CAPITOLO VII

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La porta è bloccata, così decido di provare a scappare dalla finestra.
Apro la finestra e scendo, finalmente sono fuori casa, ma adesso non so cosa fare, vado da Diluc? Vado da Arataki? Non so cosa fare ho paura di cosa possa accadere.
Così mi faccio coraggio e provo a bussare a casa di Diluc ma non risponde nessuno, forse devo andare alla taverna, non so.
Vado alla taverna e appena entro vedo degli uomini seduti e altre persone nei dintorni.
Diluc è dietro il bancone che sta pulendo appena incrocio il suo sguardo esclama: "T/n!" Corre verso di me e scoppia in lacrime abbracciandomi.
"Dove eri finita prima di andare da Ajax?! Dove sei scappata? Mi hai fatto preoccupare."
Dice lui mentre continua a piangere.
"D- Diluc i- io non volevo farti preoccupare solo che..."
"Pensavi che io ti volessi fare del male non è così?"
"Più o meno."
Rispondo mentre gli accarezzo i capelli.

"Vuoi che ti riporti a casa?" Mi domanda lui mentre smette di abbracciarmi.
Annuisco e nel mentre lui chiede alle cameriere di darli il cambio.
"Andiamo..." Dice lui mentre mi prende per mano e andiamo verso casa appena entriamo mi dice: "Vieni sdraiati qui in camera da letto sta tranquilla."
"Puoi sdraiarti vicino a me?" Chiedo supplichevole.
"Certo." Mi risponde mentre si sdraia vicino a me.

"Vuoi che ti spieghi tutto?"
"Si, e sappi che non ti giudicherò perché io ti amo e non voglio che tu stia male, prenditi tempo prima di raccontare."
"Dopo che sono scappata di casa io sono andata verso il bosco, solo che mentre correvo sono inciampata e poi svenuta, e a quanto pare Ajax mi ha trovato e mi ha portato a casa."
"Dopo cos'è successo?" Chiede lui un po' intristito.
"Mi ha legato i polsi ai bordi del letto, ma non mi ha fatto del male, mi ha dato da mangiare ma non voleva che io scappassi."
"Ti sei fatta male per caso?"
"No, io sto bene almeno credo."
"Non pensavo che tu avessi tutti quei lividi sul corpo."
"Volevo nasconderli perché mi imbarazza farmi vedere in queste condizioni."
"Stai tranquilla, so quello che hai passato e io voglio farti sentire meglio.
Non è colpa tua, io avrei dovuto esserci e invece non l'ho fatto abbastanza, se ti fosse successo qualcosa di brutto non me lo sarei mai perdonato."
"Diluc, a dire la verità non ho mai amato nessuno prima di Ajax e se sto imparando ad amare questo è solo grazie a te. E io non amo nessuno più di quanto io ti ami."
"T/n... Sono l'uomo più fortunato al Mondo ad averti al mio fianco."

A un certo punto ci avviciniamo sempre di più l'uno all'altro e lentamente le sue labbra si posano sulle mie, iniziamo a baciarci in modo lento e passionale, Diluc inizia a scendere e a baciarmi lentamente il collo lasciando piccole tracce di saliva, iniziamo a spogliarci a vicenda, fin quando non rimaniamo quasi nudi, inizia a scendere verso il mio seno togliendomi l'intimo superiore e continuando con baci passionali e lenti, nel mentre gli accarezzo i capelli e accarezzo la sua schiena finché non arriva alla mia intimità chiedendomi: "T/n sei sicura di voler continuare?"

Annuisco e così mi toglie lentamente le mutandine in pizzo bordò.
"Ora apri le gambe." Chiede con voce delicata faccio come dice e con una spinta secca e decisa è entrato dentro di me.
"Ahh-!" Lascio andare un leggero gemito dalle mie labbra per il dolore.
"Shh tranquilla, ho dovuto fare così altrimenti se fossi entrato piano ti avrei fatto più male."
Inizia a dare spinte delicate per non farmi sentire dolore.
"Ahh..." È bastato qualche gemito per fargli capire di aumentare il ritmo delle spinte.
Adesso voglio sentire uscire il mio nome dalle tue labbra.
"D- Dil- Diluc!"
"Ahh- ti prego fa' più forte non ti fermare."

Dopo quelle parole ho visto un leggero sorriso sulle sue labbra come se fosse compiaciuto.
Così aumenta il ritmo della velocità e inizia a dare spinte molto forti e dopo un po', ci stacchiamo l'uno dall'altro sfiniti e dalla sua bocca sento uscire: "Ti amo."
"Anch'io ti amo." Rispondo mentre mi stringe tra le sue braccia.
"Diluc, ho freddo."
"Vieni qui ti riscaldo io." Aggiunge mentre mi stringe ancora più forte di prima.

Ad un certo punto inizio a fissare il vuoto fin quando: "T/n ti senti bene?" Mi domanda lui mentre mi accarezza dolcemente la schiena.
"Si, sto bene..."
"Sei sicura?" Chiede lui mentre mi bacia dolcemente la fronte.
"No, non sto bene il fatto è che io sono scappata da quella casa e se Ajax avesse qualche attacco isterico?"
"Sta tranquilla adesso tu sei con me e io ti proteggerò da lui te lo prometto."
Ma quanto è dolce, è la prima volta che qualcuno mi ama così tanto.
Il mio pensiero è stato interrotto quando Diluc mi ha domandato:
"Hai ancora freddo?"
"Si, ho freddo."
"Mhh, aspettami un secondo."

Ad un certo punto si è alzato ed è andato verso l'armadio e ha preso una camicia nera e me l'ha passata.
"Tieni, almeno non morirai di freddo."
L'ho afferrata e l'ho annusata
"Profuma di te." Appena l'ho detto lui è quasi arrossito. Così gli ho dato un bacio sulla guancia e l'ho abbracciato, mi ha intenerita molto.
"T/n voglio portarti in un posto e ci tengo che tu lo veda."
"Non vedo l'ora di andarci allora."
"Ci andiamo oggi pomeriggio?" Mi chiede lui mentre mi accarezza dolcemente il viso.
"Si, ma adesso possiamo andarci a lavare nella vasca da bagno?"
"Vuoi lavarti con me?"
"Perché no." Rispondo quasi arrossita.
"Vieni andiamo allora."
Andiamo in bagno e ci sdraiamo entrambi dentro la vasca da bagno.
"Vieni siediti sopra di me."
Mi siedo lentamente sopra di lui e ha iniziato a lavarmi la schiena in modo lento e passionale.

E poco dopo ha iniziato a baciarmi il collo in modo sensuale finché la mia voce non spezza il gelido silenzio che c'è tra di noi.
"Diluc..."
"Si?" Risponde lui tra un bacio e l'altro.
Lo guardo un'attimo negli occhi e mi domanda:
"T/n mi volevi dire qualcosa?"
"Oh, emh bhe- ecco io- credo di essermelo scordata, però... Hai degli occhi bellissimi."
Dico io sorridendogli.
"Anch'io amo i tuoi occhi ne sono affascinato."
Dopo mezz'ora che parliamo gli dico: "Diluc ho fame."
"Ad essere sincero ho fame anch'io."
Finiamo di lavarci a vicenda e usciamo dalla vasca da bagno e andiamo a vestirci e iniziamo a cucinare.

Aspettiamo che arrivi il pomeriggio in tanto sto lentamente morendo nella curiosità chissà cosa vuole farmi vedere? Arrivano le 17:30 del pomeriggio finché non mi porta al cimitero di Mondstandt.
Mano nella mano gli chiedo:
"Diluc, perché siamo qui?"
"Perché voglio presentarti due persone importanti."
Arriviamo alle lapidi e non ci posso credere.

"Sono i tuoi genitori vero?"
Ha annuito e ha detto: "Madre, padre vi presento T/n la donna che non mi ha mai abbandonato nonché la mia compagna e chissà magari anche futura moglie."
A quelle parole mi si è gelato il sangue ho sentito bene futura MOGLIE?! Probabilmente devo essermelo immaginato.
"Ma Diluc..."
Lui ha qualche lacrima agli occhi.
"Non pensavo che volessi presentarmi i tuoi genitori..."
"Avrei voluto farlo molto tempo fa' T/n ma purtroppo non ho potuto."
"Amore..."
È stata l'unica parola che ho detto ad un certo punto ho detto a Diluc: "Seguimi."

Ha iniziato a seguirmi e l'ho portato davanti alla tomba di mio zio.
"Diluc lui è mio zio invece è stata una delle persone più importanti per me."
"Mi dispiace molto, so che è difficile..."
"Non preoccuparti, sono riuscita a superare il fatto che purtroppo lui non ci sia più."
"Dei miei genitori so ben poco non so nemmeno se siano vivi, e la mia infanzia non è stata una delle peggiori ma nemmeno una delle migliori."
"T/n devo passare un attimo alla taverna a controllare una cosa dopo andiamo dove vuoi tu, va bene?"
"D'accordo se ci tieni tanto andiamo da qualche parte."

Nel frattempo andiamo alla taverna e qualche metro più lontano c'è l'ultima persona che avrei voluto vedere. Piano piano si è avvicinata sempre di più a me e Diluc ed il suo nome è...

Il Peccatore e il Salvatore// Diluc   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora