Benedict e Gabe

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Quando James arrivò al Country Stoddard golf club lo trovò affollato. Ben, suo fratello, lo frequentava assiduamente per il semplice motivo che uno dei soci fondatori era il compagno.

Benedict e il dottor Gabriel Fulton, per tutti "Gabe," avevano consolidato la loro unione civile già da molto tempo.

Lui, spesso, li raggiungeva per passare la serata, ma Margot era restia a frequentarli, in realtà dava retta al padre che non amava le coppie gay.

Come lo vide arrivare, Gabe gli andò incontro, scosse la testa rossa e lo abbracciò con troppa foga; scherzavano sull'ipotesi che avesse delle origini italiane per quanto gesticolasse e fosse espansivo.

"Ciao giovanotto, stai crescendo! Tuo fratello ti aspetta! Solito posto in fondo alla sala, vi raggiungo più tardi." Per il cognato era rimasto il ragazzino imberbe conosciuto anni prima.

Nonostante disponesse di una forte personalità era quasi coetaneo di Ben e si dimostrava protettivo verso la nuova famiglia. 

Dopo averlo soppesato,  gli strinse il braccio e chiese. "Sei solo James? Hai qualche problema?"

"Sopravvivo!" rispose lui abbassando la testa. "Scommetto che le voci sulla crisi del mio matrimonio, siano già arrivate. Mi dispiace coinvolgere Ben."

Gabriel aumentò la stretta. "Ti vuole bene, lo sai che non vorrebbe vederti soffrire."

Il giovane cercò di sorridere, ma gli occhi lo tradirono.

Fulton lo lasciò. "Ora goditi la serata e non pensare a nulla." gli indicò l'uomo che si sbracciava seduto al tavolo oltre al bancone del bar. "Il nostro professore era impaziente d'incontrarti, non smetteva di guardare l'orologio."

James ridacchiò e si incamminò per raggiungerlo.

Attraversò la sala che brulicava di gente: coppie eleganti che flirtavano, soci d'affari abbigliati per il golf e animati gruppi di amici che schiamazzavano.

Un'ampia vetrata dava sul giardino esterno che portava ai campi da gioco verdi e curati.

All'interno, i tavoli erano disposti per garantire la giusta privacy, rendendo il locale intimo e piacevole.

Benedict, in un impeccabile completo blu scuro, si alzò per andargli incontro. Aveva l'aria del docente autorevole e compassato di Oxford. Infatti, era stimato e rispettato grazie alla cattedra in diritto costituzionale. Aveva dimostrato, fin da ragazzo, una straordinaria predisposizione per lo studio, fu per merito suo che anche lui si laureò, diventando un avvocato di successo.

Ben, era tutto ciò che gli restava della famiglia Emory. Come sempre, fu abbracciato con foga eccessiva tanto che gli mancò il respiro.

Riuscì a biascicare appena due parole.

"Finirete per diventare apprensivi vuoi due! Mi stai stritolando!"

Si liberò dalla presa, con il calore che gli saliva in volto, mentre si rispecchiava nei suoi occhi grigi che entrambi condividevano. Il fratello, si lisciò con le dita gli amati baffi scuri, studiandolo per un breve momento.

"Hai una faccia ragazzo!" lo spinse sulla sedia per farlo accomodare al tavolo apparecchiato.

James si sentiva tranquillo in sua compagnia, il senso di sicurezza che avvertiva, lo faceva stare bene.

Solo su di una cosa si erano scontrati: non era stato contento del matrimonio con Margot Wallace e spesso lo aveva messo in guardia sulle ingerenze del padre, che conosceva frequentando l'ambiente legale. Lui ingenuo e innamorato, non lo aveva ascoltato.

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