2- Insieme

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"Hêm" la scosse Teresa, dispiaciuta e leggermente innervosita dal comportamento di Nunzio, ormai tutti si stavano rendendo conto che qualcosa tra i due si stava rompendo "Che c'è?" chiese piano, assonnata e con gli occhi ancora rossi "Nunzio sta venendo a prenderti, non ha voluto sapere nulla, ti vuole con lui" si morse le labbra guardandola preoccupata. Hêm scosse la testa come a dirgli di non preoccuparsi "Sono un mostro, non posso uscire così" scosse ancora la testa sentendo nuovamente gli occhi pizzicare "Lo so Era, ma sai com'è fatto Nunzio, non lo smuove nessuno, tranne tu, ma a quanto pare non riesci più a tenergli testa" la guardò quasi come se fosse colpa della riccia "Scusa, è che dio, eravate così affiatati, non mi capacito, io... Non avrei mai voluto che tu soffrissi per colpa sua, eppure l'hai preso così tanto che davvero non capisco perché ti lasci trattare così. Hêm non è normale" si scusò subito capendo di poter essere fraintesa "Tranquilla" sorrise debolmente prima di sentire un clacson e successivamente bussare al campanello "Vai" le disse Teresa "Ma" provò a prendere tempo "Niente ma Ricciolina, vai" scosse la testa tirandola per un braccio e costringendola ad alzarsi. Così Hêmera si diresse al piano di sotto per aprire al suo ragazzo, che la guardò sconcertato dal vedere due occhi rossi che velocemente si abbassarono "Hêm" sussurrò Nunzio avvicinandosi, ma quest'ultima si scansò sentendo gli occhi farsi ancora più colmi di lacrime, voleva levare altro mare dai suoi occhi, ma non davanti a lui "Hêm non farmi incazzare" si avvicinò nuovamente mentre la riccia rimase immobile, con lo sguardo basso ma che lentamente fu alzato dal siciliano "Se litighiamo non vuol dire che non ti amo più" mormorò fissando i suoi occhi scuri in quelli di un verde smeraldo, ma al momento spento, della ragazza.

"Eppure non me lo dici più come prima" sussurrò stringendo i pugni e chiudendo gli occhi, non riuscendo a sostenere lo sguardo penetrante di Nunzio che sospirò avvicinandosi e accarezzandole il viso con le mani "Guardami" sussurrò sperando che la riccia gli permettesse di perdersi nei suoi occhi, ma scosse la testa, facendo una smorfia di sofferenza "Hêm" sussurrò a due centimetri dalle sue labbra "Per favore" continuò spostando la mano destra sul fianco sinistro di Hêmera e non ricevendo risposta la strinse a sé, facendole affondare il viso nel suo petto, circondandole la vita con un braccio e le spalle con l'altro. Hêm si aggrappò alla sua giacca respirando a fatica "Non c'è la faccio più Nù" sussurrò con voce spezzata, tanto che il ragazzo pensò di esserselo immaginato, ma si affrettò a rispondere "Piccola Hêm ti giuro che mi dispiace, ero nervoso, lo sono ancora ora, lo sai, perdo la pazienza facilmente, ma ti prometto che risolveremo insieme" la staccò quanto bastasse per riprendere il suo viso tra le sue mani e riuscendo finalmente a vedere quegli occhi tristi colmi di lacrime, che lo spezzarono dentro. Cosa stava combinando? Far soffrire così Hêmera per dei stupidi pensieri, non lo avrebbe mai voluto, aveva lottato così tanto per averla e la stava lasciando andare così? Diavolo no, Nunzio non avrebbe ceduto così facilmente, non con lei, non ora. "Insieme?" domandò come una bambina che aveva bisogno di certezze "Insieme" confermò Nunzio accennando un sorriso prima di far congiungere le loro labbra in un bacio che speravano fosse dolce, invece si rivelò un bacio disperato e pieno di tristezza. Il ballerino si staccò di poco "Va a prepararti, ti aspettiamo qua" le lasciò un'altro piccolo bacio prima di staccarsi lentamente e lasciare che la sua ragazza si recasse nuovamente al piano superiore per prepararsi, contemporaneamente Teresa scese le scale con un vestito abbastanza vistoso, era lo stesso che Hêmera portava la prima sera che conobbe Nunzio, tanto che la guardò male "Credimi Tere, stai bene con tutto, ma quello solo Hêm" accennò un sorrisetto divertito "Lo dici solo perché ti ricorda quella sera. Eri completamente andato eppure questo vestito non lo dimentichi mai" rise lei avvicinandosi al ragazzo salutandolo con due baci sulle guance "Risolto?"domandò poi "Non proprio..."mormorò "Ma per ora va bene così" alzò le spalle "Nù se quello che mi hai detto qualche giorno fa è reale, ti prego, non farla soffrire ancora. Non l'ho mai vista piangere per niente e nessuno" lo pregò e Nunzio annuì, consapevole che la sua amica non stesse mentendo, anzi, era super sincera, non permetteva a nessuno di vedere i suoi occhi rossi, eppure quella sera accadde.

Hêmera era concentrata a rifinirsi le linee dell'eye-liner con del correttore quando un leggero bussare la fece smettere. Aprì la porta trovandosi Teresa "Hai finito?" chiese dopo averla osservata per qualche istante con un gran sorriso sul volto "Si" sorrise di rimando spruzzando il suo dolce profumo, sapendo quanto Nunzio lo amasse. Diceva sempre che sapeva di lei, timida e dolce, ma tenace e resistente a qualsiasi critica o offesa, sorrise ancora di più arrossendo leggermente al ricordo del giorno in cui il ballerino ammise anche di amarla, dopo essersi uniti in un corpo solo. "Lo stenderai" rise prima di lasciarla da sola per mettere gli ultimi brillantini tra i capelli ricci legati davanti da un paio di codini solo sulla parte superiore. Hêmera mise velocemente tutto al suo posto, per poi infilare i tacchi e dirigersi nuovamente al piano inferiore pronta a passare una serata con il suo ragazzo e i loro amici. Nunzio alzò di colpo lo sguardo sentendo il rumore dei tacchi, aveva atteso un'ora, erano in ritardo, ma lo spettacolo che stava vedendo, glielo fece dimenticare totalmente, mentre osservava, o meglio, fissava con uno sguardo poco casto le curve della riccia. "Sei sempre la più bella di tutte, anche con un sacco della spazzatura in testa" si morse le labbra mentre Hêm sorrise imbarazzata, in quanto il ballerino sembrava essersi dimenticato della presenza della sua ballerina, che ridacchiò facendole l'occhiolino prima di uscire e dirigersi nell'auto di Nunzio, notando appunto fosse inutile andarci con la sua, almeno così avrebbe potuto godersi meglio la festa. "Stupido" replicò l'azione fatta precedente dal ragazzo, mentre quest'ultimo non perse occasione per provare a baciarla, ma venne fermato "Me lo sbavi" si lamentò provando ad allontanarsi dal ragazzo che non curante del fatto che si sarebbe sporcato anche lui, le stampò un bacio mordendole le labbra "Aia" mise il broncio facendolo sorride "Andiamo Hêm, lo faccio sempre e non ti dispiace per niente" disse malizioso facendola arrossire "Mi fa impazzire che nonostante tutto, arrossisci ancora per me, anche mentre lo facciamo" sussurrò l'ultima frase nel suo orecchio e ben presto la riccia si ritrovò il corpo ricoperto di brividi, le era terribilmente mancato così tranquillo, eppure sapeva che era questione di quella sera. Il giorno dopo tutto sarebbe tornato come prima.

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