CAPITOLO IV

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La mattina dopo mi sono svegliata con Diluc che mi accarezzava le spalle.
"Buongiorno T/n."
"Buongiorno anche a te Diluc."
"Come ti senti?" Mi domanda lui sorridendo.
"Beh se devo essere sincera grazie a te sto molto meglio."

Quelle parole, hanno sciolto quei blocchi di ghiaccio che avevo sul cuore. Mi sento felice quando sto con lei io non credo di avere più quella "piccola cotta" che avevo solo all'inizio io la amo. La sera prima mi ha risposto "Anch'io" a quel "Ti amo" come potrei non essere l'uomo più felice al mondo?

"T/n devo fare veloce perché devo andare alla taverna, non posso restare qui ancora al lungo."
"Posso venire con te?" Chiedo io con aria supplichevole.
"Mmh non saprei.
E se Ajax venisse qui?
Di certo non posso lasciarti da sola, se ti succedesse qualcosa di brutto, io non potrei mai perdonarmelo. Dall'altra parte ho paura perché se ti portassi con me, magari qualcuno potrebbe toccarti dove non deve e non voglio che succeda."
"Il fatto è che vorrei passare del tempo con te."
"Va bene, verrai con me però se vedi che qualcuno prova a fare cose che non deve, vieni subito da me."
"Va bene, lo farò."

Mi vesto e appena finiamo andiamo diretti alla taverna, e appena entriamo Diluc si mette a sistemare i vari alcolici.
A un certo punto arrivano i clienti e tra questi c'era un ragazzo con i capelli castano chiaro, occhi azzurri vestito di grigio.

Non ci posso credere era Ajax!
Piano piano si avvicina verso di me e mi dice con tono caldo: "Dove sei stata?! Perché sei vestita così?"
"Non avrai mica intenzione di alzarmi le mani spero."
Ajax mi risponde dicendomi: "No, non lo farò ma almeno rispondi alle mie domande."
"Dopo che tu te ne sei andato di casa, Arataki mi ha portato nella sua villa e mi ha fatto ripulire lì, e siccome i miei vestiti erano sporchi mi ha fatto mettere questo vestito. Dopo ho chiesto di tornare a Mondstandt, perché volevo vedere Diluc, e sono rimasta a dormire da lui."

La sua espressione stava cambiando sembrava arrabbiato, così mi ha tirato uno schiaffo.
"Tu mi hai tradita!"
"Non ti ho mai tradita, più tosto ti sei mai chiesto perché io me ne sono andata?"
"Perché lo hai fatto?" Dice lui urlando
Con le lacrime agli occhi gli ho urlato:
"Ajax io ho Paura di te!"
Gli occhi dei clienti erano tutti puntati su di noi, mi sentivo male, non per lo schiaffo ma perché mi tratta male anche in pubblico fingendo di nulla, come se per lui fosse normale.
Dopo quelle urla Diluc è corso da noi dicendo:
"Mi sono stancato te, lasciala stare e vattene da qui. T/n ha paura di te, la tormenti giorno e notte, la tratti come un oggetto e probabilmente lei nemmeno ti ama!"

Ha urlato queste parole i suoi occhi erano tutti rossi dalla rabbia, come se il fuoco gli stesse per uscire dalle sue iride.
"T/n io lo so che tu mi ami!" Dice Ajax ancora arrabbiato.
"No, ti sbagli io non provo più niente per te."
"Ti farò cambiare idea." Nel mentre Diluc lo ha fatto uscire dalla taverna e si è scusato con quei pochi clienti.
"Scusatemi davvero, per quello che è successo ciò non accadrà più."
Alla fine della giornata Diluc mi ha portato nel suo ufficio facendomi chiudere la porta a chiave.
"T/n ho bisogno di parlarti."
"Dimmi pure Diluc."
"Non credo che dovresti ancora mettere piede in quella casa."
"Lo penso anch'io ma... Dove vado? Non ho un posto per dormire, per mangiare e anche se fosse non ho soldi."
"Vieni a vivere da me allora." Aggiunge lui sorridendomi leggermente.
"Non voglio essere un peso per te i- io n-non posso accettare mi dispiace."
"Hey, T/n mettitelo bene in testa, tu non sei un "peso", tu sei una persona fantastica e poi anche se fosse ti ho chiesto io di venire a vivere da me."
"Possiamo andare fuori?" Chiedo io.
"Va bene, andiamo fuori."
Apro la porta che era chiusa a chiave e nel mentre Diluc ha spento tutte le luci della taverna finalmente usciamo e lui chiude a chiave.
"Andiamo a casa?"
"In realtà vorrei camminare qui intorno prima."
"Se è quello che desideri facciamolo allora." Risponde lui, iniziamo a camminare un po' e ci sediamo su una panchina che si trova vicino ad un laghetto, è già diventato buio e ci sono tantissime stelle alcune sono anche stelle cadenti.

"Diluc..."
"Si?"
"Grazie per prima." Dico mentre i nostri sguardi si incrociano.
"Non ringraziarmi, è stata la cosa giusta allontanarlo e poi non voglio che lui ti faccia ancora del male e tu lo sai. Per me sei speciale e non hai idea del quanto tu sia importante nella mia vita."
"Dici davvero?"
"Si, dico davvero."

A un certo punto poggia la sua mano lentamente sopra la mia, ci avviciniamo sempre di più l'uno all'altro e le sue labbra si sono posate sulle mie ed è scattato un bacio. Quel bacio è lento e passionale, la sensazione è indescrivibile mi sento felice, ma questa volta per davvero.
Dopo un po' ci stacchiamo l'uno dall'altro e di scatto vediamo una stella cadente.

"Diluc devo dirti una cosa... Ieri notte hai presente quando mi sono addormentata. Poco prima ti ho sentito dire qualcosa e la mia risposta è stata: "Anch'io." Ma... Non ricordo cosa mi hai detto prima o forse l'ho solo sognato e adesso sono confusa."
"Ho detto che ti amo. E no non l'hai sognato."
"Davvero, tu mi ami?"
"Si, io ti amo, sono innamorato di te non so come altro dimostrartelo."
"Io ti amo, tu mi ami, quindi cosa siamo adesso? Siamo una coppia?"
"Si, lo siamo e ti prometto che ti farò stare bene e ti farò sentire rispettata non sarai sola."

Sono rimasta immobile guardando il vuoto, contemplando i miei silenzi più assoluti a quelle parole.
Mi fa strano sentir dire: "Ti amo..." Nessuno lo ha mai fatto ma Diluc si.
"Andiamo a casa?" Chiedo io con voce assonnata.
"Andiamo a casa."

L'ho presa per mano e ci siamo incamminati verso la via di casa, sono felice, finalmente so che anche lei mi ama, mi dispiace che fino ad adesso ha subito tutta quella violenza senza che nessuno si fosse degnato di aiutarla. Anche se a dire la verità io avrei voluto farlo ma avevo paura che se lo avessi fatto avrebbe subito ancora più violenza per colpa mia.

Finalmente arriviamo a casa saliamo al piano di sopra e lui mi chiede: "Vuoi dormire con me?"
"Si, voglio dormire con te." Rispondo sorridendo, ci cambiamo e ci mettiamo nel letto e mentre lo abbraccio dico: "Non hai la minima idea di quanto io stia bene con te."
"Anche per me è lo stesso, ti amo ma non immagini quanto."
"Anch'io."

"Capisci?! Che cazzo devo fare, lei se n'è andata di casa voglio che torni da me." Dissi così seduto sulla sedia stringendo in mano il bicchiere pieno d'alcol.
"Cerca di capire Ajax, lei ama Diluc non penso che cambierà idea tanto facilmente."
"Zhongli, non mi aiuti così."
"E come vuoi che ti aiuti? Non puoi di certo costringerla."
"Troverai il modo e lei tornerà da me."
"Va bene, proverò a fare qualcosa."
"Sarà meglio che lei torni da me."
"Ma sappi che con il carattere che ti ritrovi nemmeno io tornerei se fossi in lei."
"Non mi importa cosa o come faresti tu! A me importa che torni!" Ho esclamato arrabbiandomi. "Se prima non mi importava di lei ora mi importa."

Non riesco a chiudere occhio per colpa delle mie paranoie, se Ajax tornasse? Se la infastidisse? Cercando a tutti i costi di farla tornare da quel mostro? No, non accadrà ma ho paura che possa succedere qualcosa di brutto. Sono rimasto in silenzio e stringendo fortissimo T/n tra le mie braccia, lei già sta dormendo, gli ho dato un bacio sulla fronte e le ho anche accarezzato i capelli, per rassicuralrla.
Chissà, cosa sarebbe successo l'indomani? Non ci ho dato peso così ho chiuso gli occhi e mi sono addormentato, e ho aspettato solo che arrivasse il giorno dopo.

Il Peccatore e il Salvatore// Diluc   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora