CAPITOLO 6

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Quella mattina Bakugou fu svegliato dal freddo vento entrato dalla finestra semiaperta. Avrebbe preferito tirare nuovamente su le coperte fino a ricoprirsi dalla testa a i piedi, ma non lo fece. Doveva andare a scuola.
Era Martedì dopo tutto, avevano le lezioni di Aizawa-Sensei abbastanza importanti.
Contro voglia si alzò stirandosi. Successivamente sistemò i vestiti che aveva già addosso, ricordandosi dei messaggi di Kirishima.
Un brivido lo percorse lungo la schiena, e non era stato il vento questa volta.

Prese la sua cartella uscendo velocemente per affacciarsi alla camera di Kirishima.
Bussò due o tre volte chiamandolo, ma nessuno rispose.
Possibile che si sia alzato presto?
Controllò l'orologio subito dopo. Erano le 7.40.
POSSIBILE CHE SI SIA SVEGLIATO LUI TARDI!?
Per la prima volta sarebbe arrivato in ritardo a lezione.

Si avviò velocemente giù per le scale.
Nessuno per i corridoi, sembrava quasi un incubo. Già si immagina i peggio scenari del rosso e di cosa avrebbe potuto dirgli.
Magari aveva raccontato qualcosa riguardo la sua sessualità definendola come gay, forse sminuendolo o robe simili, solo per rabbia.
Non poteva pensarci, e non doveva farlo, lo mandava solo più in paranoia di quello che già era.
Fortunatamente riuscì ad arrivare in classe in tempo.
Stavano tutti sistemando le loro cartelle, libri e quaderni, quando lui con un po' di fiatone si sedette al suo posto.

Notò subito Kirishima, non guardava il biondo, stava parlando con Kaminari.
Ma sapeva perfettamente che gli avrebbe parlato quella giornata.
Arrivò il professore in classe, istanti dopo. Ordinò di aprire il libro a una delle solite pagine per cominciare la lezione. Ma Bakugou non riusciva bene a mantenere la concentrazione. Pensava troppo. A tal punto da fargli male la testa e a doverla tenere con la mano per non farla cadere sul banco, fingendo inoltre di capire cosa stesse dicendo effettivamente il professore.

Finalmente arrivò la prima ora di pausa.
Bakugou aveva deciso di starsene al suo posto.
Fù Mina ad avvicinarsi e, appoggiandogli una mano sulla spalla, facendolo sussultare, gli chiese "Stai bene? Non hai una bella cera".
Immediatamente il biondo si riprese, "Sto bene" Sospirò. Non è vero.
"E voi siete tutte psicologicamente pronte per un'altra uscita? Consapevoli di andare a prendere un altro gelato per voi sapete chi", cambiò argomento il ragazzo.
"Siamo super pronte all'uscita di oggi Baku! Non vediamo l'ora. E poi, evviva il gelato!" lo assecondò la rosa.
E mentre si avvicinavano anche Hagakure e Jirou, Bakugou si guardò attorno, cercando Kirishima, che stranamente non trovava.

Sarà forse andato in bagno?
Nella testa del ragazzo, suonava strano, ma andava detto: meglio andare a controllare.
Se mai gli parlerà la dentro, di qualunque cosa intendesse col messaggio, almeno cercherà di affrontare la situazione di petto.

"Torno subito" Si alzò mentre le ragazze lo fecero passare.
Uscì dalla classe, tirando un sospiro di sollievo, si passò le mani tra i capelli spostandoli in varie direzioni per scaricare l'ansia.
Anche se man mano che si avvicinava ai bagni, sentiva il battito del cuore accelerare sempre di più.

E se fosse tutto finito così? All'interno dei bagni della scuola? Che orrore.
Non pensarci!
Kirishima è la persona più cara e importante per Bakugou. Doveva forse ricordarglielo un'altra volta? Perché se era questo che voleva, sarebbe stato disposto a dirglielo altre 1000 volte in quei pochi minuti insieme a lui.

A un certo punto, arrivato quasi al bagno, ebbe una strana sensazione, o forse un presentimento. Un pessimo presentimento:
Qualcuno lo stava seguendo.
Per verificare, aumentò il passo, e sorpassò il bagno più vicino alla sua classe, nonché quello apposito per la sua sezione.
E i passi non si fermarono.
Cominciò a dirigersi ad un altro, poco più distante da lì.
Non appena girò l'angolo capì che erano più di uno.
In vista del bagno, fece un ultimo stacco di corsa senza voltarsi indietro.
Entrò, allontanandosi il più possibile dalla porta per poi guardarsi allo specchio.
Dai suoi occhi vedeva un ragazzo, stanco...
debole
Con dei segreti...
inutile
e forse...
Il suo sguardo si posò sulla sua mano.
Sulle sue unghie colorate.

Smalto per le unghie e virili chiacchierate tra ragazzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora