13.Sei il mio angelo custode

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Flashback

"Charlie! Scendi che è pronta la cena!"

"Sì papà arrivo!"

Sentivo i leggeri passi di Charlie scendere per le scale, la mia dolce bambina. 

"Eccomi papà, cosa mangiamo di buono oggi?"

"Oggi amore mangiamo un pò di pasta e verdure, che ti fanno bene e mangiale tutte mi raccomando"

"Va bene papino, ma papà la mamma quando torna?"

"La mamma tesoro non tornerà, ha deciso di lasciarci, posso farti io sia da mamma che da papà" provai a dirle con una certa difficoltà, questa domanda Charlie la faceva ogni sera a tavola, prima di cenare.

"Perchè ci ha lasciati? La colpa è mia?" mi disse Charlie con i lacrimoni agli occhi.

"No amore, non è colpa di nessuno. D'ora in poi ci penso io a te" e l'abbracciai di slancio.

"Grazie papà, sei il mio eroe"

Quello era l'abbraccio di un semplice padre e di una semplice bambina, malata di un male incurabile, così puro come lo era il loro legame.

Ma... le mura di quella casa non sentivano i passi leggeri di Charlie da anni.

Il piatto di pasta e le verdure rimanevano sempre avanzate nel piatto.

Il posto a tavola era sempre vuoto. 

"Ti voglio bene Charlie, sei il mio angelo custode"


Flashback

"Cazzo John devi smetterla! Mi fai paura! Charlie è morta devi mettertelo in testa" urlò Josie nel corridoio di casa nostra. Come poteva dire che Charlie era morta? 

"Senti Josie sei tu che devi smetterla! Come puoi dire che tua figlia sia morta? Che razza di madre sei tu?"

"No John...Charlie è morta due anni fa, te lo ricordi? La psicologa dice che soffri di stress post-traumatico e che confondi la realtà con dei ricordi passati"

"No Josie, mi stai mentendo, adesso andiamo insieme nella sua stanza e vedrai con i tuoi stessi occhi che tua figlia sta disegnando, come al solito!" la presi con forza per il braccio e la trascinai verso la cameretta del mio angioletto. 

"Charlie toc toc! Io e mamma entriamo un attimo non ti vogliamo disturbare!"

Aprii di scatto la porta e trascinai Josie al suo interno, ma lei per la forza con cui l'avevo trascinata cadde a terra, dov'era Charlie?

"Charlie! Dove ti sei nascosta?"

La stanzetta rosa di mia figlia aveva le pareti più scolorite del solito, le persiane quasi completamente abbassate e si sentiva puzza di chiuso. Josie piangeva a terra, per cosa diamine piangeva?
"Charlie!"

"Charlie è morta John! Morta! Mi sta facendo troppo male questa situazione, deve finire basta"

Josie si mise a correre, scese le scale e poi tutto divenne così confuso. Ricordo solo il sangue, e il buio. 


Flashback

"Le mie più sentite condoglianze Dr.Richards"

"La ringrazio Sceriffo Bell"

"Chi è quell'uomo con gli occhiali da sole?"

"Non ne ho idea, non l'ho mai visto neanche in città, sarà un collega di Josie di cui non mi ha mai parlato"

"Bè, indagherò anche su di lui, tutti ormai sono sotto indagine e scopriremo chi ha ucciso la nostra Josie"


Flashback

"Ti prego, basta, smettila!"

"Dimmi chi diamine sei! Cosa ci facevi al funerale di mia moglie?"

"Tua moglie? Josie ti aveva lasciato sei mesi fa, e sono stato io ad aiutarla a risollevarsi, io l'ho aiutata a superare per come poteva la morte di Charlie. Tu non hai fatto altro che darle colpe e preoccupazione e non vi amavate già da anni!"

"Ci dovevamo sposare... e tu me l'hai portata via" disse lo sconosciuto del funerale al Dr. Richards. 

Lo sconosciuto cominciò a parlare in una lingua completamente sconosciuta al Dr.Richards, in quel momento stava praticando un incantesimo, sapeva che non sarebbe riuscito a vivere senza la sua Josie, così si uccise. Il Dr. Richards aveva osservato affascinato la pratica eseguita dallo stregone, era letteralmente incantato anche se non aveva capito cosa fosse successo. Gli sentì con due dita il polso carotideo, completamente assente, e capì che fosse morto.

Da quel momento cominciarono le ricerche sui libri, i viaggi in Oriente, le visite ai Templi induisti ma nessuno sembrava dargli una spiegazione della morte dell'amante di sua moglie. Fino a quando non incontrò un cacciatore che aveva appena ucciso un Lupo mannaro, erano in Europa, più specificatamente in Francia ed era il millenovecentonovantacinque.

"Chi diamine saresti tu?"

"Che cos'è questa creatura? è pazzesca. Denti affilati, orecchie, pelo. Magnifico, come mai l'hai ucciso?"

"Ripeto, chi diamine sei tu? Hai appena assistito a un omicidio e reagisci in questo modo?"

"Piacere, sono John Richard, o meglio il Dr. Richards, studio genetica da una vita. Allora mi vuoi dire qualcosa riguardo a queste creature oppure devo cavarti le informazioni a suon di pugni sui denti?"
"Cazzo amico, sei quasi inquietante. Senti Dr. Jeckie, visto che mi sembri così interessato ti porto dal mio capo, ti spiegherà meglio lui e chissà, magari puoi tornarci utile"

"Ci puoi scommettere"

Al Dr. Richards venne spiegato l'esistenza di un mondo soprannaturale, pieno di creature che pensava esistessero solo nei film di fantascienza, e scoprì anche la natura dell'amante di Josie: era uno stregone. 

"L'essere umano nasce con venti tre coppie di cromosomi, in totale perciò ogni individuo ha quarantasei cromosomi: geneticamente perfetto. Ma la natura alcune volte gioca con l'uomo, lo modifica geneticamente, crea degli essere particolari. Ora dimmi, caro cacciatore, è così anche per queste creature?"

"No, loro nascono perfetti, a prescindere dalla razza. Ma ci sono dei casi eccezionali, sono casi però in cui questi esseri immondi hanno dei poteri particolari che altri non hanno"

"Che tipo di esseri sono?"

"Bè al momento noi siamo sulle tracce di una Lupa, l'ultima feccia rimasta del suo branco, una vecchietta che non invecchia insomma visto che ha almeno duecento anni. Lei è una delle poche Alpha donne rimaste su questo pianeta. Il nostro obiettivo è di rapirla e ucciderla. Quella donna è il male in persona, uccide i cacciatori e li riduce in brandelli, e altre volte li lascia integri, ma persi nella loro mente."

"E se invece di ucciderla, lei come gli altri esseri "particolari", venissero venduti? Da come mi hai detto il loro sangue è particolare, curativo, forse chissà possono essere utili alla scienza e magari potrei studiarli. Poi li vendiamo a sceicchi o imprenditori che li utilizzeranno come vogliono: puttane, animali da circo qualunque cosa loro vogliono"

"Vorresti aprire un mercato nero di essere soprannaturali?"
"Si ma solo di quelli speciali, li studiamo e poi li vendiamo. Quelli invece che catturate e che non hanno particolari abilità possiamo metterli a confronto e infine li potrete uccidere. Tutti vostri. 

Che te ne pare?"

"Mi pare un ottima idea"

Sorrisi a quell'affermazione, chissà, forse potevo riportare da me il mio angelo custode

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