Ognuno di noi..ha vissuto qualcosa che l'ha cambiato per sempre..
A diciassette anni la mia vita è andata in pezzi.
Marco e Beatrice Magnolia, i miei genitori, sono rimasti vittima di un incidente aereo diretto agli U.S.A
Di loro, nemmeno i corpi sono stati ritrovati.
Se non c'è un corpo da seppellire, non c'è un funerale da fare, ne una lapide dove poter portare dei fiori e versare le lacrime.
Quella lapide è posta al centro del mio cuore, dove a nessuno è permesso di entrare.
Li mi sono rifugiata per lunghi anni, crogiolandomi nel mio dolore, convivendo con lui..
Ho lasciato che si fondesse con me, che diventasse parte di me, che si rivelasse attraverso i miei occhi.
Mi sono trasferita dai miei nonni.
Da Roma a Torino.
Mi piaceva Torino, era silenziosa ed elegante, sapeva essere luminosa e raggiante, ma anche buia e tetra un po' come me.
Sono Eleonora Magnolia, ho ventitré anni, sono nata il 14 Febbraio..Aquario, si, sono nata il giorno di San.Valentino, la festa degli innamorati.
Sono una donna indipendente, bisognosa di libertà odio le costrizioni. Amo il mio lavoro, dove do il massimo, dove sono circondata da persone, ma ancor di più amo la solitudine. Sono imprevedibile, ma sempre lucida nelle decisioni che prendo.
Sono lunatica, testarda, a volte troppo diretta.
Sono estremamente competitiva e non lascio che nessuno si metta tra me ed i miei obiettivi.
In Amore? Beh..
Sono una persona che non va in cerca dell'amore, non sento la necessità di avere qualcuno a fianco per forza.
Tuttavia, io e il mio fidanzato, Mattia, stiamo insieme da tre anni e sto molto bene.
In amore se c'è una cosa che odio è la gelosia e la l'essere possessivi, più cercavano di legarmi a loro più evadevo.
Mattia invece è piuttosto tranquillo, non si aspetta da me che cucini il pranzo o la cena, nemmeno il tipo di donna che sogna il matrimonio a tutti i costi, ne tantomeno una da coccole e passeggiate mano nella mano, il mio ex quando ci siamo lasciati mi ha definita, regina delle nevi. Diceva che ero fredda, distaccata, che non ero come le altre ragazze, però il sesso con me era incredibile, a detta sua.
Nella vita ho avuto due ragazzi, Fabio e Mattia, col primo sapete già che è un ex e vabbè.
Mattia è l'uomo perfetto, forse troppo.
Alto, capelli biondi cenere, occhio azzurro cielo, ventottenne in fissa con il fitness e la dieta. Sempre puntuale e mai una parola fuori posto, architetto conosciuto in tutta Torino e dintorni.
Ci eravamo appunto conosciuti all'inaugurazione di un edificio da lui progettato.
Avevo vent'anni, lui venticinque.
Non ero ancora conosciuta nel mio campo, fui invitata a quell'inaugurazione da una amica di mia madre che avrebbe lavorato li come cuoca.
Mi sembrava scortese declinare, così andai e lo incontrai.
Per lui fu colpo di fulmine, non per me.
Mi ci volle del tempo, ammetto che mi corteggiò allungo, mi imbarazzava, però era piacevole. Stavo bene con lui così iniziai ad uscirci e a distanza di tre anni siamo qui.
Mi ha chiesto di andare a vivere insieme, ma non me la sento, preferisco stare a casa mia, con i miei spazi, con le mie cose.
Ci rimase male, ma lo accettò.Sono un'organizzatrice di eventi, nel mio lavoro sono molto precisa e perfezionista.
Voglio che i miei clienti siano soddisfatti e felici dell'organizzazione del loro evento speciale.
Per questo ho messo su un gruppo di lavoro molto affiatato e competente.
Nessun cliente ha mai avuto da ridire e di questo ne vado molto fiera.È la sera del 23 Dicembre, sono al Luxury, un lussuoso ristorante progettato da Mattia, ma stasera addobbato e organizzato dalla sottoscritta per la cena societaria annuale della Juventus, una delle due squadre della
città di Torino.
Gli invitati sono qui, quasi tutti, c'è chi chiacchiera, chi allegramente scherza, chi si guarda intorno o chi sorseggia calici di vino.
Osservo il procedere degli eventi in un angolo in disparte.
Sento uno sguardo addosso prepotente.
Lo ignoro, ma poi decido di capire a chi appartiene.
Un ragazzo, avrà più o meno la mia età, è seduto due tavoli più avanti, insieme a lui una ragazza e due ragazzi.
Punto i miei occhi nei suoi..
Nonostante sia stato beccato, non abbassa lo sguardo, ma sembra soddisfatto invece che la sua occhiata sia stata ricambiata.
Mi squadra dalla testa ai piedi, con estrema lentezza.
La ragazza al suo fianco lo scuote dal braccio insistente, sembra scocciato di essere disturbato dalla sua analisi.
Distolgo lo sguardo.La cena procede molto bene, ma ho sempre quegli occhi addosso..
Ma cosa vuole?
-Mattia, vado a prendere una boccata d'aria.- dico alzandomi e raggiungendo l'immensa terrazza illuminata.
Mi affaccio alla balconata.
L'aria è fredda e umida.
Ho un leggero mal di testa per via delle forcine che legano i miei lunghi capelli castani in uno chignon.
-Non vedo l'ora che finisca..- sussurro..
-Buonasera.- dice una voce estranea alla mie spalle. -Bellissima serata, vero?- chiede.
Mi volto ritrovandomi davanti il ragazzo che da tutta la sera continua a lanciarmi occhiate.
-Buonasera, si..ho fatto un buon lavoro.-
C'è stupore nei suoi occhi che sembrano quasi color nocciola, ma la luce confonde.
-L'hai organizzata tu?- chiede.
-Si.-
-Permettimi di presentarmi, Federico Chiesa, molto piacere.-dice porgendomi la mano.
-Eleonora Magnolia, piacere mio.- dico stringendogli la mano.
In quel preciso momento..mi sentii strana, come se una scarica elettrica mi stesse attraversando dalla testa ai piedi, ma non mi ci soffermai molto.
-Amore sei qui!- Mattia si avvicina a noi.
Il ragazzo lascia andare la mia mano.
-Eccoti, il signor Chiesa mi stava dicendo che apprezza molto la serata.- dico.
Sul volto del ragazzo si formò un sorriso.
-L'hai organizzata tu, ovvio amore.- dice il mio fidanzato circondando le mie spalle con un braccio e avvicinandomi a sé.
Strano da parte sua, sembra quasi voglia marcare il territorio.
-Arrivederci, si diverta.- dico allontanandomi da quella terrazza, con lo sguardo del ragazzo puntato addosso.Una volta in macchina Mattia inizia a parlare.
-Stai lontana da quello.- dice categorico.
-Eh?-
-Da quel calciatore. Dai calciatori in generale.-
-Scusami tanto Mattia, intanto non ha fatto nulla di male, si è complimentato per la serata e si è presentato per educazione. Poi sei arrivato tu. E poi da quando in qua ti serve marcare il territorio?! Cosa sei un gatto per caso?-
-Ti ha messo gli occhi addosso e lo sai bene, perché ad alcuni sguardi ti sei anche girata. È un caso che gli sia venuta voglia di aria fresca, proprio mentre eri uscita da sola in terrazza? E per complimentarsi, non serve la presentazione. È un calciatore, non mi piace.-
-Tutte queste paranoie solo perché si è presentato e mi ha guardata? Quanti anni hai? 16?- chiedo ironica. -Da un uomo di 28 anni, mi aspetto un certo tipo di maturità, non che si metta a marcare il territorio, solo perché un ragazzo si è presentato e ha lanciato qualche occhiata.-
-È un calciatore, è abituato ad ottenere tutto ciò vuole e lui ti vuole.-
-È un calciatore, e quindi? Ti ricordo che non sono un oggetto e che non puoi prendermi come se fossi al supermercato. Solo perché ti sei messo in testa cose strane per due sguardi, non giustifica questa scenata.-
-Non mi fido di lui, non mi piace.-
-Ma come fai a fidarti di una persona che non conosci nemmeno.-
-A pelle, non mi fido.-
-Che gran cazzata.-
-Vedila come ti pare, tanto impedirò a qualunque costo che vi possiate vedere.-
-Mi sa che hai bevuto troppo. Portami a casa.-
-Come?-
-Voglio andare a casa mia, non voglio stare con te. Stasera mi stai dando sui nervi, non cercare di avere il controllo su di me, non l'ho mai permesso a nessuno e mai lo permetterò.-
-Amore, stai scherzando spero?-
-No.-
-Ma io..-
-Non mi importa Mattia, sai che odio le scenate di gelosia e quella di stasera lo è.-
-Ti stava mangiando con gli occhi!! Lo capisci?!-
-E allora?-
-Ma che significa "E allora?" Eleonora stai scherzando!?-
-No. Mi guardava? Okey. Non mi ha importunata o chiesto il numero Mattia!-
-Se non fossi arrivato io..-
-Cosa? Mi sarei buttata tra le sue braccia?! Ma smettila! Accosta.-
-Siamo lontani da casa.-
-Accosta ho detto!-
Sbuffa, ma lo fa.
-Che hai intenzione di fare?-
Scendo dall'auto e chiamo il servizio taxi.
-Amore..-
-Il taxi sta arrivando, puoi anche andartene.-
-Eleonora non ci posso credere! Fai sul serio?!-
-Si, mai stata così seria. Ci sono cose che odio e non riesco a tollerare, la patetica scenetta di prima è una di questa quindi voglio andarmene a casa mia.-
-Paretica scenetta? Quel tipo non mi piace, per niente. Fidati di me..se avesse avuto..-
-Se avesse avuto cosa?! Parli come se io non avessi una coscienza, come se tutto dipenda dalle scelte di una sola persona! Se io qualcosa non la permetto, non succede. Punto.- dico categorica.
-E se invece lo permettessi?-
-Come scusa?-
-Potrebbe sedurti.-
-Senti caro, non aggiungere altro. Credo che tu abbia bisogno di schiarirti le idee. Te ne puoi andare.- dico iniziando a sentire la rabbia alla bocca dello stomaco.
Il taxi si affianca alla sua auto.
-Eleonora! Non volevo..-
-Non mi interessa.-
-Non mi saluti nemmeno!?-
-No.-
Salgo in auto.
-Via Leonardo Da Vinci 48. Grazie.- dico al tassista.
Che nervi..Autrice: Nuova storia!! Protagonisti Federico Chiesa ed Eleonora!!
Vi do il benvenuto in questa nuova avventura! Sperando che possa piacervi come la storia precedente "Meteore"!
Buona lettura a tutti ❤️❤️

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I Fuck you in Secret ~Federico Chiesa~
FanfictionEleonora Magnolia è una ragazza che all'età di 17 anni ha perso entrambi i genitori in un incidente aereo. Affidata ai nonni materni si trasferisce da Roma a Torino, città di origine della madre. Adesso ventitreenne ha una vita tranquilla, un perfe...