10- Scrivile

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"Je suis si heureuse de te voir, mon bébé" (Sono così felice di vederti piccola mia) Hêmera sorrise dolcemente al padre di fronte a lei, a causa del covid lo aveva visto poco o niente, se non tramite videochiamate "Moi aussi, père, tu m’as tellement manqué" (Anche io papà, mi sei mancato davvero tanto) rispose mentre dolcemente la stringeva tra le sue braccia. Nonostante fossero passati anni, parlavano benissimo italiano, Hêm con suo padre parlava sempre in francese, era come una sorta di tradizione per loro due, non esisteva parlare in italiano, a differenza della madre, con lei era abituata a parlare in entrambe le lingue unendole spesso, e nonostante ciò riuscivano a capirsi "Comment ça va? Maman?" (Come va? Mamma?) chiese premuroso, era sempre stato molto tranquillo, cercavano sempre di non farle pesare nulla, ma ciò non tolse che Era accusasse quella separazione come un male, o almeno fino a quando non iniziò a comprendere che forse era stato meglio così per entrambi "Bien, toi?" (Bene, tu?) domandò a sua volta mentre entravano all'interno della vettura dell'uomo, che annuì mettendo in moto "Trés bien" (Molto bene) le sorrise scompigliandole i capelli "Nunzio?" chiese poi facendola sussultare al solo udire del suo nome. Rimase in silenzio, non sapendo bene come spiegare al padre ciò che stava accadendo, per loro non c'era imbarazzo, l'uomo aveva accolto sin da subito il ballerino di latino americano, felice che rendesse felice la sua bambina, che la facesse stare bene e finché era così, non aveva motivo per fare il padre geloso o protettivo, anzi "Je..."(Io) deglutì a fatica torturandosi le mani, mentre il padre rimaneva in silenzio, dandole il tempo di spiegare, senza fretta o pressioni "Je lui ai demandé une pause" (Io gli ho chiesto una pausa) disse d'un fiato rilasciando un sospiro sonoro, "Pourquoi?" (Perché?) chiese cautamente non volendo per forza sapere i motivi "Je ne sais pas papa, je crois qu’il ne m’aime plus comme avant" (Non lo so papà, credo che lui non mi ami più come prima) disse sconsolata, forse lui poteva aiutarla a capire meglio "Il semble différent de la façon dont je l’avais laissé avant son expérience à la télévision" (Sembra diverso da come lo avevo lasciato prima della sua esperienza in tv) continuò spostando lo sguardo fuori dal finestrino, osservando il mare che si poteva notare da lontano, mentre il padre ascoltava attentamente le sue parole, cercando di comprendere al meglio per poterla aiutare e confortarla "Chérie, c’est normal de changer, tu grandis, mais ça ne veut pas dire qu’il ne t’aime plus, peut-être qu’il est juste confus, bref, c’était trois mois loin de tout le monde, avec peu de rapports sociaux" (Tesoro è normale cambiare, si cresce, ma questo non vuol dire che lui non ti ami più, magari è solo confuso, insomma è stato tre mesi lontano da tutti, con pochi rapporti sociali) provò a farla ragionare "Oui mais cela n’implique pas son refus envers moi, il semble que cela l’ennuie" (Si ma ciò non implica il suo rifiuto nei miei confronti, sembra che lo infastidisce) scosse la testa non volendo provare a mettersi nei panni del riccio "On peut en finir ? S’il vous plaît" (Possiamo chiuedere il discorso? Per favore) lo pregò facendolo sospirare e annuire "D’accord, mais si vous avez besoin, je suis toujours prêt à aider" (Va bene, ma se hai bisogno io sono sempre pronto ad aiutarti) disse mentre parcheggiava, per poi farle segno che erano arrivati.

Nunzio sgranò gli occhi alla vista del messaggio da parte di Teresa, sarebbe ritornato tra due giorni, avrebbe voluto parlare con Hêm, eppure lei era sparita nel nulla, non aveva detto niente a nessuno della sua partenza e aveva fatto promettere alla mamma di non farne parola, poiché voleva viversi quella settimana in santa pace, senza che qualcuno le continuasse a confondere le idee, aveva bisogno di schiarirle, non peggiorare la sua situazione. Il ballerino non perse tempo a digitare il numero della sua compagna di ballo che dopo neanche due secondi rispose, come se si aspettasse già quella chiamata "Tere che cazzo vuol dire quel messaggio?" sbottò impanicato "Nu, mi dispiace, ma nemmeno sua mamma ha voluto darmi una spiegazione, non risponde neanche ai messaggi" sospirò la mora, affranta, sembrava che la riccia c'è l'avesse anche con lei, quasi fosse colpa sua della situazione tra i due "Cazzo" sussurrò tirandosi i capelli con una mano, mentre si malediceva mentalmente per averle fatto tirare su una barriera, probabilmente più solida di quella che tirava su quando ancora provava a corteggiarla ma lei si ostinava a non cedere per nessun motivo al mondo, finché Nunzio non iniziò a capire che forse aveva solo bisogno di certezze in più, che non la facessero dubitare di lui. Ciò nonostante, capì che, anche se a differenza di anni e di esperienze vissute insieme, lei era ancora capace di dubitare, perché non riusciva a viversi il momento, era un continuo lasciarsi sopraffare dalle paranoie, dai cattivi pensieri, talmente tanto da pensare che lui potesse tradirla.

"Prova a scriverle tu" mormorò Tessa dall'altro lato pensando che forse a lui avrebbe risposto "No Tere non serve a nulla, lo so già, non mi risponderà mai, continuerà a lasciarmi il visualizzato finché non riuscirò a riprenderla, sempre se ci riesco" sospirò, quasi incredulo delle sue stesse parole "No Nu, tu devi essere sicuro, tutta questa lontananza vi fa male e nemmeno ve ne rendere conto, credimi tornerà" scosse la testa sapendo che il riccio non poteva vederla, ma anche se lei non c'entrava nulla, le faceva star male sapere che il suo migliore amico e la sua migliore amica stessero così male l'una per l'altro, senza rendersi conto di quanto si stessero ferendo a vicenda "Scrivile" aggiunse ancora provando a convincerlo "Ma non serve" si impuntò il ballerino facendola sbuffare "Si che serve Nunzio! Ma hai bisogno di uno specialista? Se le scrivi le dimostri che ci tieni, che non vuoi che le succeda niente, io so che è così, ma lei non ci crede più, se non glielo dimostri, come pensi andrà a finire? Che sarete due perfetti sconosciuti" sbottò alzando leggermente il tono, Nunzio sapeva essere terribilmente testardo "È questo che vuoi?" gli domandò infine abbassando nuovamente il tono di voce "No" sussurrò appena con voce rotta, le lacrime minacciavano di uscire ancora una volta, non aveva fatto altro che piangere appena rientrava nella sua stanza d'albergo, o appena si ritrova da solo, perché ormai non riusciva a non pensarla e mentre era con altri, si costringeva ad essere felice, a fingere che nella sua testa non stesse pensando sempre ed unicamente a lei, in ogni istante della sua giornata, e anche se era stanco, faticava a chiudere gli occhi, pensando di non poter più incontrare quelli verdi di Hêmera. Avrebbe voluto averla li con se, per stringerla tra le sue braccia e sussurrarle che tutto andava bene, anche se non era così, la voleva li con lui per gridarle quanto stesse male, per gridarle quando le mancasse, quanto la amasse, per dirle che lo sapeva bene di essere stato stronzo, che gli dispiaceva immensamente, lo sapeva fin troppo bene di averla distrutta, le avrebbe semplicemente voluto gridare che deluderla e ferirla erano le ultime cose che non avrebbe mai voluto fare.

Mon amour😇

Hêm dove sei?
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Grazie per 1k di letture!💕

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