6- Hêmy

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Hêmera era dietro al bancone del bar dove lavorava, preparando l'ennesimo drink richiesto, sospirò guardando l'orario erano le ventitre e trenta, mancavano ancora altre tre ore prima di poter chiudere e tornare a casa "Hêm potresti farmi uno shottino?" la voce di Andrea la fece sussultare mentre si affrettava a finire un gin lemon richiesto poco fa "Ciao Andre, che ci fai qui?" chiese confusa dalla sua presenza, il moro alzò le spalle "Stavo tornando a casa" fece cenno verso l'auto, quella di Nunzio, lui era lì? La riccia si limitò ad annuire prima di chiamare un cameriere per poter servire il drink, successivamente preparò lo shottino richiesto dal ragazzo seduto al bancone di fronte a lei e mentre lui buttava giù, la ragazza iniziò a mettere in ordine e a pulire i bicchieri usati e sporchi "Era ho bisogno di uno spritz e un gin" arrivò Ciro, un ragazzo che faceva parte della comitiva e lavoravano insieme da quattro anni "Oh ciao Andrea" lo salutò dandogli una pacca sulla spalla e sorridendogli, il più piccolo sorrise ricambiando "Tuo fratello?" chiese curioso mentre faceva il giro del bancone per posare i vassoi e i bicchieri "In auto" rispose tranquillo, mentre Hêm trasalì per poi ricomporsi velocemente e concentrarsi sui drink. I due continuarono a chiacchierare, uno che restava seduto e l'altro puliva i bicchieri riportati da altri camerieri, mentre la riccia continuava ad ascoltarli in silenzio e preparare tutti gli ordini desiderati dai clienti. Poco dopo un rumore di fronte a lei le fece alzare lo sguardo, ed eccolo lì, in tutto il suo splendore, Nunzio la fissava insistentemente mentre lei spostò velocemente lo sguardo tornando a fare ciò che sta a facendo "Hêmera!" una voce grossa la richiamò "Velocizziamoci!" il capo batté le mani facendole comprendere che di tempo da perdere ne avevano ben poco, era mezzanotte e la gente inizia ad entrate e uscire come matti "Hêm io vado, altrimenti non c'è la facciamo con gli ordini" le disse il suo collega, stampandole un bacio sulla tempia sotto lo sguardo assassino del ballerino, che non aveva mai distolto lo sguardo da lei "Va bene" rispose indaffarata nel riempire l'ennesimo spritz "Quanti anni ha e come si chiama quella cameriera?"la voce di Andrea risuonò nelle sue orecchie "Descrivila, non posso guardare" rispose dopo qualche istante mentre cercava di andare il più velocemente possibile, facendo quanti più ordini contemporaneamente "Bionda, bassa, chignon, smalto bianco" iniziò ad elencare "Mi stai rincoglionendo, c'è il cartellino" accennò un sorrisetto scuotendo leggermente la testa "Non riesco a leggerlo" si lamentò "Alza il culo e vai a parlarle, semplice" intervenì finalmente il fratello maggiore "Ma sta lavorando" disse come se fosse una cosa ovvia il più piccolo "Si chiama Alessia e dovrebbe avere diciotto anni, è in prova" lo informò interrompendo quel litigio sul nascere, quei due non avrebbero mai smesso altrimenti.

Nunzio osservava tutti i movimenti della sua ragazza, cercando di capire se fosse ancora incazzata con lui o meno, non le staccava gli occhi di dosso nemmeno per un istante ma fu costretto quando un gruppo di ragazze, sue fan, lo riconobbero "Oddio Nunzioooo quello di Amici" neanche il tempo di girarsi che se le ritrovò addosso "Facciamo una foto?" "Un abbraccio?" queste frasi lo inondarono senza dargli realmente il tempo di capire "Ragazze calme, abbraccio e faccio foto con tutte, una alla volta" sorrise dolcemente, fiero di quello che aveva creato solamente facendo ciò che più gli piaceva, ballare e sfogarsi, divertirsi e imparare a piangere. "Nunzio io ti amo" gli disse una ragazza dai capelli biondi abbracciandolo forte e stampandogli il suo rossetto rosso fuoco sulla guancia "Scusate tutto questo casino fatelo fuori, qui c'è bisogno di passaggio" la voce di Hêmera attirò l'attenzione di tutta quella folla, che ovviamente le rivolsero sguardi tutt'altro che gentili "Stiamo facendo due foto" la sguardò male la ragazza ancora abbracciata a Nunzio che cercava di staccarsi, mentre Andrea cercava di trattenere una risata "Certo, gridando come una pazza in un bar" disse sarcastica "Comunque va bene, ma c'è bisogno di passaggio, i camerieri hanno bisogno di passare" le informò comunque ritornando ad avere un atteggiamento professionale "Ragazze ha ragione, disturbiamo, usciamo" cercò di rimediare il ballerino e così fu, si recarono fuori dove finì di fare le foto "Quella barista è stata maleducata nei tuoi confronti" gli dissero "Ma non è vero, è giusto che difenda l'immagine del bar, avrebbero fatto arrivare tutti ordini in ritardo altrimenti" la difesero altre "Ragazze non litigate per stupidaggini, è stato un piacere, io ora vado, grazie mille per il supporto" alzò le mani salutando e ringraziando per poi rientrare nel bar sotto lo sguardo di fuoco della riccia che iniziava ad innervosirsi per la sua presenza. "Conviene che porti via tuo fratello" disse rivolta ad Andrea che la guardava divertito "O magari potresti perdonarlo, anche se non so per cosa, è stato con Teresa tutto il tempo" alzò le spalle mentre riportò lo sguardo sulla cameriera che aveva adocchiato inizialmente "Scusami" la voce di Nunzio la portò a spostare il suo sguardo dal bicchiere che stava riempendo a lui "Non mi interessa minimamente" mormorò facendolo sospirare "Ho capito, io vado" alzò le mani in segno di resa il fratello del ballerino, per poi alzarsi ed uscire andando chissà dove "Non fare la stronza" sbuffò il riccio "Nunzio sto lavorando, ora di quello che ti riguarda non mi interessa" continuò fredda, non aveva voglia di discutere, non mentre lavorava "So che in realtà ti interessa, sei solo incazzata con me per chissà quale motivo" disse insistendo mentre la ragazza si ritrovò a stringere la bottiglia di vodka che stava versando e sbattendola sul piano "Esci da qui" lo fulminò con lo sguardo, ma il siciliano non ne voleva sapere niente, scosse la testa "A che ora finisci?" gli chiese fingendo di non averla sentita "Ti manderei a fanculo se il mio capo non mi stesse fissando" borbottò piano, lanciando uno sguardo alla persona citata mentre posava altri drink nei vassoi e, non ricevuto altri ordini al momento, iniziò a pulire nuovamente i bicchieri ormai vuoti che le erano stati portati.

"Hêmy ho bisogno di due drink analcolici alla frutta, possibilmente senza ananas" arrivò un ragazzo abbastanza alto, con altri due vassoi di bicchieri vuoti, rivolgendo un dolce sorriso ad Hêmera, che ricambiò "Va bene Fa, appena sono pronti ti chiamo" gli rispose gentilmente "Se vuoi una mano sono libero" la avvertì mentre faceva il giro e sorpassandola aprì il frigo bar per prendere una bottiglietta d'acqua "Tranquillo, ho finito" disse mettendo qualche stuzzichino nelle ciotole da accompagnare ai due analcolici richiesti, così il ragazzo fece nuovamente il giro e si affrettò a portare i drink al tavolo "Hêmy" lo scimmiottò Nunzio che fino a quel momento era stato zitto e si era limitato a guardare male il ragazzo. Hêmera sbuffò e non rispose continuando a lavorare fino alla fine della chiusura, così verso le due e quindici iniziarono a mettere tutto apposto, fortunatamente erano rimasti pochi clienti, già serviti che continuavano a gustarsi ciò che avevano ordinato e chiacchierando tra loro "Nù tutto a posto?" arrivò nuovamente Ciro che si mise accanto all'amico tirandogli una pacca sulla spalla "Si a parte quel soggetto" fece segno al cameriere che mezz'ora prima aveva richiesto dei drink analcolici da servire "Madonna oh, che palla al piede, perché non te ne vai?" intervenne Hêm stufa di sentirlo o vederlo fulminare Fabio "Ah Fabio, ma è così tranquillo" rise Ciro schierandosi dalla parte della riccia "Mi sta antipatico a pelle, e comunque no, non me ne vado" rispose ad entrambi guardando male la sua ragazza che alzò gli occhi al cielo "Fa mi dai una mano?" lo richiamò di proposito facendo sbiancare e innervosire nuovamente il ballerino, mentre l'amico accanto ridacchiava divertito dalla situazione "Certo Hêmy" le sorrise facendo il giro del bancone e iniziando a mettere a posto tutte le bottiglie nella posizione iniziale, mentre la riccia ripuliva gli ultimi bicchieri arrivati da poco "Bene ragazzi potete andare a cambiarvi" li avvertì il capo squadrando il moro "Ci vediamo fuori" li avvisò a quel punto alzandosi ed uscendo dal bar.

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