CAPITOLO 7

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Passarono secondi. Minuti. Ore. E Bakugou, nonostante tutto, non usciva dalla sua stanza. Mentre Kirishima, non si allontanava dalla porta.
Entrambi avevano digiunato non presentandosi a pranzo, ed ovviamente avevano perso le restanti ore della giornata.
Ogni tanto venivano i compagni a controllarli. Ma nessuno riusciva a convincerli a lasciarsi per anche solo pochissimo tempo.
Da quando Bakugou aveva smesso di urlare, e sapeva perfettamente della presenza del rosso, il suo occhio iniziava a pizzicare e a bruciare, forse per via delle lacrime che ormai avevano inondato le guance completamente, ma nonostante provasse ad asciugarsi con la manica della camicia bianca il viso, non riusciva a fermarle.
Per quanto tempo sarebbero andato ancora avanti?

"Sei ancora qui?" domandò Bakugou con voce fioca.
"Sì" rispose subito Kirishima d'altra parte della porta "Te lo chiedo di nuovo?".
"No...".
Quello che voleva intendere era la domanda chiesta più e più volte. E che alla fine aveva smesso di insistere: "Vuoi parlare con me?"
E a tutte le altre domande aveva sempre risposto: no.
Ma era veramente ciò che voleva?

Arrivò Aizawa, con in mano un medikit, guardando Kirishima, seduto a terra, davanti alla porta del biondo.
"Ancora niente?" chiese.
"No" rispose con sguardo triste il rosso, non sapendo quanto altro tempo sarebbe riuscito a trattenere le lacrime.
Il Sensei si avvicinò alla porta bussando. "Bakugou, ho portato dei medicinali e altre cose che potrebbero aiutarti". Non ci fù risposta.
Si avvicinò poco più alla porta, "Bakugou, tu non puoi restare rinchiuso in camera, dobbiamo intervenire noi professori e coinvolgere il preside? o collabori?".
Ancora nessuna risposta.
Aizawa sospirò. Kirishima poggiò la fronte alla porta, poi chiuse gli occhi, come a cercare di collegarsi al ragazzo dall'altra parte.
"Dimmi una persona, o due, da far entrare in camera tua. Non ti dovranno fare niente, se non medicarti, poi ti lasceranno da solo. La salute di uno studente è al primo posto per ogni professore" cercò di contrattare Aizawa con Bakugou.
Dopo vari secondi di silenzio finalmente rispose, "va bene...".
D'altronde, non sarebbe riuscito a resistere in quelle condizioni ancora a lungo.
Kirishima alzò la testa aprendo gli occhi. "Chi vuoi che vada a chiamare?" domandò il professore.
"Mina...". Gli occhi del rosso si spensero e quasi rimase a bocca a aperta abbassando la testa.
"...e Kirishima", il ragazzo fuori dalla porta ebbe un sussulto tappandosi con la mano la bocca "oh.. grazie al cielo..." la voce sembrava spezzata, forse stava veramente per mettersi a piangere. ispirava forte e buttava fuori pian piano aria, e probabilmente sollievo.
Venne subito convocata Mina, ed una volta arrivata e chiarita la situazione, gli diedero il medikit. La porta si aprì e i due entrarono.

Bakugou era attaccato alla porta senza però farsi vedere.
La sua stanza era al buio, ma a malapena si riusciva a vedere il disastro da lui combinato. Alcune, se non tutte, boccette di smalto erano a terra, rovesciate e sparse in giro insieme ad altri oggetti provenienti dalla scatola segreta, ormai non più.
I due compagni guardarono il biondo, Mina preoccupata poggiò il medikit sul letto, dall'ansia quasi lanciandolo, si precipitò ad abbracciare Bakugou singhiozzando.
"Che cosa ti hanno fatto..". "Sono stato io... non è colpa di nessuno, ma solo mia" disse con voce fioca il ragazzo ricambiando debolmente l'abbraccio.
La ragazza sollevò poco la testa, tanto da vedere la faccia tumefatta del biondo, scoppiando a piangere si aggrappò debolmente alle spalle del ragazzo.
Mentre il biondo passava la mano tra i capelli della ragazza, allungò uno sguardo a Kirishima, che lo guardava preoccupato e con gli occhi lucidi.
"Cosa.. possiamo fare.. per te...Bakugou?" Domandò Mina tra un singhiozzo e l'altro.
Il biondo, che stava per piangere, come aveva già fatto qualche minuto prima, rispose "Potresti portarmi dell'acetone? Quello per le unghie. E... levami questo smalto di dosso..". La rosa lo guardò sconvolta e impaurita, "ti prego.. ho bisogno di levarmelo" continuò lui.
La ragazza prese una mano del biondo guardando le unghie, e con la test bassa, Bakugou percepì qualche lacrima cadere su di essa.
"Torno subito" disse la rosa uscendo dalla stanza mentre si sentivano i suoi passi allontanarsi correndo.

Smalto per le unghie e virili chiacchierate tra ragazzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora