CAPITOLO 1

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Bakugou si gettò a peso morto sul letto, era stata una dura giornata, come tutte quelle che la precedevano.

Nella sua testa scorrevano inarrestabili le immagini della mattina passata: il dolce sorriso di Kirishima, che gli illuminava la giornata, la voce autoritaria di Iida, la risata dei suoi compagni gli stessi ragazzi che lo accompagnavano nel disperato tentativo di costruirsi un futuro.

Si portò una mano sul viso, gli era venuto mal di testa.

Osservandosi le dita il suo sguardo si soffermò sul luccicante smalto che le decorava.

Quello smalto era la sua più grande vergogna, la sua più segreta passione.

I colori sgargianti simboleggiano la sua debolezza, il suo bisogno di cura e attrazione.

Bakugou si sentiva ridicolo, non aveva nessun diritto di considerarsi un eroe finché non sarebbe riuscito ad allontanarsi da quella passione.

Era nata tutto per gioco. Quando era piccolo vedeva sua madre con quegli strani tubetti di vetro colorati, lo spalmava sulle unghie, e le ricopriva di brillanti, disegni e molto altro, trovando sempre una sequenza diversa di colori e fantasie.
Quei colori, quelle fantasie, tutto quello, lo aveva fatto appassionare.

"Posso provare anche io?" fu l'inizio di tutto, quel tutto comprendeva la debolezza.

La sua debolezza.

Il ragazzo si ricordava perfettamente il disprezzo dei suoi ex compagni ed amici. Le loro risate dipingevano ancora di nero la sua mente, coprendola dal suo pensiero, e facendo nascere una nuova emozione di odio, verso se stesso.

Ma dopo tutto ciò lui continuava. Non poteva sfuggire alla sua passione, al suo talento, alla sua natura.

"è sbagliato" continuava a ripetersi ogni sera mentre metteva quei bei colori sulle unghie, creando un'altro capolavoro.

Ed ogni sera finiva come le altre, lo smalto veniva tirato fuori, adagiato sulle unghie, ammirato, e tolto brutalmente, invaso dai ricordi che lo avevano cambiato.

Quegli stessi ricordi che lo stavano distruggendo.

Quante volte la madre gli avrà detto che non deve vergognarsi? Troppe. Ma il figlio diventò sordo alle sue parole, non volendo saperne niente al riguardo.

In prima liceo si iscrisse allo Yuei, una scuola dove avrebbe imparato come utilizzare al meglio il proprio quirk. Come non poteva andare Bakugou a quella scuola? Dimostrava ogni giorno a tutti la sua superbia e la sua superiorità insieme al potere esplosivo, ma quella sua unicità, era l'unica cosa che mascherava la vera immagine di se stesso...

Si sentiva un re. Il padrone di tutto. Il migliore. Il numero 1, ed era questo il suo obiettivo.

Finché non lo cambiò, in parte, anzi, finché una certa persona non lo cambiò.

Un semplice ragazzo dai capelli rossi dal sorriso sempre acceso.

Erano così diversi, così uniti.

Non ci volle molto a capire che provavano l'uno per l'altro lo stesso sentimento. E così, in preda all'ansia e alla paura di odiarsi, parlarono. Frasi dolci, e piene d'amore, nate da quello stesso sentimento che li legava. Quel sentimento che li univa e che li aveva avvicinati.

Ma Bakugou, dopo tutto questo, dopo aver trovato la felicità col suo compagno, mentre si impegnava a raggiungere il suo sogno, veniva assillato da dubbi.

L'eroe continuava a chiudersi a riccio tutt'oggi, lasciando esposte le sue spine per non essere ferito un'altra volta, mentre all'interno coltiva la sua passione.

Smalto per le unghie e virili chiacchierate tra ragazzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora