la canzone che sunoo preferiva di quel dannato album era 'family line'. diceva che rispecchiava a pieno la sua storia. eppure nonostante lui e sua madre fossero scappati da un padre violento, a me dava cosi fastidio che lo odiasse. perché almeno sunoo sapeva chi l'avesse messo al mondo. io invece, per quanto mi riguarda sono nato per caso. il figlio di nessuno. il bambino che nessuno ha mai voluto. o almeno mi chiamavano cosi alla casa famiglia. "ah, va bene hyung! cosi sunoo hyung può uscire con hoshi" disse sorridendo sistemandosi la sciarpa. "ora scusami ma devo proprio andare. vado a vedere jungwon come sta" continuò lasciandosi chiudere la porta alle spalle senza lasciarmi il tempo di rispondergli. certo che niki era proprio diverso da sunoo. da quando lavorava al Caffè Forbidden insieme a jungwon era diventato irriconoscibile. chi sa cosa gli avrà detto jungwon. perché è colpa sua se è cambiato, vero? io non centro niente, giusto? eppure per quanto mi possa dare fastidio che lui esca con una persona che non sia io, penso che forse è solo questione di abitudine. perché io e sunoo ci conoscevamo da tanto di quel tempo che forse un anno di separazione non mi è bastato ad abituarmici. sospirai pensando che avrei dovuto sopportarlo facendo finta di niente. chiusi il negozio davvero tardi quella sera. poco prima della orario di chiusura sono arrivati due ragazzi che mi hanno tenuto lì bloccato un'ora in più del dovuto. e ormai si erano fatte le 20:30. ho iniziato a correre verso la macchina. era la prima volta che in tutta la mia vita arrivavo in ritardo ad un appuntamento. il Circle distava all'incirca quindici minuti dal Forbidden traffico permettendo, cosi scrissi velocemente un messaggio a jay dicendogli che sarei arrivato tra poco. "hees ma dov'eri finito!" urlò Jake ormai ubriaco. "ehi avete iniziato senza di me!" gli risposi offeso. jake è stato il motivo per cui la mia relazione con sunoo è finita. perché mentre sunoo mi aspettava a casa, io era nella macchina di jake, con lui sopra le mie gambe mentre ci limonavamo. lo odiavo, eppure se lui e sunghoon quella sera hanno litigato era solo colpa mia. perché jake era ubriaco e io ne ho approfittato. incominciai a bere. una birra tirava l'altra e alla fine mi sono messo a pensare di nuovo. reggevo bene l'alcool di solito. non quella sera però. sunoo una volta mi disse che si voleva suicidare, diceva che voleva farla finita con la sua inutile vita. perché stavo spesso a casa con lui, e sua madre giorno dopo giorno stava esattamente diventando come suo padre. lo picchiava perfino davanti a me. gli risposi di fare quello che voleva, che non mi interessava più di tanto. ma gli dissi anche che se l'avrebbe fatto non l'avrei mai perdonato. quel giorno mi disse che i suoi genitori lo stavano rovinando. e io gli tirai uno schiaffo, perché lui almeno conosceva i suoi genitori. a differenza di sunoo, niki ha affermato più e più volte di amarli. perché non poteva farlo anche lui. sunoo non mi parlò per mesi interi dopo quel giorno. pensavo che l'avesse fatto davvero. pensavo che se ne fosse andato via per sempre. invece si presentò sotto casa mia con un regalo per me chiedendomi scusa. eppure quello che lo aveva picchiato ero io, perché si è scusato lui? alla fine sunoo ha sempre sopportato qualsiasi mio aspetto. anche quelli peggiori. perché portavo spesso gli anelli e sulla sua guancia sinistra è rimasto il segno di quel giorno. a me del carattere di sunoo davano fastidio parecchie sfaccettature. "ragazzi, per favore contenetevi che poi devo pulire da solo" si lamentò jungwon ancora non del tutto guarito dall'influenza. lo guardai intenerito, per poi spostare lo sguardo su niki. stava bevendo una birra, palesemente analcolica, che sunoo gli aveva gentilmente servito accarezzandogli la testa. lo guardai sorridendo, cercava di fare il grande. esattamente come jungwon. doveva passare meno tempo con lui. aveva tutto il tempo per crescere. jay mi aveva spiegato che in realtà jungwon non aveva alcuna intenzione di lavorare. lo faceva solo perché in qualche modo doveva pagarsi la scuola, e i soldi della madre non gli bastavano. era andato via di casa solo per seguire jay. aveva lasciato i genitori da soli così, da un giorno all'altro. senza nemmeno preoccuparsi di chiedere il loro parere o anche di salutarli. e io ero così invidioso che mi stava quasi antipatico jungwon. in realtà è stato jay a convincere jungwon a concludere gli studi, se fosse stato per lui non se ne sarebbe nemmeno preoccupato. e allora mi chiedevo perché, perché sunoo ha dovuto abbandonare tutti i suoi sogni. buttando all'aria ogni suo sforzo. "andiamo hyung?" chiese niki prendendomi dolcemente per la manica del giubbotto. tra un pensiero e un altro non mi ero reso conto che ormai se ne stavano andando tutti, e che sunoo aveva pagato per me. "oh si certo, andiamo" risposi scattando in piedi. ci incamminammo verso la macchina in silenzio. sinceramente non sapevo di cosa potevamo parlare. "sai, ho fatto ascoltare a jungwon il disco che mi hai comprato... ha detto che la sua canzone preferita è movies" sussurrò lui cercando di rompere il ghiaccio fra noi. "hyung, qual è la tua canzone preferita?" domandò insicuro puntando lo sguardo a terra. "credo che sia astronomy, la tua invece?" risposi dopo pochi minuti di riflessione. mi guardò stupito. "anche la mia" disse sorridendo imbarazzato. ci avviammo verso casa mia. era da una vita che non ascoltavo quel dannato album, era da una vita che non lo ascoltavo con sunoo. mi sembrava di tradirlo, ma lo misi lo stesso. anche perché tanto ormai l'avevo già fatto. "hyung... posso farti una domanda?" chiese niki guardando fuori dal finestrino. "certo, dimmi pure" risposi concentrato a guidare. "come mai non vivi con i tuoi genitori?" disse lui innocente. perché effettivamente come poteva saperlo? solo sunoo e jay ne erano a conoscenza. e devo dire che mi vergognavo a dirlo. perché io ero l'unico che non era stato voluto. e odiavo che loro in un qualsiasi modo, anche involontariamente, disprezzassero i loro genitori. perché io giuro su dio che avrei dato la mia stessa vita pur di sapere chi sono. "ecco vedi niki... io non so chi siano i miei genitori".