Siamo tornati a Torino e l'impatto mediatico scaturito dalla splendida idea avuta della famiglia Quagli, ovvero quella di accusare Federico di violenza, è stato enorme.
È da una settimana che fuori casa è invaso dai giornalisti.
Non sono nemmeno potuta andare a lavoro in ufficio ed ho lavorato da casa.
Federico è una bomba ad orologeria tanta è la rabbia che ha accumulato in questi giorni.
Non gli si può dire niente ed è comprensibile.
Ha persino discusso con la madre, cosa assurda per lui.
Oggi ha anche avvertito un leggero fastidio alla coscia in allenamento, quindi è rientrato a casa prima.
Da quando è arrivato prima di pranzo, non ha fatto altro che starsene buttato sul divano a giocare alla play.
Mi ha totalmente ignorata ed io ho continuato a lavorare ignorandolo a mia volta.
-Hai finito con il lavoro?- chiede raggiungendomi nella sala da pranzo dopo ore.
-Ti sei finalmente ricordato che esisto Chiesa?-
-Sono nervoso e non voglio finire per discutere con te.-
-Perché dovremmo discutere?-
-Perché sono nervoso ed anche la minima provocazione o battuta mi da sui nervi, oggi ho mezzo litigato con Dusan.-
-Capito.-
-Hai finito o no?-
-In realtà già da ore, mi sto portando avanti un sacco di lavoro.-
-E perché non lo dici?-
-E perché mai? Eri così concentrato nel giocare, non volevo disturbare. Sei tornato a casa e mi hai a malapena salutata, ti ho chiesto come stassi e mi hai ignorata, non hai nemmeno voluto pranzare con me, che vuoi adesso?-
-Eleonora ti prego, non metterci anche tu il carico. È una settimana di merda.- alza la voce.
-Lamentati con la tua ex e company! Non prendertela con me! Sono chiusa in casa da quando siamo tornati da Firenze! Non so se ti rendi conto che non sono nemmeno potuta andare a lavoro Federico!-
-Non urlare!-
-Sei tu che hai urlato per primo cazzo!-
Sospira e si passa una mano sul viso.
-Basta, hai ragione scusami, è che è tutto un casino amo.-
-Lo so, ma non prendertela con me.-
-Non me la prendo con te Amo, sono incazzato nero perché ci sta rendendo la vita una merda.-
-Sei già andato ai carabinieri?-
-Si, stamattina. Tutto okey per loro, dicono di star tranquillo e aspettare.-
-Okey.-
-Me lo dai un bacio?-
-Sei stato un vero stronzo.-
-Lo so amore è che divento intrattabile quando sono arrabbiato, non volevo discutere anche con te..-
-Tu..quando fai così..mi destabilizzi..perché solitamente sono io quella che si arrabbia e tu sei quello dolce e coccoloso che mi fa passare la rabbia.., ma io..non so come..comportarmi..-
-Ehi..nono..guardami..amore non c'è niente che non va anzi, ho molto apprezzato il fatto che tu non mi abbia riempito la testa di domande, non mi sia stata col fiato sul collo e che non abbia fatto scenate. Hai saputo aspettare che fossi io ad avvicinarmi, hai aspettato che mi passasse, che svuotassi un po' la mente e scaricassi la tensione. Credimi, non avresti potuto fare cosa migliore..-
-Sei sicuro?-
-Sicurissimo, davvero non sopporto quando mi stanno addosso ed io sono arrabbiato, mi innervosisce e agita ancora di più..hai fatto benissimo..-
A volte ho come la sensazione di non riuscire a capirlo e di non sapere come prenderlo..
-Eleonora, va tutto bene, dico davvero..-
-Pensavo fossi arrabbiato con me..mi hai ignorata..-
-Te l'ho detto amore, ho un carattere di merda quando sono incazzato, vedo nero e non controllo le brutte risposte..-
-Va bene..-
-Non volevo litigare con te perché poi sto male, con te voglio assolutamente che ci sia il sereno..capisci..?-
-Si, capito..-
-Me lo dai un bacio e facciamo pace?-
Mette il suo viso davanti al mio sporgendo le labbra.
Lo bacio a stampo.
-Scusa se prima ho alzato la voce..mi dispiace..-
-Scusami anche tu..se l'ho alzata anche io..-
-Cosa ti va per cena Bimba?-
-Mmmh, sincera? Pizza.-
-Allora mia bimba, cucinerò per te un pizza fantastica!-
Lo guardo scettica.
-Sei sicuro di riuscire a cucinare la pizza? Anzi di saper cucinare in generale.-
-Ci sono cose di me che ancora non sai, tipo che non sembra, ma so cucinare abbastanza bene.-
-É l'abbastanza che mi preoccupa.- dico.
-Abbi fiducia amore, mangerai la pizza più buona di sempre!-
-Se lo dici tu allora proverò a fidarmi della tua cucina, ti serve aiuto oppure continuo a lavorare?-
-Continua pure le tue cose, io mi occupo della cena, va bene?- chiede sorridente.
-Ecco il Federico che conosco..sorridente..-
-Non si può sorridere sempre amore, specialmente quando si è in certe situazioni spiacevoli, sarebbe troppo bello, ma per fortuna ho te..-
-Tu non hai fatto niente della quale ti accusano, non star lì a stressarti troppo amore.-
-Lo so, ma non possiamo muoverci da qui che ci sono dozzine di persone che ci vengono a dosso, è frustrante e fastidioso.-
-É il loro lavoro?-
-Cosa? Rompermi i coglioni?-
-Federico!-
-È quello che fanno da una settimana.-
-Dai! Vai a cucinare questa fantastica pizza e non pensare hai giornalisti lì fuori.-
-Li invitiamo a cena, che dici?-
-Sarebbe tremendo.-
Sorride.
-Lo sai che quasi quasi..-
-Oh no! Non farti venire in testa strane idee, non ci pensare neanche.-
-Nah, sarebbe un casino. E se ci andassi a parlare?-
-Ma il tuo avvocato ha detto di non rispondere ai giornalisti.-
-Si, ma mi sembra un po' to much questa storia.-
Sospiro rassegnata al fatto che farà comunque come gli pare.
-Fede, fai come vuoi, se pensi che migliorerà la situazione allora fallo.-
-Gli chiamo.-
-A chi?-
-Al mio avvocato. A chi se no?-
-Pensavo a qualche giornalista.-
-Del numero dei giornalisti ne faccio volentieri a meno.-
-Bene amore, allora chiama.-
Prende il cellulare e come annunciato chiama il suo avvocato che inizialmente gli sconsiglia di buttarsi in pasto ai giornalisti, ma poi dopo tutte le lamentele di Federico ha ceduto, ma niente risposte a domande scomode.
-Vado.-
-Stai attento e se vedi le cose complicarsi, torna in casa.-
-Va bene mamma.-
-E chiama tua madre quando rientri! L'hai trattata malissimo, figlio mio un calcio in culo non te lo avrebbe tolto nessuno!-
-Poveri i miei figli con una madre che ti prende a calci in culo!- ironizza.
-Se fanno come il padre sicuramente.-
-Vado! Ti amo!-
-Ti amo anche io!-
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I Fuck you in Secret ~Federico Chiesa~
FanfictionEleonora Magnolia è una ragazza che all'età di 17 anni ha perso entrambi i genitori in un incidente aereo. Affidata ai nonni materni si trasferisce da Roma a Torino, città di origine della madre. Adesso ventitreenne ha una vita tranquilla, un perfe...