5- Non voglio sentirti

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Hêmera sobbalzò quando partì della musica a tutto volume e che inevitabilmente svegliò il riccio steso sulle sue gambe, Nunzio sbattè le palpebre più volte per abituarsi nuovamente a quella luce, così Era si levò gli occhiali da sole, quelli che lui stesso le aveva prestato, e glieli infilò dolcemente, chinandosi a lasciargli un bacio a fior di labbra "Amore" mugugnò "Che ore sono?"domandò poi assonnato "La mezza" rispose mentre tornava a perdersi tra le onde del mare "Facciamo il bagno?" chiese lui mettendosi a sedere, dando così le spalle alla ragazza "Non ho voglia" mormorò lei "Dai" insistette e Hêm sbuffò sapendo quanto fosse testardo quando ci si metteva "Va bene". Così si alzarono, spogliandosi e intrecciando le loro mani entrarono in acqua ma entrambi evitarono di bagnarsi i capelli, se c'era una cosa che avevano in comune era quella che nessuno, a parte loro due, potesse toccare i loro capelli o di in qualche modo rovinarli dalla loro perfezione "Hai ancora qualche brillantino di ieri" disse osservando come il suo volto si illuminasse tanto "Amore è trucco, ho messo l'illuminante, ieri mi sono struccata per bene" si avvicinò a lui cingendo il suo collo con le sue esili braccia "Era non provare a bagnarli" la minacciò "Altrimenti?"chiese facendo una faccia da angelo "Non sto scherzando" le morse la guancia stringendola a se e tenendola per i fianchi, prendendo ad accarezzarli. Hêm appoggiò le sue labbra sul collo del riccio che sospirò sentendola succhiare e mordicchiare la sua pelle, torturandolo "Piccola" la richiamò quando si rese conto che probabilmente non sarebbe più stato capace di fermarsi "Mh?" continuò la sua opera fin quando Nunzio non le afferrò il viso staccandola "Non riesco a trattenermi se fai così" sussurrò cercando di placare il suo spirito, ormai, bollente "Chi ti ha detto di trattenerti?" gli chiese alzando un soprcciglio "Non ti fotterò mai qui, lo sai" scosse la testa allontanandosi "Dai Nunzio" sbuffò ma ormai il ragazzo stava risalendo a riva "Non ci credo" mormorò a se stessa scuotendo la testa. Rimase ancora per un po' lì, a pensare a come l'avesse rifiutata così, poi decide che forse era l'ora di andare, probabilmente era passata un'altra ora e lei, alle sedici, doveva lavorare.

Una volta raggiunto il telo cercò nello zaino un'altro telo in cui avvolgersi, esattamente come aveva fatto il ragazzo dieci minuti prima, una volta trovato lo avvolse introno al suo corpo rimanendo in piedi sotto lo sguardo infastidito del ballerino "Vieni qui?" la richiamò ma Hêm non rispose, continuava a restare in piedi osservando il mare "Sei seria? Dai amore" sbuffò provando ad affermare il braccio della ragazza per poterla tirare verso di se, ma fallì, la riccia si spostò fulminandolo con lo sguardo "Smettila"disse dura. L'aveva rifiutata fin'ora e adesso voleva che le fosse vicino? Poteva anche starle lontano ora, era arrabbiata e frustrata, non gli dava alcun tipo di spiegazione e pretendeva che lei gli fosse vicina quando gli pareva e piaceva, ma con lei non funzionava così. Non gli importava se avrebbe ripreso lo stesso argomento di sempre, la stava rifiutando da un mese senza alcun motivo e non riusciva nemmeno a capirlo. Da un lato capiva, magari voleva i suoi spazi, okay, ma davvero gli serviva un mese? O forse aveva qualcun'altra con cui divertirsi? Magari era proprio quella Carola. "Hêmera non farmi incazzare." sbottò a sua volta "Smettila, non farmi incazzare di la, non farmi incazzare di qua, l'unica che dovrebbe incazzarsi sono io. Portami a casa" strinse i pugni sedendosi dall'altro lato del telo, afferrando una bottiglia per potersi risciacquare i piedi dalla sabbia, successivamente li asciugo ed indossò calzini e scarpe.

Nunzio ripetté le stesse azioni compiute dalla ragazza, innervosito dal suo comportamento, ora era lei a rifiutarlo e questo non gli andava per niente bene. Non voleva illuderla ancora di più unendo i loro corpi, si sarebbe sentito peggio di come si sentiva in quel momento, sbuffò alzandosi velocemente mentre la riccia riponeva velocemente i teli in modo ordinato nel suo zaino "Sei incredibile" sbottò afferrando il telo più grande e ripulendolo quanto possibile e piegandolo, per poi passarglielo. Hêm non rispose e incazzata chiuse lo zaino iniziando a camminare sotto lo sguardo esasperato del siciliano che la seguì in silenzio, ormai aveva compreso che parlare in quel momento non sarebbe servito a niente e che stava distruggendo il significato di quel luogo per la loro relazione, mandando lentamente tutto a puttana. Sospirò passandosi una mano sul viso e notando come la ragazza avesse un passo fin troppo svelto tanto che mentre lui entrava nel parcheggio lei era già davanti l'auto, la aprì permettendole di entrare e così fece sbattendo la portiera, Nunzio stinse i pugni era una cosa che odiava, ma doveva calmarsi, se avesse inveito anche per quello le cose sarebbero andate ancora più male del previsto, una volta raggiunta l'auto la mise in moto, lanciando spesso occhiate alla ragazza accanto che si era rannicchiata su se stessa ed era completamente girata verso il finestrino non permettendogli di guardarla in faccia. "Hêm.."provò à spezzare il silenzio "Stai zitto, per favore, non voglio sentirti ora" lo interruppe la sua voce tremò un po' per la rabbia e il ballerino sospirò maledicendosi per aver rovinato quella giornata, di certo non si aspettava quella reazione e quell'indifferenza da parte della riccia che ormai di sentirlo non ne aveva più voglia, era stanca di quelle continue giustificazioni, di finte promesse mai mantenute, di parole dette per dirle, senza nessun dato di fatto.

Sembrava che ormai non fossero più niente, quel noi era diventato un io e te, un continuo addossare colpe l'un l'altro che assumersele insieme, come avevano sempre fatto. Davvero i sentimenti per lei erano spariti nel giro di tre mesi? Davvero pensava che lei non se ne fosse accorta? Tutta quella freddezza ingiustificata, stava pian piano facendo capire tutto questo ad Era, che ormai non sapeva più come comportarsi, se credergli o lasciar perdere definitivamente. Forse qualcosa da fare ancora c'era come sostenevano i pensieri di Nunzio o forse, non c'era più speranza per loro come pensava Hêmera. Ed allora perché stavano ancora insieme se avevano tutti quei dubbi? Non se lo spiegavano neanche lo, erano tristi e illusi per un rapporto che era completamente a pezzi, giorno dopo giorno cadeva un pezzo fino a distruggere quel castello di sogni che si erano promessi nel corso degli anni, quella vita che un tempo desiderano trascorrere insieme. Forse lo volevano ancora, eppure non riuscivano a uscire da quella situazione. "Siamo arrivati" mormorò piano il siciliano e prima che potesse aggiungere qualcosa, la riccia uscì come una furia, fiondandosi in casa senza salutarlo, non un bacio, non un ciao, non un a dopo. Nunzio tirò un pugno sul volante, frustrato da quella situazione "Che cazzo stiamo facendo?" sussurrò portandosi le mani sul viso e strofinandolo, poi mise in moto, aveva bisogno di parlare con Teresa e anche subito.

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