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Spezzare una margherita, o una coroncina in questo caso, equivaleva a lasciarsi o a divorziare, a seconda della situazione.
Due persone che avevano scelto di rompere il legame non potevano più ricostruirlo, così diceva la tradizione. E se quelle due persone non avessero avuto scelta? Se qualcun altro lo avesse fatto al posto loro? Di questo Giorgio non aveva mai sentito parlare, nemmeno a scuola. Fino a prova contraria la relazione tra Giorgio e Alex era terminata nel momento in cui Cico aveva tirato troppo forte la coroncina, senza pensare alle conseguenze.
Alex, che non ne sapeva un granché, rimase di stucco per via del gesto improvviso ma non immaginò nemmeno di non poter più tornare insieme a Giorgio dopo la rottura. La folla, delusa, si sciolse sotto ai loro occhi. Si sentì qualcuno urlare 'Poverini, erano così carini insieme!' e 'Per colpa di quel ragazzo gli altri due non potranno più amarsi!', Giorgio capì di essere fregato, perché quelle persone sembravano saperne più di lui. Guardò Alex sconcertato.

Alex: Cos'è questa storia?  Disse, riferendosi alle voci confuse che sentiva intorno a lui.
Giorgio: Ecco, vedi, nel momento in cui una margherita viene spezzata, non c'è modo che torni come prima. Perciò è come se ci fossimo lasciati...
Alex: E dov'è il problema, te ne colgo un'altra!

Fece per chinarsi a raccoglierne una ma Giorgio lo fermò, Cico incrociò le braccia pensieroso.

Giorgio: Alex non hai capito, non puoi farlo. Secondo la tradizione una coppia che si lascia non può assolutamente tornare insieme!
Alex: Non ha senso! La responsabilità non è la nostra, è stato-
Giorgio: Lo so, questa regola è pensata per coloro che scelgono volontariamente di terminare un fidanzamento, non come noi che non c'entriamo nulla... Rivolse lo sguardo a Cico furioso e strinse i pugni.

Alex: Tu, brutto-

Alex lo afferrò per la maglietta e Giorgio fece giusto in tempo a mettersi in mezzo prima che la situazione potesse degenerare ulteriormente.

Giorgio: Fermi, non è la soluzione!
Alex: Ci ha rovinato la vita! Urlò, con le lacrime agli occhi.
Cico: Ho ottenuto quello che volevo, separarvi. Allora perché mi sento così male?
Alex: Perché sei una m- Respirò profondamente e cercò di calmarsi.
Alex: Senti, è troppo tardi per pentirti delle tue azioni
Giorgio: Non è mai troppo tardi per questo, più che altro non porterà a niente, ormai.

Si avvicinò a ciò che restava della coroncina di fiori e tentò di rimetterla insieme. Qualche petalo cadde e qualche stelo finì di spezzarsi, non c'era modo di salvarla.

Alex: Ragioniamo, come possiamo fare?
Cico: E io che ne so
Alex: Sai fare solo danni!
Giorgio: Alex-
Cico: È vero, ha ragione. Non ci ho pensato due volte prima di agire. Ero così accecato dal desiderio di portarti via da Alex che le cose mi sono sfuggite di mano. Giorgio, so che non mi amerai mai quanto ami lui, ma almeno perdonami.
Alex: Dovresti delle scuse anche a me, amico.
Cico: Già, scusate, davvero. Posso cercare di aiutarvi, anche non so quasi nulla a riguardo...
Giorgio: Scuse accettate, anche se ci vorrà un po' di tempo prima che mi passi.
Alex: A me non passerà mai, però comunque grazie per esserti reso conto di quello che hai fatto. Il problema rimane, che facciamo?
Giorgio: Posso parlare con mia madre, tutto quello che conosco sulla tradizione me lo ha insegnato lei. Saprà di sicuro darci una mano!
Cico: Ti accompagno
Alex: Non esiste, vado io.
Giorgio: Possiamo andare insieme-
Alex&Cico: No!
Giorgio: E va bene, andrò da solo!

Si girò di spalle e corse nella direzione del negozio di fiori, senza dare tempo agli altri due di ribattere. Sapeva di poter trovare sua madre a lavoro a quell'ora e anche se non avrebbe dovuto disturbarla era troppo importante per rimandare. Sperava che come sempre lei avesse trovato la soluzione. Ripensò alle parole di Alex ed era vero, Cico gli aveva rovinato la vita. Poteva finalmente essere felice insieme al ragazzo dei suoi sogni e invece è stato svegliato proprio sul più bello. Dall'essere convinto che nessuno lo notasse a essere conteso tra i due ragazzi più carini della scuola è un attimo, evidentemente.
Il negozio non era tanto lontano dalla gelateria, l'adrenalina gli permise di arrivare abbastanza in fretta. Mandò un messaggio ad Alex per avvertirlo di essere ancora intero appena si fermò davanti alla porta. Entrò e il profumo che sentì fu lo stesso di ogni volta. I fiori freschi catturarono la sua attenzione. Sua madre fece capolino dal bancone, il suo nome era Matilde, ricordava la Primavera.

Matilde: Oh ciao caro! Sei venuto ad aiutarmi con i clienti?
Giorgio: In verità avevo bisogno di un consiglio, ma se hai bisogno posso restare
Matilde: Dimmi tutto, intanto sistema quei Girasoli nella vetrina d'ingresso, mi sono arrivati oggi ti piacciono?
Giorgio: Molto belli, senti hai presente Alex, no?
Matilde: Certo! Il tuo migliore amico se non sbaglio. Prima passava molto più spesso al negozio, ora è un po' che non lo vedo. Avete litigato?

Matilde si riferiva a tutta quelle volte in cui Alex era andato a comprare una rosa o un mazzo di fiori per le sue precedenti fidanzate, Giorgio scacciò dalla mente il pensiero di Alex con qualcun altro e prese coraggio per raccontarle come stavano davvero le cose.

Giorgio: Vedi, stiamo insieme. O perlomeno stavamo insieme, prima che Cico strappasse le margherite che gli avevo regalato!
Matilde: Cosa!? Quel Cico? Sua madre ha sempre disprezzato le mie Orchidee, secondo me non hanno niente di male.
Giorgio: Le tue Orchidee sono le migliori del paese, ma torniamo al punto. Avevo intrecciato una coroncina di margherite come mi hai insegnato tu e l'avevo data ad Alex, giusto ieri. Poi Cico si è messo in mezzo rompendola! C'è possibilità di sistemarla?
Matilde: Come sai, secondo la tradizione un legame spezzato non può essere ricostruito. Avresti dovuto dirmelo prima, Gio. È un bel problema! Per farti capire è come quando cade un piatto di ceramica e si rompe in mille pezzi: per quanto tu ti possa impegnare non si riparerà mai, ci sarà sempre qualche pezzo che manca o che non combacia e in ogni caso non tornerà mai allo splendore iniziale, nemmeno con la colla migliore che tu possa trovare sul mercato.
Giorgio: E se il piatto non l'ho fatto cadere io?

Matilde si fermò a riflettere.

Matilde: Le conseguenze dovrebbe pagarle chi ha fatto cadere il piatto, effettivamente.
Giorgio: Applicato alle margherite, com'è che funziona questo ragionamento?
Matilde: Aspetta qui.

Matilde si ritirò nella parte posteriore della sua bottega, dove c'era un piccolo magazzino pieno di scatole, vasi e fiori sfiniti. Giorgio si ricordò di non esserci mai potuto entrare da piccolo, chissà cosa Matilde nascondeva lì dentro. La donna fece ritorno con un pesante libro tra le mani, spesso più di un dizionario di latino. Di quelli che hanno sia la parte italiano-latino che latino-italiano.

Giorgio: Aspetta che ti aiuto!

Con le mani cercò di scaricare il peso su di lui piuttosto che su sua madre. Lo poggiò sul bancone a fatica. Era visibilmente vecchio e ingiallito, aveva la copertina marrone spessa su cui non era scritto assolutamente niente.

Giorgio: Cos'è? Un elenco telefonico del 1800?
Matilde: No, qui c'è tutto quello che vuoi sapere. È stato tramandato dalla mia famiglia di generazione in generazione, presto sarà tuo. Per ora lo custodisco qui, al sicuro. È come se fosse un vecchio Wikipedia solo per le domande sulla tradizione. Ho studiato da qui quando ero più giovane, ovviamente non l'ho letto tutto. Sta a te cercare le risposte di cui hai bisogno, io ho del lavoro da sbrigare!

Il ragazzo la ringraziò emozionato e trascinò il libro all'esterno per sfogliarne le pagine. Lo aprì con attenzione e scoprì che non c'era un indice da consultare, perciò avrebbe dovuto leggerlo davvero dall'inzio alla fine.

Daisy Chains - TheBadNauts 💌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora