorno. Quest'ultimo sbuffò afferrando il cellulare e notando un messaggio da parte della sua ragazza.

Mon amour😇

Non passare a prendermi.

Recitava il messaggio che fece sbiancare il siciliano. Era davvero così offesa da non voler stare con lui quella sera? Scherza, pensò, mentre la rabbia si faceva spazio nel suo corpo. Cosa aveva di più importante da non passare una serata con il suo ragazzo?

Mon amour😇

Spero tu stia scherzando

Rispondi

Che cazzo vuol dire?

Inviò attendendo una risposta che non arrivò, così sbattendo la porta del bagno si diresse in camera a recuperare la giacca e mentre cercava di infilarla di fretta e furia la chiamò, e attendendo pochi squilli, prima che la voce di Teresa rispondesse al posto della sua ragazza "Scusa tu che ci fai lì?" chiese Nunzio "Non mi interessa passami Hêm" continuò senza lasciare che la sua ballerina di latino americano potesse rispondere "Nu, senti, non mi pare il caso" mormorò piano, cosa non da lei "Passami Hêmera, Teresa, non farmelo ripetere" disse risoluto, non ammettendo repliche "Dorme." sbottò e prima che Nunzio potesse ribattere continuò "La agiti con le tue cazzate, la fai stare male, ma cosa ti passa per la testa?" disse alzando leggermente il tono per poi passare ad un tono più calmo cercando di comprendere cosa passasse nella testa del riccio "Niente che ti riguardi, svegliala. Abbiamo una festa, voglio che la mia donna sia con me. Dieci minuti e sono lì." disse duro staccando senza dare possibilità a Teresa di difendere la riccia che dopo un crollo emotivo di cui nessuno si sarebbe mai aspettato, Nunzio compreso, si era addormentata sotto le carezze e la voce calma della sua migliore amica. Hêm non piangeva mai, non era da lei, nonostante le mille paranoie e insicurezze, non mollava mai, di fatti Nunzio spesso e volentieri non comprendeva come mai, nonostante gli occhi lucidi nessuna lacrima si permetteva di rigare le sue guance, di creare sulla sua pelle mulatta una riga lucida fino a raggiungere le sue labbra. Labbra che Nunzio bramava di mordere quella sera, voleva risolvere e incollare le loro labbra per un tempo indefinito. Amareggiato afferrò le chiavi di casa e dell'auto, stranamente decise di non prendere il suo borsello, avrebbe messo tutto nella borsa di Hêmera, costi quel che costi, quest'ultima doveva essere con lui quella sera, dopo una settimana che avevano faticato a vedersi, non esisteva che per uno stupido litigio la riccia non volesse uscire.

💚

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