capitolo 1 parte 9

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Batto un piede per terra e sospiro, affatto sorpresa.

"Alex! Ti sembrano il luogo e il momento giusto? Puoi smettere per una singola volta di fare il temerario? Sii meno sconsiderato per una buona volta"
Sussurra qualcosa alle ragazze in sua compagnia e avvolge attorno alle loro spalle un lenzuolo.

Ha superato innumerevoli volte i suoi limiti. Così tante volte che i suoi tradimenti fanno parte della quotidianità.
Il matrimonio combinato chiaramente non fa piacere a nessuno dei due, tuttavia, reclamo ossequio.

Alexander avanza, lagnandosi.

''Cos'è che vuoi esattamente? Sempre tra i piedi a rompere, eh? Non riesci a farti scopare da qualcuno lontano da qui?"
Si appoggia allo stipite della porta.

"È il giorno del nostro fidanzamento! Abbi un po 'di rispetto."
Sospiro e cerco di trattenermi dall'alzare gli occhi al cielo.

"Credi m'importi qualcosa? Il mio nome è Alexander Et Moore!"
Rabbia ribolle in me.

"Smettila di ricordarmi chi diavolo sei ogni dannata volta! Sono al corrente del fatto che dovrò vivere per il resto della mia vita con un avaro bastardo. Non ricordarmelo costantemente."
Sussulto a malapena.
Dinanzi si miei occhi, vedo una sberla ricolma di ira e sdegno, venire verso di me come al rallentatore, che in qualche modo riesco a bloccare.

Prendo un profondo respiro e fisso intensamente i suoi occhi scuri.
"Non osare pensare una seconda volta di potermi sfiorare. Non sarà un moccioso viziato che non ama nessuno tranne se stesso a mostrarmi il mio valore."
Mi avvicino assicurandomi di emanare fermezza.

"Attento. La tua mera esistenza non ha pregevolezza."

"Cosa?"
Incarica un sopracciglio e prova a deridermi, esibendo un ghigno forzato.

"Non sei l'unico che può permettersi di giocare sporco. Tu non hai la più pallida idea di quanto mi piaccia farlo. Schiacciare i futili ratti che credono di avere valore è il mio passatempo preferito.
Io Sono Giselle Thompson Harris. Per quanto continuerai a scopare ragazze rimarrai sempre e comunque colui che trarrà beneficio da me. Colui che dipenderà da me. Non dimenticarlo."
Sospiro e riprendo.

"È questo ciò che desideri?"
Ridacchia, inabile di cimentarsi.

"Già. Sei Giselle, figlia maggiore di Joseph Thompson Harris. La privilegiata. L'unica erede che mostrano al pubblico e che probabilmente possederà l'Apex. Senza tuo padre non saresti nessuno. Il mio titolo è sudato. Perlomeno in qualcosa ho contribuito."
Abbozzo un sorriso, irritata.

"Non provi repulsione nel mentire guardandomi negli occhi?"
Mi trattengo dal continuare a parlare mordendo il labbro inferiore.

"Alex? Quanto ci metti?"
Una chioma rossa sbircia dalla porta spalancata della cabina.

"Comprendo la causa del tuo atteggiamento. Hai ricevuto un'educazione indulgente che ti ha insegnato a credere di avere l'intera attenzione puntata addosso, tuttavia non gira più intorno alla tua volontà il mondo, sciaguratamente.
A nessuno di noi due piace questa situazione, ma dovresti prendere in considerazione gli stati delle nostre famiglie. Stai per sposare Giselle Thompson Harris-"
Mi interrompe bruscamente.

"Non cercare di essere la vittima che prova saggiamente a trovare una risoluzione. Nemmeno conosco la tua dannata faccia, e probabilmente mai lo faro. Mi sveglierò ogni giorno accanto a una persona che ho sempre conosciuto ma che allo stesso tempo non ho mai visto. Questo non è di certo il modo in cui progetto di vivere. Non dopo tutto quello che ho fatto per arrivare qui."
Aggrotto la fronte.

"Vuoi vedermi? È questo ciò che desideri?"
Scuote il capo.

"Ciò che desidero non potrà mai avverarsi."
Un velo di tristezza gli cela il volto.

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