"va bene hyung, allora grazie"
non parlammo durante l'intero tragitto per arrivare a casa mia. sinceramente non c'era tutta quella confidenza fra di noi anche solo per iniziare un qualsiasi tipo di discorso. e se non fosse stato per i nostri amici in realtà noi non ci saremmo neanche mai conosciuti. non abitavo tanto distante dal bar dove ci incontravamo di solito. li lavoravano sunoo e jungwon. all'epoca, prima di conoscere anche gli altri, ero fidanzato con sunoo. facevamo ridere insieme perché eravamo agli antipodi. eppure sunoo c'è sempre stato per me. tuttora mi sento un idiota per averlo tradito. perché sapevo benissimo che lui mi stesse aspettando a casa sveglio. non so se siamo rimasti in buoni rapporti o meno. certo facciamo finta di essere amici, ma a me infastidisce davvero tanto che esca con hoshi. quando è arrivato niki era già tutto finito fra noi, e la tensione era palpabile. ma credo che nessuno glielo abbia mai raccontato. perché lui è il più piccolo fra di noi ed è entrato nel gruppo solo grazie a jungwon che dopo essere stato bocciato è capitato in classe con lui. pensandoci bene non conoscevo nessun aspetto di niki. perché non ci eravamo mai parlati prima di quella sera. per me era solo un bambino viziato che cercava di apparire figo scappando dai propri genitori. non avevo mai capito nulla di come funzionasse il mondo. e non pensavo che qualcuno al di fuori di me potesse avere dei problemi. perché io non avevo nemmeno creduto a sunoo quando mi disse che l'avevano sbattuto fuori di casa dopo aver fatto coming out. niki camminava estremamente piano, con un andatura insicura. cosa che non si addiceva proprio alla sua immagine nella mia mente. e la cosa mi stupii. aveva le mani incollate alle spalline del suo zainetto che si portava sempre appresso. e il suo sguardo era puntato sul suolo. questo niki che stavo vedendo era il perfetto opposto di quello che mi ero immaginato. "siamo arrivati" dissi rompendo quel silenzio straziante mentre indicavo un palazzo. casa mia era tutto tranne che spaziosa. non avevo una camera per gli ospiti, non me la potevo permettere. quindi almeno per quella sera avrei dormito sul divano lasciandogli la mia camera da letto. entrammo, sempre in religioso silenzio, abbandonandoci alle spalle quel gelido vento di fine autunno. dopo aver posato i nostri cappotti gli mostrai il resto della casa. che poi "mostrai" è un parolone, non c'era tutto quello spazio per potercisi perdere dentro. "senti stasera dormirai tu in camera mia, per qualsiasi cosa mi trovi in salotto" gli dissi voltandomi per lasciarlo da solo in stanza. ma neanche il tempo di farlo che mi afferrò per la manica. lo guardai stranito e subito lui abbassò la testa. cercava in tutti i modi di evitare un qualsiasi tipo di contatto visivo. "ecco... hyung ti dispiace se... hyung potresti dormire nel letto con me?" sussurrò estremamente imbarazzato non riuscendo a trovare le parole giuste. perché ogni tanto mi dimenticavo che niki non aveva ancora compiuto quindici anni e che non tutti riescono a crescere in fretta. il mondo non gira solo intorno a te heeseung. rimasi spiazzato. da quando mi ero lasciato con sunoo non avevo più dormito insieme a nessuno. "scusa io... non so cosa mi sia preso dimentica tutto e... grazie ancora hyung" disse velocemente allontanandosi da me. "tranquillo niki, per me non ci sono problemi" sorrisi accarezzandogli la testa. "se non riesci a dormire da solo, ti proteggerò io". non sapevo nemmeno io cosa mi fosse preso in quel momento. è solo che vederlo così fragile e vulnerabile mi avevano fatto ricordare quelle amare parole che mi riserbò sunoo la sera in cui l'ho tradito. gli dissi di cambiarsi in camera. mentre io l'avrei fatto nel bagno. ero stranamente agitato. e non sapevo perché. "hyung posso farti una domanda?" sussurrò niki non appena spensi la luce. niki era rannicchiato su se stesso e mi dava le spalle. istintivamente misi un braccio in torno alla sua vita avvicinandolo di più a me. lo facevo anche con sunoo. sentii il suo corpo smettere di respirare per qualche secondo per poi riprendere regolarmente. "dimmi pure" ero curioso di cosa mi potesse chiedere questo ragazzo che solo ora appariva ai miei occhi così misterioso. "per caso ti piace sunoo hyung?" chiese innocente. come poteva essersene accorto? "siamo stati insieme fino a qualche anno fa, ma adesso non mi piace più" mentii, non sapevo cosa provavo nei suoi confronti in realtà. "come mai me lo chiedi?" in nessun modo poteva sapere che eravamo stati insieme. "perché lo guardi in modo diverso da come guardi gli altri" sussurrò imbarazzato dal suo stesso discorso. sospirai. davvero guardavo ancora sunoo in quel modo? "posso farti una domanda anche io, niki?" chiesi decidendo di cambiare discorso definitivamente. non rispose ma emise un mugugno di approvazione. "perché odii i tuoi genitori?" azzardai spezzando quella strana armonia che si era creata fra noi. non rispose subito. anzi con tutta la calma si girò dal mio lato così che potessi guardarlo in faccia. "non è che li odio... anzi io li voglio un bene dell'anima... è solo che..." iniziò non riuscendo bene ad argomentare. "sai da quando hanno divorziato... giuro hyung io sono contento che abbiano trovato delle persone che li amano veramente ma... non c'è mai nessuno a casa e io devo stare sempre da solo e... se loro non ci sono a me chi ama" sussurrò cercando di riordinare i suoi pensieri fin troppo confusi. non sapevo che dire. perché io ero abituato a non avere un genitore pronto ad amarmi. gli baciai la fronte e lo strinsi di più a me. non pensavo che quel "bambino viziato" che appariva ai miei occhi in realtà fosse solo una copertura. la mattina seguente parlammo poco. lo accompagnai in macchina a scuola visto che jungwon non sarebbe potuto venire a prenderlo. prima di andare a lavoro decisi di passare al bar di sunoo. ha iniziato a lavorare lì poco dopo che ci siamo lasciati. quando mi aveva detto che sua madre l'aveva ripudiato perché gay. sunoo non ha mai finito la scuola. ha abbandonato un anno prima di diplomarsi. non poteva permettersi anche la scuola. o almeno così diceva lui. "giorno sun" dissi entrando facendo suonare la campanella appesa alla porta. "ciao heeseung, cosa vuoi prendere?" sbuffò scocciato dalla mia visita. "scusa se non sono il tuo principe azzurro hoshi" risposi acido avvicinandomi al bancone. "heeseung se sei venuto qui per rompermi il cazzo allora puoi anche andartene, anche perché io sto lavorando" disse preparandomi il mio solito caffè freddo. "non sono venuto qui per questo... comunque a te niki te lo ha raccontato?" domandai leggermente ferito dalle sue parole. mi dava fastidio ammetterlo ma niki aveva pienamente ragione. mi piace ancora sunoo. "cosa che in realtà lui vuole davvero bene ai suoi genitori, heeseung guarda che si capiva anche se non lo diceva lui. solo tu sei così egoista da non essertene accorto."
spazio me!!
ecco il secondo capito!!
stranamente mi piace!!
spero che piaccia anche a voi,, soprattutto che vi piaccia proprio la storia in generale
vi amo<33
meri
